Bollicine made in Italy fenomeno globale: la star è sempre il Prosecco

Nel primo semestre 2021 sono stati spediti all’estero circa 290 milioni di bottiglie di prodotti italiani. Il prosecco il più richiesto, ma anche il più imitato. Occhio alle contraffazioni.

Il 2021 è l’anno delle bollicine Made in Italy. A testimoniarlo sono i dati dall’analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al primo semestre dell’anno in cui sono state spediti all’estero circa 290 milioni di bottiglie. Con la ripresa dei consumi fuori casa grazie alla campagna vaccinale e il conseguente allentamento delle misure di restrizione a livello globale si è registrato un aumento record in volume delle esportazioni del 26%, con il Prosecco a dominare le vendite oltre confine (+35%).

Bollicine, Italia leader mondiale

Un dato questo che va a consolidare la leadership italiana a livello mondiale in termini di volumi esportati davanti a Champagne e Cava: “Ottime notizie –sottolinea Coldiretti – arrivano peraltro anche a livello produttivo, con il via alla vendemmia fissato per metà settembre dalla zona di Conegliano per raggiungere i territori eroici verso la Valdobbiadene intorno alla fine del mese. Il maltempo e le anomalie climatiche non hanno pesato più di tanto sulle vigne del Prosecco e si annuncia un’annata da ricordare a livello di qualità”.

Prosecco, i numeri

Basta guardare i numeri: se ad oggi gli Stati Uniti sono il primo acquirente di bottiglie di Prosecco (+48%), a far registrare l’incremento maggiore delle vendite è la Russia dove gli acquisti sono più che raddoppiati (+115%), seguita poi da Germania (+37%) e Francia (+32%): “E dopo un inizio d’anno difficile il Prosecco torna a crescere persino – continua la Coldiretti – in Gran Bretagna con un +3% delle bottiglie stappate, con gli inglesi che restano al secondo posto tra i clienti. A pesare sull’export in Uk sono le difficoltà burocratiche ed amministrative legati all’uscita degli inglesi dall’Unione Europea con la Brexit”.

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Prosecco, occhio alle contraffazioni

Sempre sul versante britannico, a minare le prestazioni dei prodotti italiani sono le contraffazioni e le imitazioni favorite dalla deregulation: “Non è un caso che proprio nei pub inglesi – riferisce la Coldiretti – sono state smascherate le vendite di falso prosecco in lattina o alla spina”.

Ricordiamo che il Prosecco è infatti anche il vino più taroccato al mondo come dimostrano – sostiene la Coldiretti – le imitazioni diffuse in tutti i continenti smascherate dalla Coldiretti dal Meer-secco al Kressecco, dal Semisecco e al Consecco, dal Whitesecco al Crisecco, anche se è importante in tale direzione la recente sentenza della Corte di Giustizia Ue che ha dichiarato illegittimi proprio i nomi truffa che evocano in modo strumentale ed ingannevole prodotti a denominazione di origine riconosciuti e tutelati dall’Unione Europea.

Prosek prodotto in Croazia

Una sentenza storica per l’Italia che è leader europeo nelle denominazioni di origine con 316 Dop, Igp e Stg che sviluppano un valore della produzione di 16,9 miliardi di euro e un export da 9,5 miliardi di euro con il contributo di oltre 180.000 operatori” dichiara il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “un patrimonio sotto attacco del falso made in Italy che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all’Italia per alimenti taroccati che non hanno nulla a che fare con il sistema produttivo nazionale”.