Pizza delivery a Roma, ci pensa Sbanco Tuscolano.

Lo scorso 13 ottobre ha inaugurato a Largo appio Claudio a Roma Sbanco Tuscolano, una versione esclusivamente delivery, street food e da asporto di casa Sbanco. Un’idea su cui Alessio Muscas e Marco Pucciotti stavano lavorando da qualche anno e che il pizzaiolo resident di via Siria ci racconta.

Una cosa che la pandemia ci ha insegnato è che il delivery non è stata solo un’esigenza momentanea che ha abbracciato e coinvolto la ristorazione, ma un servizio supplementare che ha ampliato e cambiato le abitudini di consumo.

La pizza a casa poi è sempre stato un must delle serate senza voglia di cucinare, delle cene con gli amici, del binomio divano e film. È il comfort food a cui non rinunciamo con facilità e non ci avremmo mai rinunciato nemmeno in lockdown, che oltre a farci impastare ci ha fatto ordinare dai nostri pizzaioli preferiti di quartiere. Le varie piattaforma di delivery e i tantissimi riders hanno reso poi tutto ciò possibile.

In questi ultimi due anni la pizza in versione delivery è cresciuta, migliorata. Non è solo un qualcosa che soddisfa il capriccio di essere consumata tra le mura domestiche, qualcosa che somiglia alla pizza in pizzeria, ma è diventata un prodotto differente. I pizzaioli hanno ascoltato le richieste dei propri clienti, hanno capito quali sono i difetti di una pizza che viene mangiata a casa dopo magari 15 minuti o più dall’uscita dal forno. Soprattutto c’è da dire che i pizzaioli, quelli bravi e appassionati, hanno provato a farci arrivare a casa una pizza non solo calda, ma con una buona elasticità e masticabilità, evitando l’effetto gomma o mozzarella che si attacca al cartone. Sono stati anni di studi e ricerche tra farine e impasti vari fino a trovare la formula giusta per una buona pizza da consumare a casa.

A questa implementazione “in cucina” bisogna aggiungere una formulazione della somministrazione diversa, che è sintomo di crescita aziendale, di una nuova forma di imprenditoria che sul delivery, e ovviamente anche sull’asporto, hanno cominciato a investire in senso unico. Stanno nascendo molte dark kitchen che operano esclusivamente in formula asporto-street food e consegna a domicilio e molti locali di piccole dimensioni che vogliono “coccolare” una fetta di mercato cittadino.

La novità delivery: Sbanco Tuscolano

Un esempio tra tanti, lungimirante e vincente, è Sbanco Tuscolano aperto ufficialmente lo scorso 13 ottobre e già operativo da qualche settimana a Largo Appio Claudio a Roma.

Stiamo parlando proprio di quello Sbanco lì, una delle pizzerie più famose della Capitale, che raddoppia o si sdoppia. Per capirci è un po’ come Eva che nasce dalla costola di Adamo, così Sbanco Tuscolano nasce dall’idea maturata e affinata nel tempo di Marco Pucciotti e Alessio Muscas, che da oltre due anni è a capo dei forni di via Siria.

Questo secondo locale è dedicato esclusivamente a delivery e take away e ha sede sempre nel rinomato quadrante appio-tuscolano tanto caro a Marco Pucciotti. Siamo esattamente a Largo Appio Claudio, punto vivace di riferimento per molti ragazzi che qui si ritrovano per l’aperitivo o il dopocena, punto facilmente raggiungibile da diverse direzioni con lo scooter o in bicicletta e soprattutto nuova offerta gastronomica che si va a sommare alle tante opzioni già presenti. E poi sempre sulla stessa piazza c’è Nerd Natural & Raw Drink la birreria inventata da Pucciotti, che alla bionda magari può aggiungere così un servizio street food con una rossa con la mozzarella o un supplì filante.

