Il Chewing-gum Brooklyn a Brooklyn

Roberto Mirandola vola a New York e ispirato dal ponte di Brooklyn ci racconta la storia dei Chewing-gum più famoso.

È stata una trasferta inusuale il mio recente soggiorno a New York: a cominciare dalla partenza. Almeno questa volta – e per fortuna, considerati i frequenti e annosi disagi – niente aeroporti londinesi, ma Roma-Fiumicino. A rendere questo viaggio ancora più speciale è stato il volo ITA Airways Roma – New York a bordo dell’Airbus A330-200 dedicato a Tazio Nuvolari, uno dei miei idoli sportivi di sempre. Se l’intento principale era recensire alcuni ristoranti assegnati dalla guida inglese per la quale collaboro, uno di questi – The Fulton – complice probabilmente la posizione (è situato poco lontano dal ponte di Brooklyn, la maestosa struttura in acciaio che collega l’isola di Manhattan e all’omonimo quartiere) mi ha dato lo spunto per scrivere un articolo su un prodotto che in Italia associamo proprio a questo simbolo newyorkese: il chewing-gum o, come viene chiamata in italiano, la gomma americana o la gomma da masticare. 

La storia del chewing-gum Brooklyn

Quella del chewing-gum è una storia interessante. Già il nome in italiano – gomma americana – fa intuire che la commercializzazione di questo prodotto abbia avuto inizio proprio negli Stati Uniti. Come per molte invenzioni di successo, anche la paternità della gomma da masticare è piuttosto contesa. Al di là delle attribuzioni più o meno millantate circa l’effettiva genesi, è certo che sia stato un dentista di Mount Vernon in Ohio – William Finley Semple – a depositare il 28 dicembre 1869 il Brevetto n. 98.304 di una gomma nuova e migliorata con lo scopo di pulire i denti e rafforzare la mascella del masticatore. Tuttavia fu Thomas Adams, eclettico inventore newyorkese, che per primo nel 1871 brevettò una macchina per produrre in serie gomme da masticare e iniziare la vendita del nuovo prodotto con il marchio ADAMS GUM COMPANY attraverso le drogherie del New Jersey. Originariamente l’ingrediente di base di quei confetti sferici e insapori era il chicle, il lattice ricavato dalla sapodilla (Manilaka zapota), una pianta subtropicale diffusa nel Centro America. Con il tempo le tecniche di produzione furono migliorate, sia dall’inventore ma anche da altri imprenditori, che nel frattempo avevano fiutato le potenzialità commerciali del chewing-gum. Questo fatto decretò di fatto un grande successo sul finire del ‘800.

In Europa la gomma da masticare arrivò durante la seconda guerra mondiale grazie alle forze armate americane di stanza in Europa. Questa costituiva uno degli alimenti della celebre Razione K (curiosamente l’origine del nome non sembra essere collegata al cognome di Acel Keys, il fisiologo che per primo dovette fornire una proposta per una specifica razione di cibo all’esercito americano. Quando fu ideata c’erano già altre razioni con delle lettere associate. La ‘K’ era ancora disponibile). All’interno del pasto si poteva trovare solo uno tra i quattro gusti disponibili: cannella, menta, menta piperita e uno stranissimo ‘pepsina’.

Solo dopo la fine del secondo conflitto mondiale i tempi si sono dimostrati maturi affinché il chewing-gum entrasse definitivamente nelle abitudini alimentari degli europei. Come detto, anche in Italia i soldati americani, spostandosi da Sud verso Nord (erano sbarcati in Sicilia nel luglio del 1943) avevano involontariamente consentito la diffusione di molti nuovi prodotti alimentari e con essi anche le  forme e i  sapori innovativi del cibo preconfezionato, conservato o liofilizzato. Ecco allora che a cavallo tra il 1945 e l’inizio degli anni ’60 il mito americano è sinonimo di benessere, modernità e alta qualità: oltre alla gomma da masticare, sono prodotti “di tendenza” le barrette di cioccolato, il latte in polvere, la carne in scatola, i crackers, la Coca-Cola, le sigarette cosiddette “americane”, ma anche prodotti non alimentari come i blue jeans.

