Il pollo e gli ormoni per accelerare la crescita

Pollo

Il pollo è una delle carni più amate dagli italiani. Secondo i recenti dati di consumo dell’ultimo biennio infatti, il consumo di pollo in Italia è addirittura aumentato. Il settore avicolo è già di per sé uno dei grandi trascinatori di tutto l’apparato agroalimentare nazionale, ma recentemente sembra essere ancora più produttivo.

Si tratta di un dato piuttosto scontato potreste dire, viste le dinamiche di mercato che possiamo visionare di persona ogni giorno nei supermercati. È una carne bianca, che non costa molto e che risulta molto versatile in cucina con centinaia di ricette possibili. Eppure, il dato trova la sua rilevanza se accostato alle assordanti voci di allarmismo alimentare che il pollo ha subito negli ultimi anni. Ci riferiamo ai tanti citati utilizzi ormoni ed estrogeni che vengono spesso associati alle produzioni di questa carne. È davvero così che funziona? Gli allevatori forniscono in maniera diretta ormoni ai propri polli per farli crescere più velocemente e quindi guadagnarne in termini economici?

Come sempre la risposta è ampia e dettagliata, ma stavolta è opportuno indicare dapprima la sua sintesi: “Il pollo italiano non contiene ormoni”. E chi lo assicura? Calma, analizziamo insieme la questione in maniera semplice.

Scopri il rapporto tra zuccheri e glicemia

Innanzitutto, l’utilizzo di estrogeni negli allevamenti animali è illegale sia in Italia che in Europa. Il Ministero della Salute effettua regolari controlli annuali per assicurare che questo tipo di sostanze non entrino in nessun modo a contatto con il pollame.

Tra l’altro l’utilizzo di ormoni risulta anche antieconomico per l’allevatore, che non trarrebbe alcun vantaggio sulla produttività degli animali. I polli infatti, hanno un ciclo di vita piuttosto breve, che non può essere modificato o tantomeno accelerato da ormoni.

A questo punto molti potrebbero interrogarsi sul perché i polli risultano molto più grandi e pesanti rispetto a quelli di 20-30-40 anni fa. Anche qui le motivazioni sono molto semplici.

L’alimentazione negli allevamenti

Le razze allevate sono selezionate secondo criteri più rigidi, tesi a massimizzarne la produttività. Gli allevamenti sono molto più controllati e compatibili con l’ambiente, con controlli regolari sulle malattie e il benessere degli animali. Inoltre, l’alimentazione stessa dei polli è notevolmente migliorata. Vengono infatti forniti agli animali solo cibi vegetali puri come grano o soia, che gli permettono di svolgere le loro normali funzioni metaboliche e di crescere in maniera del tutto naturale.

È evidente che, al netto di tutte le precedenti considerazioni, qualcuno può benissimo tenersi il dubbio della veridicità di tali affermazioni. Il messaggio che era però a nostro avviso importante divulgare riguarda l’atteggiamento che tutti noi dovremmo più o meno modificare quando qualcuno ci allarma di pericoli come questo, perché spesso si rivelano totalmente infondati.

La cosa migliore rimane sempre informarsi, leggere, confrontare opinioni di più esperti per poi farsene una propria, che potrà anche essere contrastante da quella pubblica, ma almeno sarà fondata su un pensiero solido e soprattutto su delle fonti più attendibili rispetto al solito e ritondante “L’hanno detto in TV”.

L’educazione alimentare non riguarda solo i cibi che mangiamo o il rapporto tra carboidrati e proteine. Essere a conoscenza di cosa c’è dietro tutto ciò che troviamo nei supermercati o nei piccoli negozi, di come vengono realmente prodotti gli alimenti e dei reali, o talvolta fasulli, pericoli a cui andiamo incontro acquistandoli. Anche questo è educazione alimentare.

Autore

Articoli recenti

Categorie

Cucinamare
Scopri Cucinamare
Ricevi le ultime news

Iscriviti alla nostra News Letter

No spam, only food news