Viaggio tra i Ristoranti del Buon Ricordo: Osteria La Lanterna di Cressogno.

Nuova tappa del viaggio tra i Ristoranti del Buon Ricordo con Roberto Mirandola e Carlo Volponi. In questa puntata andiamo a conoscere l’Osteria La Lanterna di Cressogno, in provincia di Como, con un’intervista a Pamela Paredi chef e titolare.

La mia partecipazione in rappresentanza dell’Associazione dei Collezionisti dei Piatti del Buon Ricordo al Salone del Camper di Parma dello scorso settembre, è stata l’occasione per conoscere Pamela Paredi, proprietaria e chef dell’Osteria La Lanterna, locale situato nella frazione di Cressogno nel comune di Valsolda in provincia di Como prospicente il Lago Ceresio (conosciuto anche come Lago di Lugano, NdA). Pamela è giovane, allegra e con uno stupendo sorriso, per cui non ho trovato alcuna difficoltà a farmi raccontare la sua storia.

Pamela Paredi chef de La Lanterna

Carlo Volponi – Mi racconti qualcosa di te?

Pamela Paredi – Ho frequentato il CFP Alberghiero di Casargo (LC) in Val Sassina, una scuola che mi ha dato molto all’epoca per l’ottimo insegnamento, con la quale collaboro tuttora accogliendo regolarmente alcuni stagisti per il necessario periodo di formazione “sul campo”. Una volta diplomata ho fatto una scelta di vita e ho lasciato casa. Durante l’estate lavoravo presso La Stella d’Italia, un grazioso piccolo hotel a San Mamete Valsolda, sempre ulle sponde del Lago Ceresio. In inverno, invece, seguivo Angelo Foiera, chef dell’albergo, in giro per l’Europa. Con lui sono stata a Parigi, Berlino, St. Moritz, nel Canton dei Grigioni e in ogni luogo ho imparato qualcosa utile alla mia crescita professionale.

CV – Com’è nata l’Osteria La Lanterna?

PP – Tempo addietro, “all’alba” dei 28 anni ho preso la decisione di fare qualcosa in assoluta autonomia. Qualcosa di mio. L’idea originale, essendo figlia di contadini, era aprire un agriturismo con mio padre. Purtroppo il destino me l’ha strappato troppo presto e, di conseguenza, ho dovuto cambiare le mie prospettive. Nel 2012 ho notato l’attuale locale: era la vecchia scuola del paese, una palazzina arroccata, in mezzo alla natura. Sembrava uscisse da un quadro di Van Gogh e me ne sono innamorata. L’ho comprata, ristrutturata e ho aperto con l’aiuto di un mio ex fidanzato pugliese. Il nostro rapporto poi è finito e lui ha preso un’altra strada.

CV – Attualmente com’è composta la brigata di cucina?

PP – Ci sono io, un aiuto cuoco – guarda caso anche lui pugliese – e un ragazzo indiano.

CV – Qual è stato il tuo chef o la cucina alla quale ti sei ispirata?

PP – Devo tutto ad Angelo Foiera, mio mentore e maestro di vita. Come detto, abbiamo lavorato per anni insieme all’Hotel Stella d’Italia e avviato alcuni ristoranti in Germania. Quando mi è stato comunicato che avrei fatto parte della Unione dei Ristoranti del Buon Ricordo, la prima persona alla quale ho comunicato la notizia è stata proprio lui, Angelo.

CV – E la cucina che proponi nel tuo locale come la definiresti?

PP – La cucina del mio locale la definirei poliedrica: abbiamo piatti che ricordano la montagna, altri il lago ma vi sono anche alcuni piatti fatti  con materie prime pugliesi dal momento che mi affianca proprio un cuoco pugliese. Ci affidiamo molto ai piccoli artigiani locali che ci forniscono materie prime di eccellenza.  Il nostro menù comunque cambia almeno otto volte durante un anno.

CV – Qual è il piatto al quale sei più legata e che più ti rappresenta?

PP – Indubbiamente il Coniglio ripieno della nonna con polenta e verdure di stagione (pietanza presente nel menu dell’Osteria, NdA), il coniglio grigio di Carmagnola che preparava mia nonna Dantina alla vigilia di Natale. Il classico coniglio “di casa”, allevato come si faceva una volta.

Il piatto del buon ricordo.

CV – E il piatto che hai scelto come piatto del Buon Ricordo?

PP – È l’insalatona Piccolo Mondo Antico in onore di Antonio Fogazzaro (autore dell’omonimo romanzo ambientato proprio in Valsolda, NdA), la cui villa – Villa Fogazzaro-Roi – sorge è a pochi passi dal ristorante. Il piatto, un ricco antipasto, è composto da insalata verde, misticanze, trota affumicata artigianalmente, formaggio di capra condito con succo d’arancia, succo di limone, curcuma, senape in grani, olio extravergine d’oliva e completato con alcuni fiori di sambuco.

CV – Come sei entrata nell’orbita del Buon Ricordo?

PP – È venuto a trovarci Gilberto Farina del Ristorante La Piana di Carate Brianza (anch’esso membro dell’URBR, NdA)il quale, apprezzando la mia cucina, mi ha proposto di entrare nell’Unione. La buona notizia è arrivata in piena pandemia e non vi dico la gioia con la quale l’ho accolta: una vera boccata d’ossigeno per l’anima!

I menu degustazione del Buon Ricordo in carta all’Osteria La Lanterna sono due: quello da 3 portate – più leggero –  a € 38,00 e quello classico da 5 portate a € 58,00 comprendente l’omaggio del piatto in ceramica.

Il menu con 5 portate è così composto:

specialità del Buon Ricordo (antipasto): Insalatona Piccolo Mondo Antico;

primo piatto: Gnocchi di zucca della nonna Dantina si fonduta d’alpe;

secondo piatto: La cazoeula di lago (pesce fritto di lago, verza brasata e polenta del Mmbretti);

dessert (1): selezione di formaggi del Ceresio;

dessert (2): Semifreddo ai cachi di Valsolda su salsa al cioccolato e croccante.

In alternativa al semifreddo, da provare l’originale – nel gusto e soprattutto nella forma, quasi un peccato a mangiarlo – il Gigante in inverno: gelato artigianale all’uva americana, meringhe, frutta fresca e mousse al cioccolato, NdA.

Informazioni

OSTERIA LA LANTERNA – Via G. Finali 1 – 22010 Cressogno (Co)

contatti: osterialalanterna.it 

specialità e piatto omaggiato: Insalatona Piccolo Mondo Antico

costo per il menu del Buon Ricordo: €58,00 bevande escluse

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