Il Delivery cresce con #iorestoacasa e offre di più

L’emergenza #coronavirus non ha dato solo vita al movimento #iorestoacasa ma ha anche notevolmente aumentato i volumi del food & wine Delivery

Con il decreto #iorestoacasa le nostre abitudini sono cambiate totalmente. Non baciamo e non abbracciamo gli amici, si sta a un metro di distanza da tutti, si lavora da casa, si esce poco o per niente. Sicuramente abbiamo imparato a rinunciare, a malincuore ma per motivi di forza maggiore, ad aperitivi e cene fuori. E in questo sono stati più responsabili i ristoratori che hanno scelto di chiudere per evitare ed evitarci problemi di possibili contagi che noi consumatori, pronti magari a rischiare l’uscita conviviale.

A ben pensarci il termine “rinunciare” potrebbe anche essere non appropriato. È vero, non si va fuori, ma una buona pizza, un hamburger, un dolce o una cena potrebbero arrivare a casa nostra. Se, dunque, una di queste sere siete stanchi di cucinare e volete qualcosa di diverso il servizio delivery c’è, pronto a soddisfarvi. E proprio in questa situazione i vari marchi hanno messo in campo più efficienza, sconti e promozioni, creatività nel servizio, rispondendo alle esigenze del momento e soprattutto riuscendo ad essere maggiormente competitivi.

Contactless Delivery

Un esempio è stata Domino’s Pizza, che anche stavolta ha bruciato le tappe e ha trovato una soluzione in tempo reale: il primo servizio di Contactless Delivery per la consegna della pizza, che si affianca al servizio di consegna tradizionale.

Come funziona? Si ordina la pizza tramite sito o App; si paga online e nelle note per la consegna si può richiedere il servizio Contactless Delivery, specificando se si preferisce la consegna alla porta o all’androne d’ingresso. Rispetto alla consegna tradizionale, il driver appoggerà i prodotti sullo scooter, se si sceglie la consegna all’androne, o davanti la porta di casa al piano e si allontanerà. Il cliente potrà ritirare i prodotti direttamente.

Tutto questo per rendere più “sereno” il consumo a domicilio, come spiega Alessandro Lazzaroni, master franchisee di Domino’s Italia: “Per l’Italia è un momento particolare e siamo molto vicini alle persone che in questo momento stanno vivendo una situazione difficile. Noi di Domino’s, con il nostro servizio, vogliamo far vivere ai nostri clienti momenti di serenità e benessere e lo facciamo a modo nostro puntando sulla qualità del servizio a 360°. Grazie alla nostra forte spinta innovativa, abbiamo deciso di introdurre questa nuova modalità di servizio e speriamo che possa essere apprezzato”.

Un’idea lanciata qualche giorno fa e presa in prestito da molti servizi di delivery.

Vino e bevande a domicilio

E se parliamo di delivery non possiamo non parlare di bevande a domicilio, settore in forte crescita che vede in queste settimane un incremento notevole dei consumi e delle consegne. Lo conferma Winelivery, l’App per bere, nata a Milano nel 2016 e oggi presente anche a Bologna, Torino Napoli, Roma, Catania, Firenze, Prato, Bergamo e Rimini. “Queste ultime due settimane hanno fatto registrare un +25% generale nelle vendite con un +50% nelle città del nord (Milano, Torino, Bologna). Le abitudini di consumo dei clienti sono repentinamente cambiate, da un lato, essendo sempre più le persone costrette a casa è aumentata la frequenza degli ordini, al tempo stesso anche il carrello medio ha avuto un rialzo: i clienti ci scelgono non solo per i consumi dell’ultimo minuto ma anche per fare delle piccole scorte o la spesa settimanale di bevande approfittando del servizio di consegna a domicilio al piano” ci racconta Andrea Antinori founder di Winelivery.

Di conseguenza per rispondere alle nuove richieste e alla nuova situazione Winelivery ha scelto di continuare le consegne, offrendo nuove opportunità di aperitivo a chi decide di non uscire di casa. “Vogliamo che le nostre città non rinuncino totalmente alle proprie abitudini come godersi un buon vino  o fare l’aperitivo, si può fare in maniera responsabile per tutti” – continua il management team di Winelivery  – “Per  questo abbiamo potenziato  il servizio di consegna e implementato le misure di sicurezza sia per i nostri clienti che per il nostro personale, dalla sanificazione continua delle bag alla disinfezione pre e post consegna e dotando tutti i fattorini di soluzioni alcoliche, mascherine e guanti monouso.”

Spesa a domicilio

Anche i supermercati non sono da meno. C’è Easycoop a portata di smartphone, Esselunga introduce la consegna gratuita per gli over 65, Eataly da tempo offre un servizio di delivery con  gratuita su qualsiasi fascia oraria prescelta per tutti gli ordini superiori a 39 euro e offre anche il delivery sulla pizza.

Take away

Poi c’è il versante asporto. Molti ristoranti hanno abbassato temporaneamente le serrande, altri ancora resistono, rispettando le ordinanze di servizio fino alle ore 18 e puntando a un servizio di asporto per pranzo e cena, sempre regolamentato negli orari possibili e con le debite distanze se si crea una fila. Tipologia di servizio più a rischio sopravvivenza: ci sarà fin quando non decideranno di fermare le attività, dipende dalle decisioni dall’alto e dall’affluenza ovviamente. Tra questi a Milano e a Roma si sono declinati in versione delivery dopo l’orario limite.

Delivery e asporto sono due modi efficaci di far continuare a lavorare almeno una parte del settore ristorativo, che si sforza di rimanere a galla offrendo un servizio nuovo e per la legge di mercato adeguandosi alla situazione. Pertanto in questo periodo di #iorestoacasa, quanto lungo non si sa, ogni tanto, se possibile, ordiniamo la cena o una bottiglia di vino o scendiamo a prendere la pizza, tonda o al taglio, della pizzeria sotto casa. E se poi siete attenti allo spreco alimentare, magari aiutando quei posti che sono aperti, ma che per insufficienza di clientela non hanno venduto tutto, ricordatevi dell’app To Good To Go che vi dà la possibilità di prendere con poco una mistery box con il rimanente della giornata a un prezzo conveniente.

Anche queste piccole scelte sono un modo per sostenere chi lavora. Sarete serviti come sempre con il sorriso. E sorridere in questi giorni serve!