Cirò Wine Festival, 9 e 10 agosto a Cirò si celebra il Gaglioppo e i suoi produttori.

E’ la festa dei cirotani e dei produttori del Cirò, ma è anche la festa di chi ama questo vino e lo vuole celebrare e far conoscere. Stiamo parlando del Cirò Wine Festival che torna il 9 e il 10 agosto dopo tre anni di stop nella capitale del Gaglioppo. Tante le novità di questa nuova e tanto attesa edizione. E ci siamo fatti dare qualche anticipazione da Raffaele Librandi, Presidente del Consorzio Vini Cirò e Melissa.

“E’ la festa dei cirotani e dei produttori del Cirò”, così definisce il Cirò Wine Festival,  Raffaele Librandi, Presidente del Consorzio Vini Cirò e Melissa. Un evento pensato inizialmente per raccontarne la storia e la sua importanza sul territorio, che negli anni si è confermato come occasione di approfondimento, di celebrazione di un vitigno che è sempre stato identitario della Calabria, un momento di condivisione e confronto tra vignaioli, ma soprattutto di festa e promozione con il pubblico.

Arriva il Cirò Wine Festival 2022

Siamo arrivati alla terza edizione, che torna dopo ben tre anni di stop dovuti alla pandemia – ci dice Raffaele Librandi.  Il Cirò Wine Festival è un evento che dalla prima edizione ha avuto una sua naturale evoluzione e stava cominciando a diventare un appuntamento fisso delle estati calabresi, anche richiesto. In questi anni c’è stata tanta trepidazione e finalmente torniamo in piazza per presentarci ai turisti e a chi vive in zona, agli appassionati, agli operatori di settore e alla stessa stampa locale e nazionale, sempre più curiosa di questo nostro vino”.

Questa edizione 2022 diventa obbligatoria e si carica di aspettative importanti. Anche perché gli anni della pandemia non solo hanno interrotto la programmazione consueta del Festival, ma hanno messo a dura prova i produttori stessi. Come ci racconta lo stesso presidente di consorzio: “Dalla vendemmia 2020 le produzioni per ovvi motivi si sono ridotte, si è puntata su una vendemmia verde e più selettiva, con rese più basse. Allo stesso tempo sono stati anni di ricerca qualitativa per tutti i produttori di Cirò, che hanno anche affrontato il mercato con una marcia in più”.

E di questa evoluzione saremo testimoni proprio il 9 e il 10 agosto a Cirò, dove avremo modo di degustare e conoscere le varie etichette di Cirò Bianco, Rosato e Rosso, di chiacchierare e fare domande ai vari vignaioli, da quelli storici ai nuovi, confrontandoci con le diverse generazioni, vivendo in mezzo al pubblico locale e ai turisti questa “festa del vino calabrese” che sta diventando grande.

Le novità del Cirò Wine Festival 2022

Il programma si arricchisce sempre di più quest’anno. Rimangono invariate le due giornate clou dell’evento con degustazioni guidate da giornalisti enogastronomici, wine tour nelle aziende e banchi di assaggio.
Il 9 agosto a Cirò presso Palazzo Zito – Museo di Lilio ci saranno due momenti di approfondimento con le degustazioni guidate dai giornalisti sommelier come Luca Grippo che accompagnerà il pubblico alla scoperta dei vini bianchi e rosati del territorio e Pasquale Porcelli, coordinatore della guida Prosit, dell’Organizzazione Nazionale Assaggiatori Vino, che condurrà un approfondimento sul Cirò Rosso Doc.

Grande evento finale a Madonna di Mare, nello spazio dei Mercati Saraceni, il 10 agosto con la degustazione aperta al pubblico alla quale prenderanno parte oltre 25 aziende aderenti al Consorzio di Tutela dei Vini Cirò e Melissa e la festa finale con il concerto del gruppo Folkatomik.

L’edizione 2022, che riporta l’evento a contatto con il pubblico, si arricchisce anche di una serie di iniziative nuove e collaterali – denominati CWF OFF – che dal 1 all’8 agosto contamineranno il territorio della costa cirotana: eventi nelle cantine, aperitivi in vigna e cene a tema nei ristoranti del territorio, utili per coinvolgere sempre più pubblico e turisti.
“Abbiamo pensato a un programma più lungo e corposo che potesse offrire a tutti, in base agli interessi qualcosa di nuovo. Quest’anno sperimenteremo le serate in vigna, le cene con i vini in abbinamento, le sinergie tra cantine e ristorazione. E dalla richiesta e dalla voglia di collaborare sono ottimista sulla riuscita. Questi “matrimoni” sono quelli che fanno crescere il territorio, le economie e soprattutto la cultura e la conoscenza del chi siamo e cosa facciamo”. Ci racconta così queste nuove attività Librandi, che sottolinea ancora: “abbiamo pensato questi momenti per gli appassionati winelovers, i tanti turisti che accoglie la costa jonica e gli operatori, per approfondire sul campo la denominazione tra le più antiche d’Italia”.

