CIÒ CHE SIAMO, CIÒ CHE MANGIAMO

Regime Alimentare

Chiariamo subito una cosa: sono felicemente ONNIVORO da 53 anni. Mi nutro di alimenti di origine vegetale ed animale senza problemi di sorta. In due parole: mangio (quasi) tutto. Tuttavia l’argomento degli orientamenti del nostro regime alimentare, così come le regole delle diete dimagranti o dei regimi nutrizionali, sono più vaste di quanto si possa credere. Ecco perciò una breve guida sull’argomento che spazia tra chi si ciba di frutta solo se caduta dall’albero, tra coloro che si definiscono foodie e chi per perdere peso segue la dieta Shapiro (non di Shel il cantante anni ’60 dei The Rokes ma di Howard, il dietologo newyorkese…).

VEGETARIANI

Coloro che seguono, per motivi etici o religiosi, un’alimentazione dove sono esclusi carne, pesce e crostacei, ma che può comprendere prodotti di origine animale come miele, latte, uova e dei loro derivati, ad esempio formaggi e prodotti che li contengono.

VEGANI

Sulle loro tavole non può finire nulla che sia animale o di origine animale. Al bando qualsiasi tipo di carne, così come il latte e i suoi derivati, il miele, la pappa reale ed il propoli. Proibite anche le piadine, se dentro c’è lo strutto. Fortuna per loro che esistono quelle all’olio…

FRUTTARIANI

Gente che porta la non-violenza ad un livello superiore. Non è solo vietato fare del male agli animali, ma anche ai vegetali. Per questo i più ortodossi mangiano solo frutti caduti naturalmente dalla pianta. Il dibattito sul consumo di semi o di foglie è aperto. Non è ben chiaro se le mele siano concesse…

DIETA EDENICA

I seguaci del reverendo Sylvester Graham (1794-1851) si sforzano di mangiare come Adamo ed Eva nell’eden. Quindi niente carne (soprattutto quella di maiale), così come spezie, tè, caffè, condimenti o alcolici. Permessi in quantità moderata latte fresco, formaggio e uova, mentre il burro solo se usato con parsimonia.

LATTO-OVO-VEGETARIANESI

Rappresentano una sorta di socialdemocrazia vegetariana. Non mangiano alcun cibo che comporti un’uccisione diretta, ma per il resto non si pongono limiti: dai latticini al miele, i prodotti animali indiretti sono ammessi e concessi.

RESPIRIANESI

Il principale vantaggio del loro regime alimentare è la semplicità: non si mangia nulla (!). Le uniche scorpacciate ammesse sono quelle a base di aria, luce solare e prana, l’energia vitale del creato. La comunità medica li guarda con giustificato scetticismo.

LOCAVORI

Per loro il confine tra ciò che è lecito ed illecito mangiare si posiziona a 100 km dal luogo in cui ci si trova al momento del pasto: se il cibo è stato prodotto ad una distanza superiore, bisogna rinunciarci nel nome della sostenibilità. Seguaci del km 0 ante-litteram.

REDUCETARIANI

Regime alimentare che limita il consumo di carne, pesce e tutto ciò che deriva dagli animali circoscrivendone l’assunzione nei weekend o ad un solo giorno nell’arco della settimana. Parola d’ordine: «Giovedì gnocchi, venerdì pesce, sabato trippa».

PESCETARIANI

Mangiano il pesce e i frutti di mare, ma non la carne. In sostanza, qui a regolare la dieta non è quanto male si faccia agli animali, ma quanto se ne fa a se stessi. Chi pratica la dieta pescetariana ritiene infatti che una scelta di questo tipo sia più salutare, ovviamente sapendo quali pesci pigliare.

POLLOTARIANI

Hanno eliminato dalla propria tavola la carne, ma non tutta. Mentre quella rossa dei mammiferi è rigorosamente bandita, quella bianca degli uccelli – ritenuta più sana – è concessa. In generale, nessuna restrizione per i derivati animali.

CRUDISTI

Mangiano solo cibo non cotto (la temperatura limite è 46°C), non lavorato e possibilmente organico. I crudisti in quanto tali possono anche mangiare il carpaccio. I crudisti vegani, invece, si limitano al consumo di frutta e verdura.

PALEODIETA

Nota anche come “dieta paleolitica” ideata negli anni ’50 del secolo scorso da gastroenterologo americano Walter Voegtlin, si propone di ricalcare le abitudini alimentari di 15.000 anni fa. Il motivo? Perché il nostro organismo non si sarebbe evoluto in modo da processare correttamente il cibo di provenienza agricola. Le uniche bevande concesse sono l’acqua, il tè verde e il latte di cocco.

DIETA BIBLICA

Quella teorizzata da Jordan S. Rubin a partire dalle Sacre Scritture è una delle diete più complicate in circolazione (è conosciuta anche come Dieta Maker). Per capirci: sono vietate le anguille e i crostacei, mentre sono concesse le locuste. Sì al bestiame che rumina, no al maiale perché giudicato impuro.

DIETE VARIE

Tempo addietro qualcuno si è preso la briga di stilare un elenco delle diete che, al pari delle proposte commerciali se non veri e propri marchi, sono quotidianamente offerte dentro e fuori i mezzi di informazione per fare fronte all’avventura senza fine che è lo stare a digiuno per perdere peso e dei differenti regimi alimentari con lo scopo di mangiare in maniera più salutare. Ebbene, sarebbero poco più di 30.000, ciclicamente rimpiazzate tra loro secondo il principio fondamentale delle mode: quello di passare di moda. Ecco allora oltre alle “solite” brucia grassi, dissociata, del fantino, Weight Watchers, troviamo anche la dieta Omega, Antoine, Csiro, MentalSlim, del gruppo sanguigno, TGV (per assonanza o di proposito evocante il celebre treno francese), la suadente Savoir Magrir, Portfolio (probabilmente l’unica che se non garantisce una perdita di peso, quantomeno assicura una perdita di denaro…), Hollywood, Karl Lagerfeld (!), iperproteica, ipocalorica, Dukan, Kousmine e la già citata Shapiro.

FOODIE

I foodie non esistono. Punto. In America, con l’andare del tempo, questo termine ha assunto una connotazione derisoria, sottilmente subdola e sta inesorabilmente scomparendo dal gergo gastroalimentare, quantomeno anglofono. Qui da noi è ancora una delle tante fantasiose proiezioni di una mitologia contingente e spicciola che produce etichette e categorizzazioni per promuovere se stessa, al pari dei gastrofanatici, dei gastrofighetti e di tutte quelle altre figure più o meno effimere e superficiali che si aggrappano all’emergenza di una moda di un regime alimentare che, come tutte le mode e al pari delle diete, prima o poi va fuori moda.