San Paolo del Brasile, l’anima della Cucina Italiana nel Mondo.

Dal 23 al 29 ottobre a San Paolo, come ogni anno, si svolgerà la Settimana della Cucina Regionale Italiana. Un evento che porta 20 chef italiani a rappresentare il proprio paese e la storia di un’emigrazione, in una città che oggi ospita la comunità italiana più grande dell’intero pianeta.

Non tutti sanno che la Settimana della Cucina Regionale Italiana di San Paolo, organizzata dalla Delegazione locale dell’Accademia della Cucina Italiana, è stata l’ispiratrice della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo che viene promossa dal Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale in oltre 100 paesi del globo. La cosa che però rende unica la grande festa che si svolge nella capitale brasiliana, fin dalla prima edizione, è la presenza ogni anno di 20 cuochi italiani che volano sul posto per rendere omaggio a un paese speciale. Pensate che tra il 1887 e il 1902 in Brasile sbarcarono quasi un 1 milione e 200 mila italiani che andarono a sostituire la schiavitù nera nelle piantagioni di caffè, mentre a oggi si stima che se nell’intero paese ci siano circa 25 milioni di persone di discendenza italiana, a San Paolo ne vivano almeno 6.

Si potrebbe quasi dire che San Paolo del Brasile è la città con più italiani al mondo, compresa l’Italia.

Come mai potrebbe essere un caso che lì nasca l’evento dedicato alla cucina italiana, poi rimbalzato in tutto il mondo? Semplice, non lo è. Lo zampino come detto è dell’Accademia della Cucina Italiana, da sempre e istituzionalmente dedita alla promozione, alla conservazione e al prestigio del patrimonio che rappresenta nel nome. In questo caso abbiamo anche il nome di chi dal 2012 ci mette la faccia ed è quello di Gerardo Landulfo

“Sono orgoglioso di poter dire che qui arrivano più di 20 cuochi e almeno uno per ogni regione italiana, mentre negli altri avvenimenti nel mondo vanno in pochi, ma soprattutto sono orgoglioso del fatto che per una settimana o poco meno questi chef vivono la comunità locale. Noi qui portiamo 160 ricette diverse e organizziamo lezioni in diverse scuole di cucina e università della città, promuoviamo la tradizione e i prodotti italiani dalla Valle d’Aosta alla Sicilia.”

Gerardo, Delegato dell’Accademia Italiana della Cucina a San Paolo, è un passionario e basta seguirlo in tutto quello che fa per capire quanto crede veramente in quello che dice. Tanto da realizzarlo davvero, ogni anno, trasformando un evento di ricorrente valorizzazione di un legame, in un’occasione di condivisione e conoscenza profonda. Una festa che continua a legare un’Italia e un Brasile fatti di persone. Oggi (18 ottobre ndr) gli chef sono già lì a fare i conti col fuso orario e il 20 ci sarà la prima cena di benvenuto con l’Accademia della Cucina Italiana. Nella rosa dei cuochi tanti nomi importanti della gastronomia italiana si sono avvicendati nelle varie edizioni, da Bobo cerea a Luca Abruzzino, da Caterina Ceraudo ad Achille Pinna, una squadra di professionisti coordinati dal romano Claudio Rocchi di Osteria Palmira. Quest’ultimo, responsabile anche dei corsi e delle lezioni che verranno svolti all’interno dei vari istituti e università, spende parole che rendono l’idea di squadra e di lavoro

“La cosa bella di questo evento è che diventa una grande festa che restituisce agli italiani il legame che hanno con questa terra. Qui capisci perché il Brasile è speciale e perché gli italiani si sono trovati bene. Un gruppo di professionisti che diventa una grande comitiva di amici capace di divertirsi facendo quello che ama di più, cucinare per gli altri.”

Quando si parla di altri, l’evento di chiusura della Settimana della Cucina Regionale Italiana a San Paolo spiega bene cosa si intende. Il 29, la festa di chiusura avverrà all’Arsenale della Speranza (Museo dell’Immigrazione) anche chiamato “Hospedaria”, che all’epoca rappresentava l’equivalente dei centri di accoglienza di oggi. Un luogo dove rimanevano gli italiani al loro arrivo a San Paolo prima della ricollocazione sul territorio, una mensa che oggi offre tutte le sere un pasto a oltre 1.000 senzatetto della città e che quella sera vedrà ai fornelli una squadra di cuochi d’eccezione.

São Paulo è ancora oggi la storia di un’Italia in cerca di opportunità, la Settimana della Cucina Regionale Italiana che ogni anno la abita, rimane la festa più importante che consacra l’ideale di ospitalità e di cultura. Ché come dice il Console Generale d’Italia a San Paolo, Domenico Fornara

“La cucina è parte fondante della cultura. L’identità culinaria, spesso data per scontata in Patria, è un punto di riferimento fondamentale per le comunità migrate all’estero. Sia intorno al focolare domestico di molti italodiscendenti che nei migliori ristoranti stellati, la cucina italiana rappresenta un’immersione nei sapori e negli odori della nostra terra di origine. Un vero viaggio nelle nostre radici. Per questo motivo, anche in vista del centocinquantenario dell’immigrazione italiana in Brasile che cade nel 2024 e dell’imminente lancio del progetto del Governo Italiano su “Il Turismo delle Radici”, il Consolato Generale intende dedicare l’edizione di quest’anno della Settimana della Cucina Regionale Italiana alle radici dei tanti italo-paulistani. Durante la settimana, ognuno potrà vivere un’esperienza culturale e sensoriale ripercorrendo un immaginario viaggio nella regione di provenienza della propria famiglia attraverso le ricette proposte dai venti chef venuti dall’Italia.”

Il 2024 sarà un anno speciale, ma adesso godiamoci questa XII edizione.

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