Si parte il 1 agosto con la presentazione del progetto “residenze d’artista” e la degustazione presso La Pizzuta del Principe, o la cena da Aquarama Bistrot proposta da Librandi con tre piatti e tre vini in abbinamento che si replica nei giorni successivi nei ristoranti Lagust, White, Max Trattoria, Trabajadoers, Il conte di Melissa e Borgo Saverona. Vini aziendali di Cantina Campana in degustazione con menù dedicato a partire dal 2 agosto a La Trattoria, per poi proseguire da Aquarama, White, Max Trattoria nei giorni successivi. Prima della degustazione in compagnia di Cantina Campana, Ippolito 1845, Librandi e Vigneti Vumbacasabato 6 agosto presso Terrazza Saracena.
Sempre La Pizzuta del Principe il 3 agosto apre la cantina per una visita guidata con laboratorio artistico per i ragazzi con la partecipazione del WWF e gli artisti Matteo Capobianco e Giò Pistone, Ippolito 1845propone a cena, presso il Conte di Melissa, i suoi vini con un menù dedicato il 4 agosto e nella stessa giornata Senatore Vini dalle ore 17:00 apre la tenuta alla visita del pubblico con la degustazione dei vini tra i quali Unico Senator, poi l’apericena nella terrazza delle Cantine Greco con il dj set di Dario Power per il 5 agosto, mentre il 7 agosto La Pizzuta del Principe offre una degustazione di vini e formaggi accompagnata da musica dal vivo. L‘8 agosto ‘A Vita apre la cantina per una verticale di 5 annate (2008 – 2010 – 2014 – 2015 – 2016) in degustazione, mentre Borgo Saverona propone una cena per scoprire le diverse anime del Cirò: storiche (Librandi, Ippolito 1845, Enotria, Caparra & Siciliani), innovative (Borgo Saverona, Baroni Capoano, Cantina Campana, Senatore vini), artigianali (Cataldo Calabretta, Brigante, Sergio Arcuri, Vigneti Vumbaca).

Raffaele Librandi

Cirò, un vino storico con un futuro di qualità

Sarà, dunque, un Festival da vivere in tutte le sue declinazioni e gradazioni, un festival che vede come ogni anno la partecipazione dei giovani. Son tanti i produttori di nuova generazione e allo stesso tempo tanti nuovi appassionati che si avvicinano con curiosità e interesse a questo vitigno antico e alla sua storia.

Il Gaglioppo per il rosso e il rosato, il greco bianco per il Cirò bianco sono vini che vantano una storia longeva, una storia che rappresenta la Calabria enoica e che oggi secondo Raffaele Librandi ha un futuro di qualità davanti a sé: “Le aziende, più numerose che in passato, negli ultimi anni hanno affrontato un decisivo passaggio generazionale, che ha implementato le capacità produttive e le visioni soprattutto sia imprenditoriali che culturali. Le cantine hanno preso coscienza che c’è bisogno di sinergia, di maggiore coalizione e promozione del territorio. Ecco perché da qualche tempo lavoriamo tutti insieme per la definizione di un marchio Calabria, di una marca di territorio che si deve far conoscere e riconoscere. Se partiamo da qui ci potrà essere solo una crescita concreta e un grande futuro per la Calabria del vino, che viene apprezzata e richiesta sempre di più”.

Su questi aspetti lavora anche con impegno il Consorzio, di cui Raffaele è presidente e che rimarca: “C’è attenzione tra domanda e offerta, e come Consorzio di promozione cerchiamo di lavorare sulla valorizzazione dei nostri prodotti e sulla loro tutela. Proprio nell’ottica di una promozione territoriale e culturale che abbracci la Calabria del vino abbiamo avviato una sinergia con gli altri due consorzi calabresi, il Consorzio Terra di Cosenza Dop e il Consorzio Terra di Reggio Calabria”.

Cirò, bianco, rosso e rosato.

“Altro step importante da riprendere è l’iniziativa avviata prima del Covid con l’Istituto DEL VINO
#ROSAUTOCTONO ITALIANO in cui si sono uniti cinque consorzi di vini rosati, tra cui quello del Cirò” ci dice Librandi.

Per  chi non lo sapesse, vogliamo ricordarlo, il Cirò ha una grande tradizione in rosa, che negli ultimi anni gode  di un riconsocimento maggiore da un punto di vista qualitativo e anche del maercato. I vini rosati – come sottolinea lo stesso Librandi, che oltre a essere presidente è anche tra i più noti produttori di Cirò – stanno andando bene, direi sempre meglio. Crescono sotto tutti i punti di vista, oggi possiamo dire che hanno acquisito uno stile moderno, sono più freschi, più raffinati e ricercati. Sintomo questo di uno studio fatto sul prodotto e sulle potenzialità che il nostro gaglioppo ha. Qesto ci fa capire che siamo sulla strada giusta”.

Bianco, rosso o rosato che sia il Cirò è pronto a farsi conoscere e degustare, la cittadina dal borgo antico alla zona marina è pronta ad accogliere i winelovers e i vari vignaioli sono pronti a svelarsi e raccontare il loro lavoro. Non ci resta che fare questo viaggio, fisico e non solo alla scoperta di un vino, di una regione bellissima come la Calabria e dei suoi viticoltori.

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Programma

1-8 agosto CWF.OFF – visite ed eventi in cantina, aperitivi in vigna, cene a tema nei ristoranti dell’Area Cirò Doc.

9 agosto DEGUSTAZIONI – guidate da giornalisti enogastronomici a Cirò
10 agosto BANCHI DI ASSAGGIO con le aziende del Consorzio presso i Mercati Saraceni a Cirò Marina

Scopri il programma dettagliato e le cantine presenti qui: www.vinocalabrese.it/ciro-wine-festival-22