Il Prosecco, un vino antico nato per essere futuro

Il prosecco è una delle opere dell’ingegno italiano più riuscite nella storia vitivinicola italiana, ma anche una delle più grandi operazioni economiche del Paese degli ultimi anni, grazie anche alla Cantina Produttori di Valdobbiadene e al brand Val D’Oca.

Nel cuore a nord est dello stivale, c’è un territorio che occupa appena 15 comuni tra il Veneto e il Friuli Venezia Giulia, dove gusto e bellezza si sono fusi magistralmente sotto le mani di contadini, produttori e artisti: l’area che dal comune di Valdobbiadene si estende a est fino al comune di Vittorio Veneto, dove la viticoltura ha origini antichissime. Non senza pregevoli motivazioni quindi, è stata a buon diritto, fregiata del titolo Patrimonio UNESCO.  Le colline godono del sole del sud e della protezione dei boschi a nord; l’altitudine è relativa, da 100 a 500 mt, ma sufficiente a garantire quell’escursione termica che favorisce gli aromi particolari che caratterizzano le uve Glera, vitigno che da più di tre secoli viene utilizzato per produrre, proprio in questo sito, i vini che con il tempo sono diventati noti con la denominazione di Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, Asolo Docg e Prosecco Doc. Queste ripide colline impongono molto lavoro eroico, per di più a mano, per il quale sono necessarie almeno 600 ore di lavoro per coltivare un vigneto; questo comporta che la maggior parte delle aziende siano da sempre di piccole dimensioni, spesso a livello familiare.

Cantina Produttori di Valdobbiadene

Per questo, nel 1952, prese forma un’iniziativa sociale che portò alla fondazione, da parte di 129 famiglie di contadini, della “Cantina Produttori di Valdobbiadene”, a tutela di un prodotto che non fosse solo un mezzo per affrontare la ripartenza post bellica, ma anche espressione tipica di un territorio capace di generare identità e sicurezza nel tempo. Ad oggi i soci sono arrivati ad essere 600, animati dallo stesso spirito di cooperazione e lungimiranza di quel principio per cui da sempre l’unione fa la forza e che la condivisione delle risorse porta a un miglioramento costante e continuo. A questa anima produttiva si è sommata un’anima imprenditoriale, che ha fatto sì che, nel tempo, il numero degli associati crescesse e con questo il miglioramento e mantenimento di alti standard di qualità.

Dai primi anni ’90, prendendo spunto dal nome di una delle colline che costituiscono questo patrimonio, si va costituendo il brand Val D’Oca rappresentante la produzione della Cantina Produttori destinata al canale HoReCa. Da quel momento ad oggi si è arrivati a lavorare circa 165.000 quintali di uva per trasformarla nel suo protagonista, il Prosecco, nella versione Valdobbiadene Superiore Docg, Valdobbiadene Prosecco Docg Le Rive, il pregiato Superiore di Cartizze, Asolo Docg, Conegliano Valdobbiadene Docg e Prosecco Doc.

All’interno della produzione della Cantina, menzione particolare va fatta per le tipologie Dry ed Extra Dry che conferiscono la migliore espressione a questa tipologia di spumante metodo Charmat: nella fattispecie il Valdobbiadene Superiore Cartizze Docg Dry, con il suo sorso amabile sia per un entree che per un fine pasto dolce. Evidenziare un’altra produzione come il Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg dry “Uvaggio Storico”, significa continuare a far conoscere un’importante realtà che è quella degli autoctoni, quali il Bianchetta, il Verdisio e la Perera, che fanno parte della composizione del Prosecco; affiancare dei vitigni storici ad una fetta di strudel ad esempio, non significa solamente concludere un pasto egregiamente sotto il profilo gustativo, ma rivivere in un bicchiere un momento di passato emozionante. La versione Extra Brut Rive di Santo Stefano rappresenta una raffinatezza che nasce da una delle Rive, nome assegnato ai pendii delle colline, identificate come zone di spicco per l’allevamento della Glera; stessa evidenza quindi al Brut delle Rive di San Pietro di Barbozza, nella sua raffinata bottiglia che racchiude un perlage fine ed elegante, o all’Extra Dry Rive di Colbertardo, che dà origine a un Cru brillante, armonioso, nobile. A questi pregiati vini non si può non accostare l’ultimo nato dalla famiglia della Cantina, conseguenza della certificazione SQNPI, l’Asolo Prosecco Superiore Docg Extra Dry BIO VEGAN, prodotto con uve biologiche e certificate, appunto. Questo spumante nasce dal rispetto dei protocolli che seguono la filiera bio, da uve certificate e per il quale il disciplinare viene rispettato nelle tecniche e mezzi impiegati per la vinificazione; il risultato è senza dubbio un’esperienza da provare.

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Cantina Produttori di Valdobbiadene, un’impresa 4.0

Oggi la mission dell’azienda è la stessa che puntava dall’inizio alla valorizzazione della materia prima, così come alla cura dei produttori e ai loro obiettivi raggiunti ad ogni vendemmia, tanto da istituire dei premi produzione e incentivi per quel livello di qualità raggiunto, che ha superato lo standard stabilito dalla cantina. In questo clima di “sana” competitività, perché lo scopo è sempre e comunque il lavoro corale volto al raggiungimento di un successo che alla fine è comune, il risultato che si raggiunge è un insieme di etichette di altissima qualità crescente ogni anno, e i risultati raggiunti lo hanno dimostrato anche con l’ultima vendemmia.

Il supporto tecnico, l’affiancamento di agronomi e professionisti qualificati, insieme a tre anni di lavoro dedicati all’ottimizzazione sul fronte digitalizzazione; un investimento di 13 milioni di euro per un polo logistico altamente automatizzato, gestito con trasloelevatori e navette per gestire le merci da 14 metri di profondità, dove sono ospitate e conservate a temperatura controllata, con sottofondo di canti gregoriani; le nuove linee di imbottigliamento entrate in funzione tra il 2017 e il 2020, hanno portato un bel riconoscimento a tutti i 1000 ettari che costituiscono la culla di questo prodotto: la certificazione SQNPI di agricoltura integrata.  Questo riconoscimento si aggiunge a quello del 2019, la Certificazione VIVA, unità di misura di prestazione di sostenibilità di filiera vite-vino, sviluppata dal Ministero dell’Ambiente e Tutela del territorio e del mare e dal Centro di Ricerca dell’Università Cattolica del Sacro Cuore OPERA; riconoscimento che basa il suo parametro di assegnazione attraverso l’analisi dei 3 indicatori: acqua, aria, territorio.  L’amore e tutela dell’ambiente, attraverso la cura del territorio, sono stati dimostrati anche con l’impianto di un fotovoltaico da 450 Kw/h istallato sul tetto del polo logistico, a garanzia di indipendenza in termini energetici. Se si va a sommare la logistica all’avanguardia, la gestione automatizzta, la preparazione scientifica e la passione che fanno da collante – perché non si può parlare di terroir se non si include la sapienza dell’uomo – la Cantina dei Produttori di Valdobbiadene è a tutto tondo un’impresa 4.0.

Dopo tutto ciò verrebbe da pensare che chi coniato il detto “il vino si fa in vigna”, probabilmente sarà stato influenzato da questo complesso lavoro che prima di tutto è una forma mentis, la stessa che da decenni non solo si riconferma ogni anno, ma si consolida sempre più, offrendoci un altro motivo per essere ancora orgogliosi della nostra Italia nel mondo.