Il progetto Doña Lucero e il riscatto delle donne

Il giorno 14 febbraio a Roma Amka e CSC- Caffè Speciali Certificati, hanno presentato a tutti gli amanti del caffè un prodotto di qualità grazie all’impegno del progetto “Doña Luciero” che vede come protagoniste 80 donne di origine guatemalteca nel raccogliere e produrre caffè nella loro zona e dopo due anni di poterlo far conoscere e commercializzare al di là dei confini d’origine.

La storia di Amka e CSC

L’organizzazione umanitaria AMKA, nata a Roma nel 2001 ha come obiettivo lo sviluppo e la crescita delle comunità povere nel sud del mondo. Dal 2008 AMKA è presente in Guatemala per far accrescere la sovranità alimentare di cui gli abitanti beneficano. Nel 2020, grazie alla collaborazione con il Consorzio CSC- Caffè Speciali e Certificati è stato avviato il progetto “Doña Luciero”, un progetto al femminile nella provincia di Petatàn, regione di Huehuetenango, nel Nord Ovest del Guatemala, dove la coltivazione del caffè si estende per chilometri grazie al suolo fertile e il clima favorevole.

L’obiettivo del progetto “Doña Luciero” oltre ad essere di tipo alimentare è soprattutto sociale, come ha sottolineato Fabrizio Frinolli Puzzilli, presidente di AMKA, che vuole far luce sulle condizioni delle donne che combattono quotidianamente per ottenere un’affermazione economica, sociale e personale che non gli spetta di diritto. La condizione delle donne in questo pezzo di terra è ancora molto fragile essendoci di base una società di tipo patriarcale e machista che volta a sfruttare la forza lavoro delle donne senza riconoscerle nulla, né a livello sociale né economico. I soldi vengono completamente gestiti dagli uomini, e con essi anche le decisioni e la vita stessa delle donne che devono chiedere il permesso per uscire, incontrarsi o semplicemente svolgere qualsiasi tipo di attività. Tra le svariate avversità riscontrate per la valorizzazione del territorio e in particolare per la produzione del caffè vi è la presenza dei coyotes, ovvero coloro che si approfittano dei contadini della zona non consapevoli della qualità dei loro prodotti e che dunque rimangono vittime di speculatori che acquistano i caffè ad un prezzo molto basso per poi rivenderli alle società di esportazione. Questo fenomeno è dettato dall’estrema povertà nel quale i contadini vivono e che spesso non hanno altra scelta che vendere al più presto il caffè per ricavarne qualche soldo.

Il contesto del Petatàn

Uno dei contesti nel quale avviene questo tipo sfruttamento è il Petatàn, provincia famosa per le grandi distese di campi nei quali per l’appunto, si coltiva il caffè, vero e proprio simbolo della zona che scandisce il ritmo e lo stile di vita dell’intera comunità. All’interno di ogni casa c’è un angolo adibito ad un piccolo laboratorio dove vi sono gli strumenti utili per la lavorazione dei chicchi di caffè che vengono accuratamente fatti seccare sui tetti delle case. Al di fuori delle abitazioni, nelle stalle, ci sono gli animali pronti ad accompagnare i raccoglitori nei campi di caffè, distanti più di un’ora di camminata su strade sterrate non praticabili in macchina. La popolazione dunque, vive di caffè che è nelle strade, nell’aria e nella cultura di questo luogo.

Lo scopo del progetto Doña Lucero

Lo scopo di Amka e CSC- Caffè Speciali Certificati, è quello di promuovere la qualità e la cultura del caffè di pregio per realizzare un prodotto, come richiama il nome, certificato. Il Consorzio CSC- Caffè Speciali Certificati svolge l’attività di valorizzazione dal 1996 in vari paesi del mondo ed è con il contributo di AMKA che nasce il progetto sociale “Doña Lucero”. Il nome scelto è in onore e in ricordo di Lucero, una donna guatemalteca che da anni lavora con AMKA per creare un empowerment al femminile e ridare libertà alle donne produttrici con il fine di farle diventare padrone del loro lavoro e vere e proprie imprenditrici.

L’etichetta del progetto “Doña Lucero” richiama subito l’attezione, il colore è un arancione acceso con il disegno di un chicco e le scritte “Amka”Doña Lucero- Social development project. Questa è la prima produzione di caffè proveniente dal Petatàn, frutto del lavoro di 80 donne indigene. Il progetto ha previsto la realizzazione di 8 torrefazioni certificate, ognuna delle quali ha realizzato una propria ricetta, cambiando la tostatura al fine di creare sapori differenti. Alcuni dei risultati sono stati; cafè Agust, Mondicaffè, DiniCaffè e Barbera che insieme danno vita ad un unico progetto con diverse interpretazioni di gusto e personalità.

I primi campioni di caffè assaggiati dal CSC- Caffè Speciali Certificati, hanno confermato l’alta qualità del raccolto al quale hanno conferito il bollino che il consorzio riserva ai “caffè speciali”. Grazie a tutto questo le produttrici hanno ricevuto un cospicuo premio che sarà gestito da loro stesse senza l’ingombrante figura di terzi o di speculatori. Un incentivo a proseguire il cammino e il segno del grande lavoro svolto da AMKA e CSC.

Ad oggi le donne produttrici che hanno partecipato al progetto hanno eletto una giunta, composta da una presidentessa e altre quattro donne. Il prossimo passo sarà quello di costituire una vera e propria associazione, il primo grande segno di una rivolta di autodeterminazione da parte delle donne, impegnate a far valere i propri diritti e la propria indipendenza.

Economia Circolare: iThanks premiato in occasione dell’evento “vivere a spreco zero”