Viaggio tra i Ristoranti del Buon Ricordo: l’Osteria di Giovanni a Firenze.

Nuova tappa del viaggio tra i Ristoranti del Buon Ricordo con Roberto Mirandola e Carlo Volponi. In questa sesta puntata andiamo a conoscere Giovanni Latini dell’Osteria di Giovanni a Firenze.

«I pregi della cucina toscana trovano a Firenze la loro estrinsecazione più raffinata e compiuta». Così veniva riportato nella Guida Gastronomica d’Italia pubblicata dal Touring Club nel 1931 e nel menu dell’Osteria di Giovanni vi è l’espressione più autentica portata avanti da cinque generazioni. La storia della famiglia Latini potrebbe benissimo essere la trama di un film per descrivere l’Italia del ‘900. Mi trovo a cena all’Osteria da Giovanni un venerdì sera: è molto tardi e i clienti stanno a poco a poco lasciando il locale. Giovanni, il titolare, si siede con noi e, senza particolari pressioni, ci racconta un po’ della sua vita. E che vita!

Racconta Giovanni Latini: “Mio padre Narciso era tornato dalla seconda guerra mondiale sano e salvo sebbene tutto facesse pensare il contrario, considerata la sua partecipazione alla campagna di invasione militare del Regno d’Italia contro l’Albania (nell’aprile del 1939, N.d.A.) e il successivo imbarco su una nave diretta in Libia che affondò poco dopo. Degli ottocento passeggeri se ne salvarono poco più di trenta. Lui – grazie al Cielo – fu uno dei superstiti. Dopo alcuni anni lascia Certaldo (comune in provincia di Firenze a circa 50 km dal capoluogo, N.d.A.) e i terreni di proprietà per prendere la strada in direzione Firenze dove nel 1949 rileva da uno zio la fiaschetteria in Via della Vigna Nuova. Lì si mesce il vino, si gioca a carte e si mangia quel poco che mia mamma Maria prepara nella cucina di casa, come uova sode, pappa al pomodoro e ribollita. Ogni giorno, terminata la scuola, dovevo dare una mano in bottega. Le mie mansioni prevedevano di pulire le verdure che la mamma portava dal vicino mercato di Piazza Santo Spirito, mentre il sabato e la domenica dovevo servire i clienti al banco. Nel frattempo nacque mio fratello Torello e, aumentando le necessità famiglia, papà Narciso nel 1965 decise di rilevare un’attività più grande in Via dei Palchetti, di proprietà della famiglia Rucellai all’epoca anche nostri affittuari. Il locale si rivelò un successo nonostante la devastante alluvione del novembre 1966 che, grazie alla nostra caparbietà, rimase chiuso appena una settimana per poi riaprire con una stufa a legna e alcuni prodotti che arrivarono dagli amici di Certaldo. Fu anche l’occasione per rinnovare la cucina e di installare una griglia a carbone con potenti canne fumarie e iniziare a proporre la tanto richiesta bistecca ‘alla fiorentina’.

“Nel 1982, da un’idea di mio padre, uomo umile, concreto, con la scorza dura dell’oste, ma con una sincera passione per la cultura, nasce il premio letterario Amici del Latini. L’istituzione di questo riconoscimento è alquanto bizzarra: a Verona qualche anno prima era stato creato il Premio Dodici Apostoli nel ristorante omonimo (membro del Unione dei Ristoranti del Buon Ricordo dal 1964 al 2016, N.d.A.) e a Firenze si voleva qualcosa di ugualmente prestigioso. Caso volle che il candidato al premio scaligero per quell’anno fosse Indro Montanelli ma, alla fine, il riconoscimento non gli venne assegnato. Papà si fece avanti e nacque così il premio Amici del Latini del Ristorante Il Latini il cui premio consisteva in un bel…. prosciutto! Con gli anni la manifestazione acquisì fama e notorietà e nelle successive edizioni verranno premiati molti altri personaggi della cultura italiana: Giovanni Spadolini, Mario Soldati, Enzo Biagi, Leonardo Sciascia per citarne alcuni”  

“Nel 1998 cedo il ristorante a mio fratello. Decido allora di ritornare a Certaldo dove, poco lontano – a Badia a Elmi – ristrutturo un edificio per ricavare un albergo con ristorante annesso, quello che avete conosciuto nel 2009 come membro dell’Unione dei Ristoranti del Buon Ricordo (il Ristorante Latini, N.d.A.), gestito da mia figlia Chiara. Ma ancora non mi fermo: due anni prima, nel 2007, con l’intenzione di affidarlo a entrambe le figlie, Caterina e Chiara, rilevo a Firenze in Via del Moro l’Osteria N°1 – che diventerà l’attuale Osteria di Giovanni – e con essa anche l’affiliazione alla Unione dei Ristoranti del Buon Ricordo.  Avrei voluto rimanere a Certaldo, ma la vita non sempre va come si vuole e allora eccomi qui ancora a lavorare questa volta con l’aiuto solo di Caterina perché Chiara, frattanto, è emigrata negli Stati Uniti”

Viaggio tra i Ristoranti del Buon Ricordo: Osteria di Fornio

Carlo Volponi: Raccontami adesso la tua storia nel Buon Ricordo.

GL – “C’è poco da aggiungere: come detto, ho rilevato un locale del Buon Ricordo (l’Osteria N°1, N.d.A.) e ho deciso di mantenere il legame con l’Unione. Niente di più. Non sono adatto a portare avanti progetti troppo particolari o importanti: sono una persona semplice che non ha fatto altro che lavorare tutta la vita. Un “buon ricordo” comunque mi sembra di lasciarlo a tutti i clienti, anche senza donare loro il piatto. Per il futuro spero ci pensi mia figlia Caterina che è giovane e ha voglia di fare.

Anche qui il menu del Buon Ricordo dà diritto all’omaggio del piatto decorato e, come sempre, propone una  cucina del territorio, ovviamente toscana: primo piatto ribollita; secondo piatto piccione del Valdarno arrosto ripieno di salsiccia al finocchio e cavolo nero; dessert a scelta (consigliata la pera ubriaca con gelato alla crema o il carpaccio di ananas marinato al pepe rosa con gelato al limone).

Informazioni

L’OSTERIA DI GIOVANNI, via del Moro 18-22, Rosso 50123 Firenze

Contatti: www.osteriadigiovanni.com  –  info@osteriadigiovanni.com

Chiusura: martedì. Ferie i primi 15 giorni di agosto

Specialità e piatto omaggiato: Piccione del Valdarno arrosto ripieno di salsiccia al finocchio e cavolo nero

Costo per il Menu del Buon Ricordo: €50,00 bevande escluse