Come cantava la canzone di Luca Carboni: “le fragole buone buone” possiamo dire che questo frutto tipico della primavera, che piace a tutti e in ogni forma ha una lunga storia, protagoniste di molte leggende e racconti, ma soprattutto scrigno di grandi proprietà salutari.

Una leggenda dell’antichità narra che Venere affranta dalla morte di Adone pianse copiose lacrime che, una volta giunte a terra, si trasformarono in piccoli cuori rossi: le fragole.

In effetti la forma di questi frutti ricorda quella del più importante organo del nostro corpo e, ironia della sorte, sono uno degli alimenti più consigliati per proteggerlo dai fattori di rischio di numerose malattie cardiovascolari. Oltre al sapore squisito, infatti, sono molte le proprietà delle fragole: i principi nutritivi che contengono e che analizzeremo insieme.

La fragola non è il frutto

Le fragole sono un frutto primaverile ricco di proprietà, dal sapore dolce e zuccherino che le rendono uno degli alimenti preferiti dai più piccoli. Facente parte della famiglia delle Rosacee, la pianta è chiamata Fragaria vesca, termine che ricorda il sostantivo latino “fragrans” cioè profumato con il quale i Romani erano soliti indicare questi frutti deliziosi. Una delle maggiori curiosità legate alle fragole è che la polpa rossa, che tanto piace, non è il frutto della pianta del genere Fragaria, ma bensì un’infiorescenza ingrossata. I veri frutti sono i piccoli puntini neri e gialli in superficie che erroneamente vengono chiamati semi.

L’origine della fragola è molto antica: è presente anche nella Bibbia, dove viene descritta come un frutto spontaneo abbondante e gustoso, ma ne si attesta la presenza anche nel Neolitico. Le fragole sembrano essere originarie del nostro continente: l’Europa. Infatti, in moltissimi boschi siti sul territorio italiano, è possibile trovare, nei mesi primaverili ed estivi, la fragolina di bosco, o fragolina selvatica.

Le fragole, aiutano a stare in forma

Le fragole, insieme ad altri frutti di bosco appartenenti alla famiglia delle Rosacee o alla famiglia delle Ericaceae, come il mirtillo, sono considerate tra le fonti alimentari più ricche di composti bioattivi, dalle formidabili proprietà antiossidanti.

Le fragole hanno innanzitutto proprietà drenanti e diuretiche, grazie alla presenza massiccia di acqua e minerali, hanno poi proprietà antinfiammatorie per via della ricchezza di flavonoidi, in particolare antocianine, responsabili del colore rosso. Questo frutto apporta anche acido salicilico e acido ellagico, che aiutano a contrastare gli stati infiammatori. Ha poi proprietà depurative, in particolare per il fegato e l’intestino, grazie sempre agli antiossidanti, alla pectina e alle altre fibre di cui sono fonte.

Questo frutto, consumato insieme all’avocado o alle noci, ricchi di acidi grassi essenziali, garantisce anche un ottimo contenuto di pro-vitamina A, facilmente assimilabile dall’organismo. Quelle fresche rispetto a quelle tagliate e consumate nella macedonia, sono poi ricche di vitamina C, che anche nel periodo primaverile ha tanti benefici. Ad esempio rende più assimilabile il ferro, che combatte stanchezza e affaticamento. Questo frutto poi garantisce buone quantità di vitamine B1 e B2, utili all’equilibrio del sistema nervoso ed emotivo».

I benefici nutrizionali

Dal punto di vista nutrizionale, la fragola apporta innumerevoli benefici. Cento grammi contengono appena 30 calorie e consumate a fine pasto con una goccia di limone sono un ottimo sostituto dietetico del dolce. È bene sottolineare come le fragole siano tra i pochi frutti per diabetici, in quanto gli zuccheri che contengono sono rappresentati principalmente da levulosio, ben tollerato e presente comunque in piccola quantità. Recenti studi hanno inoltre dimostrato che, grazie alla presenza di un particolare tipo di polifenoli (gli ellagitannini), un regolare consumo di fragole riduce significativamente il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2.

Ricche di vitamina C, basti pensare che cinque fragole contengono lo stesso contenuto di vitamina C di un’arancia, o di un kiwi, di potassio e acido folico, le fragole hanno importanti effetti antitumorali, antianemici, protettivi del sistema immunitario e della memoria.

Le fragole hanno anche proprietà antietà, dovute innanzitutto alla ricchezza di acido ascorbico che, oltre a mantenere giovani i vasi sanguigni, favorisce la produzione di collagene, un ottimo alleato per contrastare le rughe. I flavonoidi di cui è ricco, poi, contrastano l’azione dannosa dei radicali liberi e lo stress ossidativo, che favoriscono l’invecchiamento precoce, mentre i minerali come il calcio, mantengono sane e giovani le articolazioni e con l’avanzare dell’età riducono il rischio di osteoporosi.

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Fragole, le controindicazioni

Nonostante le innumerevoli proprietà, la fragola è considerata un frutto piuttosto allergizzante, per cui esistono delle controindicazioni al loro consumo.  Non raramente possono determinare fenomeni allergici, con vere e proprie reazioni immunitarie, con il rilascio di istamina (mediatore chimico dei processi infiammatori), che causa reazioni quali orticaria, puntini rossi sulla pelle e brufoli, fino ad arrivare, nei casi più gravi, a disturbi gastrointestinali (nausee, vomito, diarrea) e addirittura a fenomeni respiratori e anafilassi”.Spesso poi, alcuni individui, pur non manifestando una reazione allergica, evidenziano una certa sensibilità che si manifesta in genere con prurito in bocca o rossore in alcune parti della pelle.

La fragola è inoltre sconsigliata in caso di colite e sindrome del colon irritabile, poiché può determinare un’accentuazione della sintomatologia, dato che il contenuto di fibra insolubile stimola l’attività intestinale in modo significativo. Anche in caso di cistite è meglio evitare la fragola, per ulteriore irritazione della vescica. Inoltre, è assolutamente sconsigliata in caso di diverticoli intestinali, per la presenza dei semini, e in caso di gastrite, esofagite e reflusso gastroesofageo, poiché si tratta un frutto sostanzialmente acido e può quindi aggravare i sintomi. E’ consigliato anche non esagerare con l’assunzione, dato che contengono acido ossalico che tende a peggiorare il disturbo, in caso di problemi di calcoli renali.