Nonostante il tempo incerto, la stagione dei picnic e delle gite fuori porta è ufficialmente iniziata. I prodotti della Val Trebbia ben si prestano a queste ricorrenze, scopriamoli insieme.
Un territorio a cavallo fra la pianura e il mare, fra la Liguria, l’Emilia e la Lombardia, non poteva che risentire positivamente di tutte queste influenze gastronomiche. La Val Trebbia, con i suoi prodotti, è il risultato dell’unione di antiche tradizioni e ancora oggi è rinomata in tutto il mondo per le sue specialità. Forse anche Hemingway, quando la descrisse come la valle più bella al mondo, voleva sottolinearne anche l’avanguardia gastronomica.
Il distretto dei salumi: i prodotti della Val Trebbia
L’allevamento è sempre stato un punto fermo per l’economia locale. Il risultato è stato lo sviluppo di prodotti conosciuti a riconosciuti a livello internazionale, grazie anche alle tre DOP conquistate dai tre salumi per eccellenza della Val Trebbia. È l’unica provincia su tutto il territorio nazionale a possedere tre salumi DOP. Stiamo parlando della Coppa Piacentina, del Salame Piacentino e della Pancetta Piacentina.
Suini provenienti da Emilia e Lombardia arrivano in questo territorio per essere lavorati secondo la tradizione. Un clima che garantisce le caratteristiche organolettiche che contraddistinguono questi prodotti della Val Trebbia. Non solo DOP, ma altri salumi che vale la pena provare durante una gita fuori porta. Consigliata da Slow Food troviamo la Mariola, un insaccato di derivazione suina che è possibile consumare crudo, ma anche cotto.
Quando i prodotti della Val diventano gli ingredienti di gustosi primi piatti
La Val Trebbia si presta molto bene a picnic a base di pane e salame, ma è altrettanto predisposta a offrire ricchi pranzi e cene ai suoi visitatori. Sono molti i piatti della tradizione locale che attirano proprio qui il turismo gastronomico. Da non perdere i maccheroni bobbiesi, un formato di pasta realizzato con l’ago da maglia, generalmente conditi con il classico sugo di stracotto.
Per gli amanti del genere non mancano le lumache alla bobbiese. Tipiche della Vigilia di Natale, vengono cucinate in umido con salsa di pomodoro aromatizzata con verdure e vino locale. Diffusi in tutto il territorio piacentino, ma annoverati anche fra i prodotti della Val Trebbia, troviamo i pisarei e fasò. Un primo a base di gnocchetti di pasta fresca conditi con pomodoro, fagioli e soffritto di lardo. Leggenda narra che questo piatto fosse la prova ufficiale per poter convincere le suocere ad accettare le future nuore.
Il vino è protagonista dei prodotti della Val Trebbia
Una terra dove la viticoltura è sempre stata importante a livello economico. Ancora oggi il commercio dei vini del piacentino è una delle maggiori fonti di guadagno del territorio. Fra i vini più apprezzati della Val Trebbia è impossibile non citare l’Ortrugo. In passato ha subito un declino, quando la Malvasia prese il sopravvento. Tornò ad essere protagonista negli anni ’70 quando venne riscoperto il suo potenziale, tanto da trasformarlo anche nella sua versione Spumante.
Dal bianco al rosso con il Gutturnio. Conosciuto fin dall’epoca romana, è da sempre considerato il primo vino rosso del territorio piacentino. Frutto dell’unione di uve Barbera e Croatina, esiste in versione ferma e frizzante. Da provare il Gutturnio Riserva, sottoposto ad invecchiamento in bottiglia o barrique. Non solo vino, ma anche liquori fra i prodotti della Val Trebbia. Il Bargnolino è un liquore realizzato a partire dalle bacche del prugnolo selvatico. Dà il meglio di sé dopo tre anni di riposo e si presta ad essere consumato con i dolci della tradizione come la torta di mandorle o il croccante bobbiese a base di mandorle e zucchero caramellato.
Armati con un cestino da picnic o con le gambe sotto al tavolo di un agriturismo della zona, i prodotti della Val Trebbia sono un viaggio nella tradizione del territorio delle Quattro Province.