“La Cru di Giulietta e Romeo”: Giacomo Sacchetto per Bonverre

Bonverre

La ricetta identitaria Made in Verona protagonista della nuova tappa Bonverre del “Siediti, ti racconto una storia TOUR

Lo chef Giacomo Sacchetto, una stella Michelin, firma la nuova ricetta “La Cru di Giulietta e Romeo” e riscrive la storia di un intero territorio: pancia di maiale, formaggio Monte Veronese DOP e vino rosso delle colline circostanti. Bonverre vuole essere Storyteller di racconti che includono territori, prodotti, ricette, tradizioni, interpreti, e lo fa, oltre che con ricette sottovetro che arrivano ovunque, anche con un circuito di eventi e degustazioni, al momento trasmessi online, nei diversi territori.

La Cru

Territorio, materia prima e concretezza: la cucina de La Cru si basa su tre solidi fondamenti, e sulla mano del giovane chef Giacomo Sacchetto. Aperto a novembre 2019 il ristorante si trova a Villa Balis Crema a Romagnano in Valpantena, ai piedi dei Monti Lessini, in provincia di Verona. Nato a Verona nel 1985, Giacomo è un giovane chef che tutti gli chef conoscono, uno che ha fatto esperienza e che non ha voluto saltare le tappe: nel corso della sua carriera ha trascorso sette anni al St.Hubertus di Norbert Niederkofler, 3 da sous chef, poi altri 4 come sous chef a Casa Perbellini a Verona.

Non vogliamo una cucina che faccia per forza parte di qualche filone di pensiero, pensiamo a una cucina che sia radicata nel nostro territorio. Quindi facciamo una grande ricerca delle materie prime che andiamo a procurarci nei dintorni e ne facciamo una cucina molto concreta, con piatti che abbiano dai 3 ai 5 elementi, comprensibili sia a livello di gusto che visivo” spiega Giacomo.

La ricetta per Bonverre

“La Cru Giulietta e Romeo” è un piatto che viene proposto al ristorante, qui “ingegnerizzato” per diventare un Bonverre. “Abbiamo voluto racchiudere in un vaso alcuni ingredienti del nostro territorio, ma soprattutto una grande lavorazione – spiega Giacomo Sacchetto – Ad esempio la pancia di maiale viene cotta per 6-8 ore delicatamente, per renderla fondente, e anche la salsa al vino rosso ha una lavorazione di 4-5 ore”. Il risultato? Lo racconta lo stesso chef “Un gusto pieno, con punte sapide dovute alla crema di Monte Veronese DOP, una componente grassa data dalla pancia di maiale controbilanciata dalla nota acida della riduzione del vino rosso e dello scalogno”. La Cru di Giulietta e Romeo si può servire come antipasto insieme ad un’insalata di cavolo cappuccio condita con aceto, oppure diventa un secondo piatto insieme alla polenta. Da provare anche come sugo per primi piatti, pasta o risotti, “ma penso che come secondo piatto sia l’ideale” dice lo chef.

Bonverre

Il Monte Veronese DOP

Verona e le colline della provincia sono ricche di cultura e di attività artigianali. Sui Monti Lessini è possibile scoprire una tradizione casearia di altissimo livello. Il Monte Veronese è un formaggio a denominazione di origine protetta prodotto con latte vaccino tipico della parte settentrionale della provincia di Verona – Lessinia, monte Baldo e fascia collinare prealpina – un’area dove allevamento, alpeggio e produzione di latte e formaggio sono un’antica tradizione. Ė prodotto in due tipologie diverse: il latte intero, gusto delicato e dolce, struttura morbida, facilmente solubile in bocca, da consumare fresco e il d’allevo, prodotto con latte parzialmente scremato, dal sapore più deciso e saporito, tipico del formaggio stagionato che tende a diventare leggermente piccante con il protrarsi della stagionatura. “È un formaggio con una componente sapida e in certe stagionature anche piccante – spiega lo chef Giacomo Sacchetto – Lo utilizziamo per diverse preparazioni. Nella ricetta Bonverre è presente il Monte Veronese DOP di 24 mesi, per dare una nota leggermente piccante e un po’ più sapida alla nostra ricetta”.

Bonverre, conservare la cucina italiana

Bonverre nasce dal desiderio di narrare l’autentica tradizione culinaria del Bel Paese e preservare ricette e sapori che rischiano l’estinzione. Una ampia gamma di prodotti d’eccellenza che raccontano la ricca storia gastronomica, le profonde radici e l’eterogeneità di usi e costumi del territorio italiano. Ricette autentiche ideate da chi interpreta la storia di un territorio con personalità: gli chef più noti del nostro panorama gastronomico.

Ricordi e ricette dai protagonisti della cucina italiana

Con Bonverre si può entrare nella storia della cucina italiana con il Ragù di Selvaggina di Igles Corelli, o rivivere l’infanzia di Diego Rossi con Il Cortile, il ragù di frattaglie come lo faceva sua nonna, oppure si può provare la versione rock del classicissimo ragù alla bolognese, quello di Oltre, la trattoria che ha rivoluzionato il panorama gastronomico di Bologna. In un vaso sono racchiuse tradizioni ormai dimenticate come l’Aggiadda, il sugo acido della cultura tarbarchina sarda o la Trippa di Baccalà, tradizione veneta dei pranzi in famiglia di una volta e oggi riscoperta grazie a ristoranti come il Desco. Salato, ma anche dolce, con il panettone in vasocottura di Olivieri 1882, votato miglior Panettone d’Italia per il Gambero Rosso e il Pan dei Siori, tipico dolce delle feste veronese, della storica Pasticceria Offelleria Perbellini.