Gravidanza: Igiene alimentare e sostanze nocive

Premessa

Secondo studi scientifici durante la gravidanza, per garantire la salute del feto, è  fondamentale prestare attenzione ad una corretta igiene alimentare, ad una manipolazione degli alimenti e, non da meno, bisogna evitare comportamenti a rischio come assunzione di alcool, sostanze nocive e fumo.

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Rischio di tossinfezioni alimentari: listeriosi, toxoplasmosi e salmonellosi

Per evitare di contrarre batteri che possono creare gravi disturbi per la gravidanza ed il feto è consigliato prestare attenzione ad alcuni alimenti ed alle modalità di preparazione e cottura degli stessi. Le probabilità di contrarre listeriosi, toxoplasmosi e salmonellosi  si riducono fortemente se si seguono regole specifiche.

Alcune di queste regole vengono descritte nel libro “Nutrizione Umana” – casa editrice Idelson Gnocchi e sono:

  • Cucinare in maniera accurata un alimento prima del consumo;
  • Bere esclusivamente latte pastorizzato o UHT;
  • Escludere tutti i cibi di origine animale crudi o poco cotti: salumi, frutti di mare e uova;
  • Lavare accuratamente le mani prima della preparazione degli alimenti;
  • Evitare la contaminazione crociata per contatto tra cibi crudi e cotti;
  • Lavare accuratamente la frutta e la verdura prima di consumarla;
  • Evitare la contaminazione degli alimenti da parte di insetti come mosche e scarafaggi, avendo cura di coprire accuratamente le pietanze.

Inoltre, la dott.ssa ostetrica Karin De Lucia aggiunge ulteriori accortezze:

  • Prediligere la verdura e la frutta da filiere controllate;
  • Evitare il consumo di cibi provenienti da gastronomie senza che vengano adeguatamente riscaldati;
  • Evitare il consumo di formaggi molli, patè o carne affumicata.

«Le infezioni trasmesse dal cibo, come la listeriosi, la toxoplasmosi e la salmonellosi, possono causare gravi danni fetali, parto prematuro ed aborto» afferma la dott.ssa Roberta Mercurio, medico chirurgo, specializzata in scienza dell’alimentazione e nutrizione pediatrica.

Attenzione alle sostanze nocive negli alimenti

Alcune sostanze nocive contenute negli alimenti possono avere un impatto sulla salute a breve ed a lungo termine del nascituro. Parliamo di pesticidi, antibiotici, farmaci, coloranti, conservanti, metalli pesanti, bisfenolo e ftati.

«Curare l’alimentazione già nel periodo preconcezionale, ponendo un occhio di riguardo all’ eliminazione più o meno completa di sostanze nocive, predispone l’organismo materno ad essere più fertile e meno contaminato dalle stesse» afferma la dott.ssa Karin De Lucia, aggiungendo che, questo discorso non vale solo per le donne, ma anche per gli uomini. Infatti, seguire un’alimentazione ed uno stile di vita sano, influisce positivamente sulla fertilità e sulla qualità degli spermatozoi.

Alimenti dai quali il feto non è in grado di proteggersi e fumo

Caffè

Nel caffè vi è la presenza di un alcaloide, la caffeina, responsabile dell’effetto che il caffé ha sul sistema nervoso. La caffeina può essere molto dannosa per il feto, poiché è in grado di attraversare la placenta e raggiunge il feto, il cui fegato non ha gli enzimi necessari per il metabolismo della caffeina. È raccomandato assumere caffè in quantità moderate: si consiglia un caffè al giorno ed il secondo decaffeinato. Bisogna prestare attenzione anche a tè e cioccolato.

Alcolici

«L’alcool, come il caffè, è una sostanza che supera la barriera protettiva della placenta, e può essere la causa per lo sviluppo della sindrome feto-alcolica. L’alcool una volta ingerito raggiunge in pochi minuti il circolo sanguigno fetale. Non avendo gli enzimi per metabolizzare le molecole di alcool , vanno a depositarsi nel sistema nervoso centrale e in altri organi, danneggiandoli» afferma la dott.ssa Karin De Lucia. Inoltre aggiunge: «Ad oggi non si è a conoscenza della dose minima di alcool che una donna possa assumere senza provocare danni al feto: per questo è importante sapere che la scelta più sicura in gravidanza è decidere di non assumere alcool».

Fumo

Anche il fumo ha effetti negativi in gravidanza, soprattutto sulla funzionalità della placenta da cui dipende fortemente il benessere fetale.

«Ad un’ abitudine tabagica sono correlati diversi effetti sulla gravidanza e sul nascituro: rischio di parto pretermine, basso peso alla nascita, disturbi respiratori ed un maggior rischio di sviluppare sindrome metabolica» afferma la dott.ssa Roberta Mercurio.