Cavolfiore colorato: buono, bello e allegro!

L’autunno è decisamente arrivato e immancabile padroneggia sulle nostre tavole il signor cavolfiore. Buono e anche bello visto la varietà di colori in natura con cui è presente. E oggi vi parliamo proprio del cavolfiore colorato.

L’autunno è decisamente arrivato e immancabile padroneggia sulle nostre tavole il signor cavolfiore. Proprio lui, quello che quando lo si cucina si infesta regolarmente tutto il condominio e i coinquilini minacciano di sfrattarti per almeno i due giorni successivi.

Eppure, ammettiamolo, il cavolo è davvero buono. Non pensiamo al classico di colore bianco, un po’ triste, bollito con appena un filo d’olio (che poi se era nonna a cucinarlo finiva con essere sempre olio e un filo di cavolo), bensì concentriamoci sugli sformati, sul gratinato, sulle vellutate. Insomma, col cavolo ci si può sbizzarrire, soprattutto in ambito cromatico.

Il cavolo infatti, nonostante pochi ne siano a conoscenza, è naturalmente di tre colori differenti. Da sottolineare il naturalmente, perché la prima volta che si entra in contatto con un cavolo colorato, si potrebbe pensare di essere davanti a uno strano esperimento genetico. E invece no, 100% naturel!

Una volta non c’era da scegliere, di che colore è il cavolfiore? Bianco! Ma da alcuni anni l’offerta di questo importante ortaggio, tra i più diffusi al mondo, si è arricchita di sfumature. Così troviamo in bella mostra, sia come “teste” intere – che poi sono il fiore immaturo della pianta – sia già porzionati a cimette, e anche nella versione surgelata, diversi cavolfiori colorati, allegri e brillanti.

C’è chi è entusiasta di portare novità in cucina, e chi invece si chiede se i cavolfiori colorati valgano tanto quanto il super sano cavolfiore classico, noto per le sue numerosissime proprietà salutistiche – poche calorie, tante fibre, vitamine, sali minerali e sostanze protettive anche contro alcuni tipi di tumore. E c’è anche chi teme lo zampino dell’ingegneria genetica. Vediamo allora che cosa caratterizza queste (più o meno) nuove varietà.

Il cavolfiore rosa

Il cavolfiore rosa è il più fashion di tutti,  un ortaggio che sviluppa un corimbo (il cespo che si usa in cucina) compatto e uniforme, dalle inaspettate tonalità rosate. È un vegetale che, a seconda della varietà messa a dimora, si raccoglie a circa 3 mesi dal trapianto, indicativamente da inizio autunno a fine inverno.

In questi anni i cavoli rosa sono stati usati moltissimo, anche come pianta ornamentale durante i periodi freddi dell’anno. Non è raro infatti di trovare fioriere che mettono in mostra con orgoglio queste piante stupende, tanto belle e appariscenti quanto buone da gustare in inverno.

Il cavolfiore violetto

Il cavolfiore violetto di Sicilia è una varietà antica riportata alla ribalta negli ultimi anni, anche grazie al colore sgargiante della sua testa. Se la sua tinta viola acceso genera stupore e curiosità, il suo sapore unico meraviglia anche le papille gustative più esigenti; tanto che il cavolfiore violetto ha acquisito fama e notorietà tra gli chef del Bel Paese, sempre più propensi a trovare ingredienti gustosi ed eccentrici. E se il violetto di Sicilia vi ha incuriosito, provate il cavolfiore violetto di Modica, una varietà particolare che sviluppa un corimbo viola dai toni decisamente marcati.

Il cavolfiore arancione

Grazie ai cavolfiori arancioni l’orto si colora con le tonalità calde e accese dell’autunno. La storia di questo cavolo è molto curiosa, comincia circa 40 anni fa, quando un agricoltore canadese scova in mezzo alle sue colture un cavolfiore tutto arancione. Superato lo stupore iniziale, il contadino pensa bene di preservare questo spettacolo della natura fino ad ottenere una varietà “stabile” tramite incroci del tutto naturali. Ed ecco che oggi possiamo portare in tavola questo ortaggio buono, appariscente e pure salutare: il contenuto di beta-carotene (la vitamina A) di questa varietà arancione è addirittura 25 volte maggiore di quello riscontrabile nel cavolo a testa bianca: mica male, non è vero?

Il Cavolfiore Verde

Le Marche possono vantarsi d’essere la terra d’origine del più famoso cavolo verde del Bel Paese, il cavolfiore verde di Macerata. Ma perché non è bianco?

Perché ha le foglie più corte rispetto al più comune cavolfiore! Sembra una banalità ma la mancanza di copertura vegetale permette alla luce di raggiungere il corimbo, costringendo la pianta a sviluppare clorofilla, sostanza notoriamente colorata di verde.

Anche i broccoletti si tingono di viola

Non solo cavolfiori colorati, anche i broccoletti si tingono di viola e sono pronti a invadere i mercati ortofrutticoli italiani grazie ad un aspetto unico e a un sapore inconfondibile, che unisce il gusto del broccolo a un delicato sentore di asparago. I broccoletti a getti viola crescono a mazzi e sviluppano infiorescenze viola brillante dalle elevate qualità benefiche. Queste contengono infatti un gran numero di antiossidanti e vitamine che migliorano le difese immunitarie del corpo umano.

I cavolfiori colorati sono utili per tante cose: mangiarli, guardarli, usarli per composizioni artistiche e immortalarli su Instagram. Noi tendenzialmente prediligiamo la prima opzione, ma voi sbizzarritevi pure!

Il cavolo nero un concentrato di sostanze benefiche