Furono i fratelli Ambrogio ed Egidio Perfetti, fondatori nel 1946 del Dolcificio Lombardo a Lainate (MI), successivamente rinominato PERFETTI SpA e dal 2001 PERFETTI van Melle, a iniziare la produzione in Italia della gomma da masticare. Nel 1956, l’azienda lancia Brooklyn, La Gomma del Ponte, un prodotto dal forte impatto commerciale che presto conquistò le giovani generazioni con il suo fascino americano veicolato dal nome, dalla grafica, dalla confezione accattivante, dalla sponsorizzazione – dal 1973 al 1977 – di un‘importante squadra ciclistica professionistica, ma soprattutto da una sapiente campagna pubblicitaria televisiva, che assieme a una diffusione capillare del prodotto attraverso bar, tabaccherie e distributori automatici, rese Brooklynper almeno mezzo secolo la gomma da masticare più venduta in Italia. La scelta di un nome americano era quasi scontata all’epoca per questa tipologia di dolciume di produzione europea. I fratelli Perfetti non erano stati i soli imprenditori a scegliere un nome così evocativo. Sempre in Italia, un’azienda friulana – La Giulia – fondata a Gorizia nel 1958, aveva iniziato a produrre una gomma da masticare con il nome Nevada, mentre nel 1952 a Saint-Genest-d’Ambière in Francia, era stata fondata la Hollywood Chewing Gum dall’americano Coultard E. Perfet (curiosa l’assonanza con i due fratelli lombardi) che si era stabilito nel Paese fin dall’epoca dello sbarco in Normandia.     

Nella tabella sottostante sono riportate tutte le 14 versioni di Brooklyn prodotte in tutti questi anni. In grassetto quelle ancora commercializzate.

GUSTOCOLORE DEL PACCHETTOAROMA
EXTRAMINTverde scuromenta forte
LIQUORICEmarroneliquirizia
CINNAMONviolacannella
DOUBLEMINTverdedoppia menta
CHLOROPHYLLverde chiaroclorofilla
SPEARMINTbiancomenta fresca o menta verde
ORANGE | ORANGE CRASHarancionearancia
LEMON | LEMON CRASHgiallolimone
YOGURTcelesteyogurt
FRUITS FLAVORgiallo ocrafrutta
5 LASTRINE – 5 AROMIbianco con 5 losanghe colorate (viola, arancione, blu, giallo, rosso) richiamanti altrettanti gustigusti misti lampone, arancia, yogurt, limone, cherry
CHERRYarancione corallociliegia
ANANASgiallo chiaroananas
RASPBERRYrosso scurolampone

Se in passato venivano prodotte dalla linfa del chicle con l’aggiunta di alcuni aromi, oggi i principali ingredienti delle gomme da masticare sono un concentrato di zucchero, sciroppo di glucosio e  gomma base (per produrre i chewing-gum per fare i palloncini se ne aumenta la percentuale) oltre a stabilizzanti, addensanti, esaltatori di sapidità e coloranti, intorno ai quali nel tempo si sono anche sollevate delle polemiche riguardo gli effetti nocivi sulla salute, ma che gradualmente sono stati scelti tra quelli più compatibili con l’organismo. Gli ingredienti vengono miscelati in una sorta di enorme pentolone fino a quando la massa ottenuta non ha la consistenza della pasta del pane. Poi il composto viene steso e tagliato nei pezzi previsti. Fino a qualche decennio addietro erano principalmente in lastrine, ma con le moderne tecnologie è trovato il modo di produrre chewing-gum a forma di confetto.

Guai a buttare la gomme per terra!

I chewing-gum sono una fonte di inquinamento in quanto aderiscono alla superficie sulla quale vengono gettati. Oltretutto, per la loro rimozione, sono spesso necessari prodotti chimici o particolari sistemi di fresatura. Osservando i marciapiedi e le zone pedonali, soprattutto delle grandi città, si osservano macchie nere che deturpano la pavimentazione dovute alle gomme gettate in terra dai consumatori incuranti delle più basilari regole di senso civico. Ecco allora che a Singapore, dal 1992, è stata vietata l’importazione e la vendita di gomme da masticare, sia per motivi igienici, sia per la possibile interferenza con il decoro del Paese e il buon funzionamento delle infrastrutture. Tuttavia dal 2004, a parziale riforma del divieto totale, sono state ammesse gomme dal valore terapeutico: per l’igiene orale con additivi al calcio o quelle alla nicotina, ambedue acquistabili presso studi dentistici o farmacie, a condizione che il nome dell’acquirente venisse registrato in un apposito elenco.

Quindi: «Meglio le caramelle o le gomme da masticare?»  Anche se non sono un grande consumatore di dolciumi, “scarterei” indubbiamente le caramelle. Soprattutto qui a New York: chewing-gum Brooklyn a Brooklyn. Perfetti!

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