Spreco alimentare e GenZ: il reale coinvolgimento dei giovani nella lotta agli sprechi

In occasione della Giornata Nazionale di Prevenzione dello Spreco Alimentare torniamo a parlare di sostenibilità e di sprechi, ma questa volta con un focus particolare sulle nuove generazioni. Infatti i giovani rappresentano il futuro del nostro pianeta, perciò è importante che siano sempre più educati e sensibili a questo tipo di tematiche. Ma quanto si impegnano concretamente le nuove generazioni nella lotta contro gli sprechi alimentari? Cerchiamo di capirlo insieme in questo articolo. 

Sempre più spesso si parla di spreco alimentare, una problematica che coinvolge tutti nel quotidiano e che riveste un ruolo cruciale per il futuro del pianeta Terra. Di fatto il cibo rappresenta una risorsa potenzialmente limitata, e gli sprechi contribuiscono in larga misura ad alimentare comportamenti anti-ecologici. In un periodo come questo, in cui l’attenzione all’ambiente sembra essere aumentata notevolmente (almeno nella teoria), lo spreco alimentare gioca un ruolo fondamentale che non può essere più ignorato, che richiede l’impegno giornaliero di ognuno di noi.

Dietro a ogni prodotto, che sia un ortaggio, carne, pesce, formaggio o cereale, si nasconde un considerevole impatto ambientale legato all’utilizzo di spazio, allo sfruttamento di terreno e all’impiego di risorse energetiche e idriche. Questi sono solo alcuni motivi per cui bisognerebbe fare sempre più attenzione al cibo che si spreca ogni giorno. Oltre al lavoro, al tempo e all’impegno, nonché la passione, dei singoli produttori.

Come ben sappiamo, i giovani rappresentano il futuro, e per questo è importante che sviluppino un’importante sensibilità e attenzione quando si tratta di sprechi alimentari, sostenibilità e impatto ambientale. Ma quanto si impegnano realmente per contrastare gli sprechi? E quanta attenzione pongono a questo tipo di problematiche? 

Generazione Z e sprechi alimentari: due indagini a confronto

Per capire quale sia il comportamento dei giovani rispetto allo spreco di cibo, abbiamo messo a confronto due indagini effettuate nel 2023 che sembrano fotografare due realtà differenti. 

La prima indagine su cui ci soffermiamo è Sprechi alimentari, uso della tecnologia e orientamento ‘Green’: un focus sulla GenZ, condotta dal team scientifico dell’Università Lumsa. Da questa ricerca emerge che 8 ragazzi su 10 ritengono immorale gettare via il cibo. Risulta chiaro che una buona fetta di giovani mettano in atto diversi comportamenti per fare attenzione a ridurre gli sprechi: ad esempio il 90% di loro è pronto a mangiare di più pur di non buttare gli avanzi, il 75% dichiara di prestare attenziona ad ordinare al ristorante porzioni in grado di finire, mentre 44% chiede abitualmente di portare via ciò che avanza. Molto meno diffusa risulta essere l’utilizzo di app di food sharing, infatti il 60% degli intervistati dichiara di non averle mai utilizzate. Infine dalla ricerca emerge che l’80% del campione ritiene che sprecare cibo sia immorale.

Potremmo quindi dedurre da questi dati che da parte della GenZ ci sia una forte attenzione rispetto alla problematica dello spreco alimentare. Se però andiamo a confrontare il comportamento dei giovani con quello degli adulti, i risultati sembrano essere meno confortanti.

La seconda indagine che andiamo ad esaminare tratta proprio di questo: stiamo parlando dello studio realizzato da OpinionWay/Smartway, in cui sono stati messi a confronto gli sprechi dei giovani tra i 18 e 24 anni con quelli degli over 60. Questa volta i risultati appaiono meno rassicuranti, infatti pare che i ragazzi siano soliti buttare via 4 volte di più rispetto agli adulti. Il 75% dei giovani ha ammesso di buttare almeno un prodotto al mese, contro il 41% dei 65enni. Tra i cibi più sprecati abbiamo la frutta e la verdura, e a seguire ci sono i cibi vicini alla scadenza o già scaduti; infatti il 52% dei giovani butta via un prodotto perché prossimo alla scadenza oppure perché già scaduto.

Questi ulteriori dati suggeriscono che i giovani siano meno preoccupati e più propensi allo spreco alimentare rispetto agli adulti, soprattutto in relazione alle scadenze del cibo. Nonostante questo, però, lo studio sottolinea che nelle nuove generazioni stia crescendo sempre di più la consapevolezza e la voglia di migliorare, ad esempio attraverso una costante informazione sul tema. 

