Seconda Chance, quando le imprese incontrano i detenuti.

Seconda Chance è un’associazione non profit del Terzo Settore che nasce sulla scia della legge Muraglia, portando occupazione dentro e fuori dalle carceri. Come? Aiuta le aziende a fare impresa a condizioni agevolate e offre formazione e lavoro retribuito ai detenuti di ogni età e in diverse situazioni. La ristorazione è il settore più attivo e con meno pregiudizi. Abbiamo intervistato la vicepresidente Alessandra Ventimiglia Pieri, per capire come funziona l’incontro tra le due realtà.

Esiste una legge che si chiama “Legge Smuraglia” (193/2000) entrata in vigore nel Luglio 2000 e che offre sgravi fiscali e contributivi per le imprese e le cooperative sociali che assumono part time o a tempo determinato i detenuti in articolo 21 O.P. (legge 354/75) cioè persone ammesse al lavoro esterno o che svolgono attività formative nei confronti degli stessi. Una legge che persegue l’intento di favorire l’attività lavorativa dei detenuti, che poche aziende conoscono e che opera nell’ottica dell’abbattimento di pregiudizi e costruzione di percorsi formativi capaci di preparare chi è stato escluso dalla società a rientrarvi in modo competente, attivo e propositivo. Perché come recita l’articolo 27 della Costituzione “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”.

In questo contesto legislativo è stato disegnato e sviluppato il progetto Seconda Chance, che come indica il nome stesso, prova (e ci riesce anche) a dare una seconda possibilità di vita sociale ai detenuti, mettendo in contatto diretto le aziende che cercano manodopera e personale con chi è in procinto di terminare la propria pena detentiva, così da poterli formare ad un lavoro per il momento di rientro nella società.

In poche parole Seconda Chance porta occupazione dentro e fuori dalle carceri: aiuta le aziende a fare impresa a condizioni super agevolate e offre formazione e lavoro, anche retribuito, ai detenuti di ogni età e in diverse situazioni.

Seconda Chance è un’Associazione non profit del Terzo Settore costituita a Roma il 7 luglio 2022, nata da un’idea di Flavia Filippi, giornalista giudiziaria del Tg La7, assieme ad Alessandra Ventimiglia Pieri, autrice e documentarista, e a Beatrice Busi Deriu, titolare di Ethicatering. Una realtà che opera direttamente sul campo e i quasi due anni di lavoro che ha collezionato tante storie felici, portando circa 250 posti nelle carceri italiane), tanti corsi formativi e altrettanto aiuto umano. Tra le aziende che si sono dimostrate più interessate e attente a questo percorso e bisogno c’è il settore della ristorazione e del catering, così come delle aziende manifatturiere sempre del comparto agroalimentare o le ditte edili, che una volta compreso e testato il vantaggio di questa “opera solidale” ha abbattuto ogni pregiudizio o scetticismo insito dando vita a nuovi progetti e percorsi di inserimento lavorativo a tutti gli effetti.

Alessandra Ventimiglia Pieri

La nostra intervista per conoscere meglio Seconda Chance

Come sempre curiosi di capire come funziona l’attività di Seconda Chance e quali sono le storie work in progress abbiamo intervistato la Vice Presidente dell’Associazione, Alessandra Ventimiglia Pieri.

Alessandra Ventimiglia Pieri, cosa ha spinto Flavia Filippi a ideare e poi voi tutte a dedicarvi a questo tipo di attività sociale?

Credo sia una vocazione condivisa, poter dare aiuto concreto a tanta gente che ha sbagliato in passato, ma oggi è pronta a riprendere in mano la propria vita.

Dalle vostre esperienze quanto è lungo o faticoso un reinserimento di un detenuto nel mondo del lavoro? Quali sono le difficoltà che si riscontrano maggiormente?

Certamente non è una passeggiata, i pregiudizi sono sempre dietro l’angolo e anche i timori che possa accadere chissà cosa. Poi c’è la burocrazia che non aiuta e allunga tempi, che già sono lunghissimi.

Ci sono molti pregiudizi nei confronti dei detenuti e/o ex-detenuti? O è una questione di mancanza di fiducia?

Probabilmente entrambe le cose ma solo perché non si conosce da vicino il mondo del carcere. È sempre visto come un universo parallelo inaccessibile, ma anche morbosamente attraente.

Come viene vissuta dai detenuti questa opportunità? E dalle aziende?

