Il Sale rosa, benefico o ingannevole?

Sale Rosa

Il Sale rosa. Uno degli alimenti più in voga negli ultimi anni. Sempre più consumatori lo cercano e molti ristoratori sono da tempo attrezzati per servirlo ai clienti accanto all’olio, al posto del comune sale da cucina. Ma qual è la differenza tra il sale comunemente utilizzato e quello rosa?

Le caratteristiche del sale rosa

Il sale da cucina, quello che tutti conosciamo e utilizziamo frequentemente, è ottenuto da giacimenti di terra ed è composto da cloruro di sodio al 97% circa. È un tipo di sale molto raffinato, che viene separato da tutte le impurità grazie a numerosi processi di raffinazione. È per questo che presenta un colore bianco decisamente acceso.

Il sale rosa, o meglio conosciuto come sale dell’Himalaya, viene estratto nella miniera di sale di Khewra, in Pakistan. Si evidenzia subito quindi che si tratta di un prodotto che percorre migliaia di km prima di arrivare sulle nostre tavole. Non che si tratti di qualcosa di obbligatoriamente negativo, anzi. I consumatori però sono sempre più attenti alla provenienza degli alimenti e ancor di più a tutti i processi che percorrono prima di arrivare sugli scaffali dei più vicini alimentari o supermercati, perciò è sempre opportuno sottolineare questi dettagli.

Colorazione e composizione

La colorazione di questo sale deriva dalle impurezze di cui è composto al momento dell’estrazione, che vengono poi mantenute anche durante il trasporto e il consumo. Sono specifici elementi chimici a determinarne la sfumatura rosea. In particolare, troviamo metalli come zinco, manganese, rame, ferro, nichel, piombo e alluminio. Si tratta di elementi che possono arrivare, complessivamente, a comporre tra il 2 e il 5% delle molecole di cui è composto il sale rosa. Il restante 95-98% è formato, come nel comune sale da cucina, da cloruro di sodio.

E quindi come si può utilizzare il sale rosa? Costa di più e ha pure lo stesso contenuto di sodio, di cui “tutti” sostengono fortemente che può essere pericoloso per l’organismo. Calma, analizziamo con ordine perché acquistare del sale rosa e introdurlo nella propria tavola può essere positivo.

Le proprietà nutrizionali

Innanzitutto, è classificato come il più puro tra i sali in commercio. Non viene infatti sottoposto a trattamenti di raffinazione, ma subisce solamente inevitabili processi di estrazione e pulizia. Il sale marino, ad esempio, viene trattato con diverse sostanze chimiche, complice il sempre più allarmante inquinamento dei mari.

Per quanto riguarda le proprietà nutrizionali, gli elementi sopra citati come zinco, rame e ferro fanno parte dei micro-nutrienti di cui il corpo umano necessita giornalmente. È inoltre un sale che l’organismo è in grado di assimilare piuttosto velocemente e quindi risulta utile in termini di digestione.

Al di là di questi aspetti, che possono soggettivamente interessare o meno lettori e consumatori, arriviamo al punto. È utile in cucina o la differenza con il sale comune non si avverte?

Gli utilizzi

Personalmente l’ho trovato piuttosto utile. È meno “invadente” del comune sale da cucina e permette agli alimenti di esaltarsi maggiormente, facendoli apparire più delicati. La differenza all’assaggio non è sempre percettibile e in alcuni alimenti si avverte meno. È a mio avviso una caratteristica piuttosto soggettiva, palati più fini riescono ad avvertire maggiormente le differenze di sapidità e viceversa altri palati non riescono a percepire differenza alcuna.

In conclusione, è difficile determinare se il consumo di sale rosa possa essere effettivamente benefico o possa migliorare i nostri sughi, insalate o arrosti di carne. Inutile credere a effetti magici che diverse fonti ritenute come “scientifiche” millantano per consentire alle aziende produttrici di alzare il prezzo e approfittarsi dei consumatori. Sono arrivate numerose smentite scientifiche che hanno dimostrato che molte delle proprietà benefiche associate al sale rosa erano in realtà delle bufale inventate per generare mercato. Probabilmente come sempre ci sarà del vero e del falso in ogni considerazione, sta a noi valutare con il nostro cervello.

Sicuramente provarlo e farsi una propria idea è sempre un buon compromesso.