Torrone di Cremona: la storia di un’eccellenza

Se novembre è il mese della festa del torrone di Cremona, le festività natalizie sono il palcoscenico perfetto per questo prodotto. Da sempre simbolo di questo periodo dell’anno, merita un posto speciale nell’olimpo dei prodotti italiani.

Dall’11 al 19 novembre la città di Cremona ha ospitato la festa dedicata all’omonimo torrone. In questa 26esima edizione sono stati presentati i migliori torroni d’Italia, con un particolare focus sul torrone di Cremona in tutte le sue varianti. Tra divertenti spettacoli e recite in piazza, record del mondo e riferimenti cinematografici, il torrone è protagonista del Natale italiano.

Le origini del torrone di Cremona

Leggenda narra che il torrone di Cremona venne inventato nel lontano 1441 in onore del matrimonio di Francesco Sforza e Bianca Maria Visconti. Un nome che vuole richiamare il famoso Torrazzo presente nel cuore della città. Dall’altro lato la storia racconta che la sua prima apparizione testimoniata fu nel 1543, quando le famiglie erano solite scambiarselo come regalo natalizio.

Il termine torrone ha anche un’origine latina. Il verbo torrere significa abbrustolire, azione che richiama la tostatura della frutta secca che viene impiegata nella sua realizzazione. Si tratta di una preparazione a base di albume d’uovo, miele, zucchero e frutta secca, in base alla zona di provenienza e produzione. Il torrone di Cremona viene solitamente preparato utilizzando le mandorle.

Il torrone di Cremona a tavola e nella storia

Durante la festa del torrone di Cremona, ma anche durante altri periodi dell’anno, molti ristoranti locali si cimentano nella realizzazione di piatti a base di torrone. Dai classici dolci come le mousse e le bavaresi al torroncino, si spazia verso le più innovative crespelle al torrone con fonduta di provola. Ottimi anche i risotti realizzati con questo ingrediente e notevole l’accostamento con la zucca.

Quest’anno sono state presentate due nuove varianti di torrone dedicate al celebre Ugo Tognazzi, cittadino di Cremona. Curiosi i nomi di queste due varianti che vanno a ricordare le vecchie pellicole dell’attore e regista: ‘Come se fosse’ e ‘Antani’. Torroni a base di vino, pepe rosa e cioccolato che vanno così a formare il nuovo torrone Tognazza.

Il torrone di Cremona è un prodotto che viene spesso associato al Natale per un motivo principale. I frutti del mandorlo vengono raccolti a fine estate, periodo in cui, però, i contadini sono occupati con molte altre lavorazioni. Questo è il motivo per cui secondo la storia la realizzazione del torrone è rimandata a periodi più calmi.

Varianti e modalità di realizzazione del torrone di Cremona

Come precedentemente anticipato il torrone di Cremona viene prodotto utilizzando albume d’uovo, miele, zucchero e tradizionalmente mandorle. Il tutto viene racchiuso tra due sfoglie di ostia. L’impasto viene cotto, laminato e steso per conferire le classiche forme che richiamano, appunto, il Torrazzo della città.

Ne esistono diverse varianti alla cui base si fa la fondamentale distinzione fra duro e morbido. La differenza è da attribuirsi alla cottura dell’impasto, che talvolta, nei torroni più friabili raggiunge anche le 12 ore. Anche la percentuale di zuccheri influisce sulla consistenza finale. Altra distinzione avviene in base alla presenza di frutta secca dando vita ai mandorlati o nocciolati.

Negli ultimi anni abbiamo assistito a un crescente fenomeno di fantasia gastronomica che ha portato alla realizzazione di diversi tipi di torrone di Cremona. Dal più classico ricoperto di cioccolato, troviamo varianti più curiose come quelle al caffè macinato o aromatizzate agli agrumi, al rum, alla torta sacher e alla frutta di Cremona.

Non resta che scegliere la propria versione preferita e iniziare ad acquistare i regali di Natale per amici e parenti.

Torrone: dolce tipico delle varie regioni d’Italia