Le persone detenute amano profondamente Seconda Chance, ci cercano, ci chiamano e credono profondamente in noi che nonostante le difficolta, cerchiamo di aiutarli sempre. Gli imprenditori che accettano la “sfida”, e non sono pochi, si “innamorano” del progetto e dopo aver scelto dei ragazzi o ragazze adatte alla loro realtà spesso ci chiedono di poter tornare per scegliere altre figure da inserire nei loro ristoranti, aziende, ditte di vario genere.

Come lavora Seconda Chance? Scegliete voi le aziende o sono loro a richiedere il contatto?

Noi mandiamo mail, chiamiamo, prendiamo appuntamenti, corteggiamo le aziende fin quando non cedono. A volte capita anche che ci sia un passa parola tra i vari imprenditori o capita che questi ci trovino tramite articoli di giornali o post sui nostri social. Insomma i modi per arrivare a noi sono tanti e noi siamo sempre attivi sul campo e pronti a incontrare aziende e spiegare come funzioniamo e cosa possiamo fare insieme di buono. Un lavoro capillare che portiamo avanti dal nord al sud fino alle isole.

Chi seleziona i detenuti per farli entrare in questo percorso?

I detenuti sono selezionati dalle direzioni delle carceri e dall’area educativa, a seguito di una nostra mail dettagliata dove spieghiamo che tipo di figure ricerca l’imprenditore che verrà a fare i colloqui con noi in carcere.

Sono molte le aziende nel settore food e ristorazione sparse in tutta Italia che hanno aderito al progetto, ci può raccontare qualche storia o fare qualche esempio tra quelli realizzati?

Si, c’è un ragazzo che dopo 20 anni di carcere, è uscito per andare a lavorare, scoprendo un nuovissimo mondo, fatto di euro, nuove macchine e cellulari touch screen. Insomma ha iniziato questa sua nuova avventura in un bellissimo ristorante di Roma come aiuto cuoco diventando parte integrante del team e riuscendo a riprendere in mano la sua vita dopo tanta sofferenza.

C’è chi tra i detenuti è stato assunto in modo definitivo dalle aziende?

Certamente, è stato assunto a tempo indeterminato un ragazzo dall’azienda Terna, ma immaginiamo che anche altri avranno la stessa possibilità anche in tanti stanno avendo continuamente delle proroghe, attuabili secondo la legge Smuraglia oltre i primi 18 mesi di assunzione.

E infine oltre al lavoro ci sono i corsi di formazione per i detenuti, come li organizzate e in quali settori?

Organizziamo tantissimi corsi formativi grazie anche ad amici e conoscenti o sconosciuti che ci cercano per mettersi in gioco e offrire la loro professionalità per insegnare un mestiere a queste persone. Corsi di alta sartoria, corsi da elettricisti, da idraulici, da operatori edili, corsi di cucina e ce ne sono e saranno tanti altri in tutta Italia. Nel nostro sito potete trovare tutte le nostre novità e iniziative (www.secondachance.net). Inoltre visto che la vostra testata è molto seguita dai ristoratori, ne approfitto per lanciare un segnale a chiunque ha bisogno di manovalanza: se scelgono di aderire a Seconda Chance, potrebbero avere la possibilità di non dover più fare colloqui su colloqui che spesso si rilevano insoddisfacenti, ma invece trovare ragazzi che desiderano lavorare più di ogni altra cosa. 

Tra le aziende che hanno aderito al progetto dando opportunità di formazione e di lavoro ci sono: Nespresso, A.N.C.E. (associazione costruttori edili), Terna S.p.A., Istituto Superiore di Sanità, Conad Nord Ovest, Coop Centro Italia, Gruppo CR supermercati, Joule (logistica per supermercati), Acqua Vera, MilleniumTech (veleria), Gruppo Palombini (caffetteria, ristorazione e catering), Hunters Group e Froneri (seconda azienda mondiale per produzione gelati). E poi ci sono una serie di realtà locali partner del progetto Seconda Chance come: Azienda edile Petrichella (FI), Cantiere nautico Dolphin (RM), Società agricola Mulinum San Floro (CZ), Azienda agricola Fattoria della Piana (RC), Ristorante Le Serre by Vivi (RM), Ristorante Eggs (RM), Ristorante La Playa (Pescara), Fassi Gelateria storica Palazzo del Freddo (RM), Azienda grafica Pioda Imaging (RM), Chiara Valentini Atelier abiti da sposa (RM), LUMA ENERGIA (Napoli), Re Pizza (Napoli), Poliambulatorio di Quarto d’Altino (VE), Cooperativa Anteo (Biella e Torino) che erogano sia corsi di formazione.

Scoprite qui tutte le storie di Seconda Chance.

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