Il menu di Sbanco Tuscolano

Parliamo ora delle cose essenziali. Cosa si mangia o cosa si può ordinare qui da Sbanco Tuscolano? Appena si entra troverete un bel bancone a vetri dove campeggiano i vari fritti, i classici di Fry Hard con la panatura doppia super croccante, e una serie di lecornie da passeggio, come la bomba, che ricalca l’idea della montanarina con la forma della classica bomba dolce, ma lo fa mettendoci sopra pomodoro, parmigiano e basilico e cacio e pepe, poi dei panzerotti, dei calzoni in formato più piccolo, nei gusti di pollo alla cacciatora e saltimbocca alla romana. Ma la grande e golosa novità, quella che va assolutamente provata, è la pizza a portafoglio. L’idea è proprio di Alessio Muscas, amante della pizza napoletana e con una scuola che strizza l’occhio anche alla panificazione e alla pizza in teglia romana: “La nostra pizza a portafoglio è una pizza con formato più piccolo, condite anche sul bordo sullo stile della pizza romana, quindi con cornicione basso. Devo dire sta andando molto bene e l’abbiamo pensata come degna sostituta del banale trancio o della pizza in teglia”.

Andiamo ora a sfogliare il menu delle pizze tonde. A menu troveremo per l’asporto e il delivery, ben 16 pizze in tutto, che ricalcano il menu della casa madre ma con una preziosa rivisitazione nell’impasto e nella cottura. Come ci spiega proprio Alessio Muscas: “abbiamo rivisto il prodotto rispetto a quello di Sbanco, questa pizza ha un’idratazione diversa, è più bassa e usiamo una semola di grano duro, invece che rimacinata. La cottura infine è con il forno elettrico, ovviamente diversa dal forno a legna, più prolungata e che regala un effetto crunch più evidente.  Il tutto rende l’impasto più soffice, più corposo e più croccante all’esterno. La tipologia a livello visivo è la stessa, non abbiamo voluto snaturare la pizza che  i nostri clienti conoscono, solo migliorarla per un servizio che impone dei chilometri da fare con il rischio che la pizza non arrivi mai come è stata sfornata. Per questo abbiamo cercato di studiare la soluzione migliore per far arrivare un prodotto di qualità a casa”.

La pizza finora più richiesta come ci dice Alessio è la margherita con bufala, ma anche i prodotti da banco hanno già conquistato la piazza, per il resto del menu: “Abbiamo portato qui le pizze di Sbanco a via Siria che meglio si adattano al delivery, quindi le classiche, margherita romanesca, boscaiola, patate e pancetta, cacio e pere, per dirne qualcuna e poi abbiamo ogni mese le pizze speciali, che cambieremo seguendo la scia di Sbanco“.

Alessio Muscas

L’idea di uno Sbanco delivery

Questa idea della pizza delivery è stata proposta già dai  tempi del lockdown, pensata, affinata fino a quando non è diventata realtà. “Ho sempre avuto il pallino delle pizzerie da asporto e delivery, questo per me è un mio grande progetto (e non solo) che riesco realizzare. All’inizio Marco non era molto convinto, lui è sempre stato più dell’idea della consumazione sul posto – e non possiamo dargli torto – poi il Covid e ciò che tutti conosciamo ha ampliato e modificato la visione della pizza a domicilio. Da parte mia ho un’esperienza pluriennale nel settore della pizza a portar via e so che si può fare anche in questo caso una buona pizza. L’importante è saper scegliere gli ingredienti giusti e lavorare sugli impasti”.

Questa storia rimarca il fatto che è importante, forse doveroso, credere e perseguire le proprie idee per realizzarle prima o poi. E in questo caso l’accelerazione sul progetto l’ha data proprio quella pandemia così odiata, di cui con il passare del tempo stiamo vedendo affiorare un rinnovamento profondo, la voglia di accettare le sfide e di non lasciare mai niente di intentato. E nell’attesa di qualche altra novità di cui già si vocifera, non ci resta che scegliere la nostra pizza preferita e farcela portare a casa.

La grande festa della Città della Pizza 2022.