ACCATTATEVE ‘O CORNETTO, è iRRRResistibile!

Per noi italiani i cornetti possono essere tanti. C’è quello che si ordina al bar con il cappuccino, quello rosso che si tiene in tasca come talismano contro la sfortuna, quello verde ricurvo, commestibile, di alcune varietà di fagioli e quello, ormai in disuso, per sopperire ai difetti di udito. Ma quando si aggiunge una lettera maiuscola e si avvicina l’estate, ecco allora che il Cornetto diventa inequivocabilmente quello prodotto da ALGIDA che dopo 62 anni non sembra assolutamente intenzionato ad abbandonare il proprio posto d’onore nei frigoriferi di bar e supermercati.

L’invenzione e il brevetto

È infatti il 30 gennaio 1959 quando il gelataio Spica, proprietario di una bottega in via Gianturco, a pochi passi dalla Stazione Centrale di Napoli, brevettò il Cornetto, un prodotto destinato a diventare due anni dopo, quando iniziò ad essere commercializzato, un’icona globale e l’emblema del gelato da passeggio. Il colpo di genio dell’artigiano partenopeo, oltre alla particolare forma evocante il tradizionale amuleto napoletano, fu quello di creare uno strato isolante di olio, zucchero e cioccolato per rivestire internamente la cialda, evitando così di non ammorbidirsi eccessivamente a contatto con il gelato. Unico e inimitabile, nonostante i tentativi di numerosi produttori, rimane lui il re incontrastato di tutti i coni gelato.

Il gelato di tutti

Chiunque, almeno una volta nella vita, ha assaggiato un Cornetto: cialda croccante e biscottata, morbido “cuore” di gelato alla crema di latte, copertura di granella di mandorle e nocciole, guarnizione di cioccolato fuso che dà l’inconfondibile suono croccante del primo morso e, dulcis in fundo, la punta della cialda ripiena di cioccolato, quella che per molti bambini – e non solo – è una sorta di conquista finale, la meta da raggiungere per l’apoteosi del gusto.

Un po’ di storia

Per capire meglio questa storia va ricordato che quando ALGIDA lanciò il nuovo gelato, il cono conteneva solo grassi nobili come burro e panna ed era considerato un prodotto superiore per gli ingredienti e per il felice abbinamento tra gelato, cialda e cioccolato. Il Cornetto ALGIDA era realizzato con materie prime di alta qualità selezionate e certificate, come l’uso di “100% panna fresca italiana” e la presenza di vero cioccolato nella punta. Ad oggi la panna fresca rappresenta un ingrediente secondario e forse per questo motivo il gelato non viene più pubblicizzato con il popolare slogan “Cuore di panna” come avveniva in passato. Facendo un confronto con le etichette di 15 anni fa si evince che la panna era il 40% di più: il 3,5% contro il 2,5% del totale degli ingredienti. Se poi prendiamo la ricetta di 50 anni fa la differenza risulta ancora più marcata.

La fondazione di Algida

ALGIDA fu fondata a Roma nel 1946 da Italo Barbiani, un ex lavoratore della Gelateria Fassi e dall’ingegnere ebreo di origine austriaca Alfred Wiesner dapprima internato nel campo di internamento di Ferramonti di Tarsia (CS) e successivamente nel carcere di Fossombrone (PU). Evaso nell’ottobre del 1943, partecipò alla Resistenza e collaborò con le truppe alleate e la Croce Rossa. Al termine del conflitto bellico, gli alleati regalarono a Wiesner, in segno di gratitudine, due macchine per produrre gelati.

A seguito dell’acquisizione del marchio ALGIDA da parte della multinazionale anglo-olandese Unilever avvenuta nel 1974, la produzione venne spostata in provincia di Napoli. Da lì a due anni Spica cedette loro il brevetto, consentendo così al Cornetto  una maggiore diffusione e di trasformarsi – purtroppo o per fortuna – in prodotto industriale.

Lo stabilimento di Caivano

Oggi lo stabilimento di Caivano (NA) è il più grande “gelatificio” europeo e uno dei maggiori a livello mondiale producendo ogni giorno oltre due milioni di pezzi. Di questi, circa il 60-65% rimangono in Italia, mentre il resto viene esportato. Qui si preparano (o si sono preparate perché alcune sono uscite di produzione) anche le varianti per incontrare le esigenze di tutti: dal classico alla panna – il più amato – all’Olimpia Cuore di fragola, alla vaniglia e amarena, al caramello, al cocco, veggy, senza glutine, ma anche Miniature, Cheesecake, Esagerato XXL, fino alle serie limitate o ai gusti più originali come Love Potion, Sbagliato, Super o Enigma. Addirittura nel 2018 fu lanciato il Cornetto al gusto unicorno: l’UniCornetto, composto da improbabili colori nei toni dell’azzurro e del rosa, tanto stucchevoli quanto esageratamente artificiali, a guisa di grazioso arcobaleno. Per assaggiarlo, tuttavia (…e per fortuna), è necessario intraprendere un viaggio in Siam, l’odierna Thailandia.

L’evento

«Gelato soltanto d’estate e rigorosamente sotto il sole cocente?» No, se si tratta di battere un record del mondo. Poco importa se il freddo è quello pungente dei giorni della merla. Qualche tempo prima del fatidico anniversario Unilever Italia aveva deciso che Salerno avrebbe stabilito un record mondiale organizzando la Festa del Gelato – l’Ice Cream Party – più grande del mondo e così è stato. A garantire la correttezza della prova, oltre ai rappresentanti delle istituzioni locali, c’erano anche i giudici del Guinness World of Records. E così il Cornetto, IL GELATO per eccellenza, simbolo di momenti di gioia e gusto condivisi, il 19 gennaio 2019 è riuscito a radunare in Piazza della Concordia per i suoi primi 60 anni di vita quasi 1.000 persone (962 per la precisione) che nell’arco di un’ora hanno gustato un gelato in simultanea. Risultato: appassionati di “cuore di panna” infreddoliti ma contenti e, soprattutto, primato raggiunto. Con buona pace della Gelati PEPINO 1884 inventori del Pinguino, il primo gelato in stecco. Ma questa è un’altra storia. Anche questa da “bRRRRivido”!