Aiab ed Equalitas promuovono un nuovo modello agricolo sostenibile

Firmato il Protocollo d’intesa da Giuseppe Romano, Presidente di AIAB e Riccardo Ricci Curbastro, Presidente di EQUALITAS, alla presenza del sottosegretario Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste Luigi D’Eramo per un modello agricolo sostenibile basato sulle competenze e le esperienze delle due realtà.

L’accordo, siglato a Roma, tra AIAB ed Equalitas ha come obiettivo la promozione di un modello agricolo sostenibile basato sulle competenze e le esperienze delle due realtà.

Trasparenza e correttezza nella comunicazione fungono da requisito imprescindibile per promuovere l’attenzione alla salute dei consumatori, al benessere animale, alla biodiversità, al rispetto dell’ambiente e alla giustizia sociale.

Il protocollo siglato da  Aiab ed Equalitas unisce due significative realtà e le loro competenze. Nei prossimi anni puntiamo a consolidare la leadership italiana nel biologico e a raggiungere ambiziosi risultati – ha affermato il sottosegretario al Ministero dell’Agricoltura, sovranità alimentare e foreste, Luigi D’Eramo -. Progetti come questo vanno nella direzione di valorizzare il settore, promuovere una sostenibilità al tempo stesso ambientale sociale ed economica, favorire una sempre maggiore consapevolezza delle caratteristiche della filiera e comunicarne il valore ai consumatori”.

Obiettivi dell’accordo per un nuovo modello agricolo sostenibile

Questo accordo è frutto di un processo lungo e strutturato, finalizzato a promuovere un modello agricolo basato sui principi di sostenibilità più avanzati. Tra gli obiettivi principali quello di trasmettere la complessità del concetto di sostenibilità, che non può prescindere dai cosiddetti “tre pilastri”, approccio portato avanti dal modello Equalitas; ma anche quello di riconoscere il valore strategico del biologico nella tutela della biodiversità e della salute di tutti i soggetti della filiera.

Il protocollo prevede attività di ricerca e sviluppo, grazie al coinvolgimento dei propri comitati tecnico-scientifici, e si prefigge obiettivi concreti quali la comparazione di modelli di coltivazione biologica, convenzionale e alternativa in viticoltura, volti alla definizione di benchmark in ambito carbon footprint, water footprint, biodiversità, indicatori sociali.

La collaborazione tra i due principali player di settore

AIAB rappresenta, infatti, i produttori biologici, i tecnici e i consumatori, con una forte attenzione per la sostenibilità ambientale e la salute pubblica. Equalitas, dal canto suo, detiene e promuove la norma più diffusa a livello mondiale per la gestione della sostenibilità nella filiera del vino, vantando ha una competenza unica in questo settore.

Il biologico è in un momento estremamente strategico. – ha sottolineato Giuseppe Romano, presidente AIAB – Si è affermato come metodo di coltivazione: sostenibile, certificato e garantito ma anche come strumento politico per il raggiungimento dei target di sostenibilità ambientale dell’UE. Nei valori del biologico oltre alla gestione dell’agroecosistema e della fertilità del suolo rientrano intrinsecamente i valori di sostenibilità sociale ed economica. L’idea di questo protocollo nasce proprio dell’esigenza del biologico di gettare, in un momento fondamentale del Paese, il cuore oltre l’ostacolo e cominciare a confrontarsi ed a misurarsi con altri standard e con i parametri della sostenibilità che vanno oltre a quella ambientale”.

Unire le competenze di entrambe le organizzazioni, – aggiunge Riccardo Ricci Curbastro, Presidente Equalitas – mira a favorire la diffusione di pratiche agricole sostenibili nella filiera del vino e in altri settori agricoli, garantendo al contempo una comunicazione trasparente e corretta. Importante che il modello Equalitas, ormai da anni benchmark riconosciuto a livello mondiale, costituisca la base di lavoro per quelle che saranno le strategie e le operatività del futuro volte a una sempre maggiore consapevolezza sia da parte di chi produce che sul fronte dei consumatori”.

Il Margutta e la cucina green di Mariano Monaco.