Alimentazione durante l’allattamento

Premessa

L’alimentazione nei primi mesi di vita del nascituro, tramite l’allattamento, è di fondamentale supporto per la salute attraverso la regolazione del microbioma intestinale, del sistema immunitario e del metabolismo. A favore di questa tesi la dott.ssa Karin De Lucia, esperta ostetrica, afferma: «»

Il libro “Nutrizione Umana” editore Idelson Gnocchi descrive il rapporto tra latte materno e microbiota intestinale: “Il latte materno è stato tradizionalmente considerato sterile, ma studi recenti hanno dimostrato che esso è dotato di un microbiota che è in grado di agire sul sistema immunitario, di esercitare effetti benefici contro le infezioni e di ridurre il rischio di sviluppare malattie come diabete ed obesità.”

Il latte umano è l’alimento in grado di soddisfare i fabbisogni nutrizionali e metabolici del neonato.

L’OMS e l’American Academy of Pediatrics consigliano l’alimentazione esclusiva con latte materno per i primi sei mesi di vita e, successivamente, di continuare con l’allattamento almeno per tutto il primo anno di vita del bambino.

L’allattamento è un periodo della vita di una donna in cui aumenta sia il fabbisogno energetico che l’attenzione a particolari nutrienti: proteine, acidi grassi essenziali, minerali e vitamine.

I macronutrienti durante l’allattamento

Nel libro “Nutrizione Umana” editore Idelson Gnocchi, si afferma che per la produzione di un litro di latte viene richiesta una spesa energetica di circa 700 kcal. “Una donna che allatta fornisce mediamente 500-600 ml di latte al giorno, fino anche a 800-900 ml. Una parte dell’energia necessaria a sintetizzarlo può derivare dai depositi adiposi accumulati durante la gravidanza: un’altra parte si ottiene aumentando l’apporto energetico di circa 500 kcal al giorno nei primi sei mesi di allattamento, in cui l’alimentazione del lattante è esclusivamente al seno. Nelle donne obese l’apporto può essere ridotto a 150-200 kcal.”

Il latte materno è costituito per l’87% di acqua. Per questo motivo è molto importante bere almeno 2,5 litri di liquidi al giorno, aumentando di 700 ml l’apporto giornaliero di acqua. Il resto della composizione del latte umano è costituito da carboidrati, grassi e proteine.

Proteine

Si consigliano alimenti con proteine ad alto valore biologico (carne, pesce, uova e formaggio). Le raccomandazioni prevedono un supplemento di 21g di proteine al giorno nel primo semestre di vita del nascituro e, successivamente, un supplemento di 14g di proteine al giorno nel secondo semestre.

Carboidrati

Le raccomandazioni prevedono di seguire una dieta bilanciata, senza specifici fabbisogni.

Lipidi

Gli acidi grassi essenziali sono di fondamentale importanza. Tra essi spicca il DHA, un acido grasso polinsaturo.

La dott.ssa Roberta Mercurio afferma: «Grande attenzione è stata posta sull’apporto di DHA attraverso il latte materno, il cui ruolo risulta essenziale per il corretto sviluppo neuro-cognitivo del lattante». Durante il periodo di gravidanza e di allattamento ha un ruolo efficace nella crescita cerebrale del neonato. Il DHA rappresenta oltre il 10% degli acidi grassi del cervello ed è di fondamentale importanza per lo sviluppo infantile.

I micronutrienti durante l’allattamento

Il fabbisogno di micronutrienti come calcio e fosforo rimane elevato in gravidanza ed in allattamento, mentre quello del ferro diminuisce. Aumenta il fabbisogno di vitamine, mentre di acido folico rimane più elevato in gravidanza piuttosto che in allattamento.

Quali alimenti evitare?

«Caffeina ed alcol possono essere veicolati dal latte materno, raggiungendo così il piccolo lattante e determinando effetti metabolici immediati e a lungo termine» afferma la dott.ssa Roberta Mercurio.

Nel periodo dell’allattamento sarebbe meglio evitare quegli alimenti che possono conferire sapori sgradevoli al latte o, addirittura, scatenare nel lattante manifestazioni di tipo allergico.

Quali alimenti modificano il gusto del latte?

«Qualsiasi alimento può potenzialmente influenzare il gusto del latte. Questo dato, però, non è assolutamente da interpretare come aspetto negativo, piuttosto lo definirei positivo. È noto infatti che più è varia la dieta materna (in gravidanza e in allattamento) tanto più lo sarà quella del bambino» afferma la dott.ssa Roberta Mercurio.

I cibi che possono cambiare il gusto del tuo latte sono: aglio, cipolla, broccoli, asparagi, peperoni, cavoli e carciofi.