I carotenoidi negli ortaggi giallo-arancione.

Parliamo di cibo, ma parliamo anche di nutrienti. Cosa sono i carotenoidi e dove si trovano. Lo sapevate che ne sono ricchi gli ortaggi di colore giallo e arancione?

Cosa sono i carotenoidi ed in quali alimenti possiamo trovarli?

I carotenoidi sono dei pigmenti vegetali di natura lipidica che si caratterizzano per il loro colore giallo, arancione e rosso. Le fonti più importanti di carotenoidi si trovano in alimenti di origine vegetale, presentanti appunto le sfumature dei colori giallo, arancione e rosso. Alcuni esempi sono: carote, zucche, pomodori, meloni, angurie e peperoni. Altre fonti sono date da diversi vegetali a foglia verde, come spinaci, cavoli e prezzemolo. 

I carotenoidi presentano l’attività biologica della vitamina A, poiché funzionano da provitamina A e possono essere metabolizzate dall’organismo a retinoidi. In natura esistono circa 600 carotenoidi differenti, ma solo il 10% ha attività di provitamina A. La provitamina A più attiva e conosciuta è il betacarotene, seguita dal licopene di cui ne parleremo nei prossimi paragrafi.

Carotenoidi: precursori della vitamina A

Alcune tipologie di carotenoidi sono precursori della vitamina A (anche definita retinolo) e, per questo motivo, prendono il nome di provitamina A. Le provitamine sono molecole nutrizionali semi-essenziali molto simili alle vitamine. La radice “pro” indica che si tratta di isomeri, dimeri o precursori di specifiche vitamine essenziali. La conversione da provitamina in vitamina avviene grazie ad alcune reazioni enzimatiche del nostro organismo. I carotenoidi vengono convertiti in vitamina A nell’ intestino tenue, successivamente si depositano nel fegato, il quale provvede (in base alle esigenze dell’organismo) ad immagazzinarlo o a rilasciarlo nella giusta quantità, legato ad una proteina che lo trasporterà nel sangue.

Carotenoidi e radicali liberi


Oltre alla funzione provitaminica, è importante sottolineare come i carotenoidi abbiano effetti protettivi nei confronti di varie patologie. Questo avviene grazie alla neutralizzazione dei radicali liberi, che si formano nell’organismo in risposta ad eventi stressogeni, come: fumo, inquinamento, radiazioni, esposizione a raggi UV, stress emotivo e fisico, additivi chimici, virus e batteri.

Il beta-carotene

Il betacarotene è il leader della categoria dei carotenoidi. L’etimologia del termine “carotene” ci riporta alla carota, infatti il termine prese il nome dalla stessa, grazie allo scienziato Wackenroder che nel 1831 isolò il pigmento giallo/arancione proprio dalla radice della carota. Nel 1907, grazie a Willstatter e Mieg, venne completato e chiarito lo studio sulla struttura del betacarotene.

Tra le diverse forme di carotenoidi, il betacarotene si è conquistato una vera e propria fama. La capacità antiossidante in grado di contrastare i radicali liberi, lo rende un importante alleato quotidiano.
Il betacarotene, una volta introdotto nell’organismo mediante l’alimentazione, viene trasformato in vitamina A nel fegato per azione dell’enzima carotenasi. Come sappiamo, il nostro organismo è una macchina perfetta, per questo motivo il betacarotene si trasforma in vitamina A solo nel caso in cui l’organismo ne abbia bisogno. Di conseguenza, l’eccesso si andrà a depositare sulla cute, che potrà apparire con sfumature giallo/arancione. Si tratta di una condizione reversibile, poiché basterà diminuire la dose assunta per far tornare la colorazione di sempre.

I benefici del betacarotene aumentano in caso di assunzione contemporanea di vitamina C, vitamina E e zinco. Il fabbisogno quotidiano medio di betacarotene per un adulto va dai 2 ai 4 mg al giorno. La carenza di betacarotene non provoca problemi di salute, ma è importante che non vi sia carenza di vitamina A, poiché si potrebbero avere disturbi come: sindrome caratterizzata da difetto dell’adattamento visivo all’oscurità (cecità notturna), secchezza oculare, distrofia di tutti gli epiteli con tendenza alla cheratinizzazione, difficoltà nell’accrescimento ed eccessiva sensibilità alle infezioni.

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Il licopene

Il licopene appartiene al gruppo dei carotenoidi insieme al betacarotene e, come esso, spicca per le sue proprietà antiossidanti. Tale caratteristica lo rende utile nel combattere l’invecchiamento, ma non solo. Infatti, la regolare assunzione di licopene diminuisce l’incidenza di malattie cardiovascolari, diminuendo il rischio di aterosclerosi e di attacchi cardiaci. Inoltre, in caso di prolungata esposizione ai raggi ultravioletti, il licopene attua un’azione protettiva sulla cute.

Il pomodoro è sicuramente l’alimento cardine per contenuto di licopene (da 3 a 40 mg/kg di prodotto fresco). Altre fonti sono rappresentate da vegetali come arance rosse, pompelmo rosa, carote, albicocche e cocomeri.

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