Questo può essere interpretato come dato decisamente positivo, perché mostra quantomeno l’attitudine dei ragazzi verso una maggiore attenzione, e soprattutto volontà a migliorare le proprie abitudini per ridurre il proprio impatto sull’ambiente. 

Tik Tok contro gli sprechi alimentari

Uno degli strumenti più utilizzati dalla generazione Z per informarsi sono i social, e spesso proprio da qui parte una decisa sensibilizzazione al tema dello spreco quando si tratta di cibo. Nel 2020, proprio su Tik Tok è partita la challenge promossa dall’Unione Nazionale Consumatori che aveva come obiettivo quello di aumentare l’impegno dei giovani e non solo alla lotta contro sprechi. La sfida lanciata sulla piattaforma consisteva nel cucinare un buon piatto solo con gli avanzi trovati in frigorifero; successivamente alcuni food creator e chef avrebbero giudicato le migliori creazioni in un video reaction.

“L’obiettivo del progetto è parlare ai giovani e alle loro famiglie, per questo abbiamo scelto TikTok, piattaforma creativa per eccellenza”- ha spiegato il Presidente Massimiliano Dona che sul suo canale personale, ad oggi, ha un seguito di oltre 300 mila follower. La challenge ha ottenuto particolare successo ed è riuscita a coinvolgere tantissimi utenti, ottenendo supporto e partecipazione di molti creator.

Oltre alle challenge, numerosi sono proprio i content creator che fanno della sostenibilità la loro missione sui social, condividendo attraverso i loro contenuti vari trucchi e accorgimenti per ridurre gli sprechi e incentivare le persone a introdurre nuove abitudini sostenibili. 

Per citare solo alcuni esempi abbiamo @eleonoraviaggi, che conta circa 150mila follower su Tik Tok e attraverso il suo canale parla di eco-sostenibilità a 360 gradi; oppure @parlasostenibile, che invece conta circa 30mila follower e condivide tante tips utili per introdurre abitudini green, soprattutto se si parla di cibo.

Ci sono poi molti influencer che anche solo occasionalmente diffondono informazioni utili e fanno scoprire ai loro follower nuovi strumenti per ridurre gli sprechi alimentari. Tra i servizi che vengono mostrati maggiormente ci sono le box di cibo, oppure soluzioni come Too Good to Go, che negli ultimi anni ha raggiunto una certa fama anche se è ancora un servizio troppo poco utilizzato.

GenZ vs Sprechi: il sondaggio di Radio Food

Per approfondire ancora di più l’argomento, abbiamo deciso di tastare un po’ il terreno facendo un piccolo sondaggio sui social in cui abbiamo posto qualche domanda ai più giovani riguardo il loro impegno per limitare gli sprechi. Hanno partecipato al questionario 27 persone di età compresa tra i 16 e i 26 anni. Ecco i dati più interessanti che abbiamo rilevato.

Innanzitutto la maggioranza dei partecipanti ritiene di essere abbastanza attenta agli sprechi di cibo, valutando il proprio impegno giornaliero con un voto pari a 7,5 su 10. Andando più nello specifico, tale impegno si traduce principalmente nel riutilizzare gli avanzi di cibo attraverso il riciclo (preparando nuove ricette); solo una persona su 18 dichiara di gettare gli avanzi.

Quando invece si ordina al ristorante, a volte capita di non riuscire a finire tutto il piatto. E in questi casi che si fa? Secondo le risposte che abbiamo ottenuto, molti condividono la parte avanzata con gli amici o gli altri presenti al tavolo, oppure chiedono di portare via gli avanzi in una doggy bag o una vaschetta. Un altro particolare accorgimento è quello di fare attenzione alle porzioni, infatti il 70% dei partecipanti dichiara di aver rinunciato spesso a pietanze troppo abbondanti che sicuramente non sarebbero terminate.

Per quanto riguarda le app di food sharing, effettivamente anche dal nostro sondaggio risulta chiaro che il loro utilizzo non è ancora sufficientemente diffuso, infatti il 48% dei partecipanti non le ha mai utilizzate e solo il 14% le utilizza spesso.

Dunque possiamo concludere dicendo che la lotta allo spreco alimentare rappresenta ancora oggi una sfida complessa, ma le nuove generazioni stanno mostrando una consapevolezza crescente. Sebbene siano evidenti le differenze tra le indagini prese in esame, la presenza di iniziative sui social e l’impegno di molti content creator evidenziano una volontà di cambiamento. Importante in questo momento è continuare a promuovere l’educazione e la sensibilizzazione per un futuro più sostenibile, dove il rispetto per il cibo si traduce in azioni concrete per preservare il nostro pianeta. 

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