Roma, Premio Stile per la ristorazione.

Si è svolta la prima edizione del “Premio Stile”, riconoscimento ideato da Laura Bottomei e Fabrizio Silvestri, patron dell’azienda Circuito – Made in Italy, assegnato a sei personaggi dell’ambito food & beverage che hanno fatto dell’abito professionale un biglietto da visita e un’ identità personale e aziendale. Scopriamo i premiati!

Lunedì 25 luglio, negli spazi di Palazzo Dama a Roma, è andata in scena la prima edizione del Premio Stile 2022, ideato da Laura Bottomei e Fabrizio Silvestri “patron” dell’azienda Circuito – Made in Italy, che ha acceso i riflettori su uno degli aspetti più importanti della ristorazione: lo stile.

Laura Bottomei e Fabrizio Silvestri, da sempre sostenitori della teoria che l’abito professionale sia un biglietto da visita che conferisce un’immagine e un’identità personale e aziendale, e che quindi debba coniugare moda e praticità, rispettando sempre i più alti standard in termini di ricerca della materia prima, vestibilità, ecosostenibilità ed eleganza, hanno festeggiato insieme a clienti e amici i traguardi ottenuti negli ultimi anni premiando chi ha abbracciato, fin da subito, la loro stessa filosofia.

Circuito, azienda leader dell’abbigliamento professionale, prima a ottenere la certificazione 100% Made in Italy in conformità con i requisiti del Sistema di Qualità di Origine Italiana, porta bandiera dei filati eco-sostenibili, etici e funzionali, ha festeggiato i suoi primi 20 anni di attività e i primi 7 del brand Circuito, scendendo in campo per render omaggio agli chef, i pizzaioli e i pastry chef, insieme ai protagonisti della sala che maggiormente si sono distinti per accuratezza ed eleganza, immagine e attenzione al rispetto ambientale.

Premio Stile, i premiati 2022

Nella categoria Chef è stato premiato Giuseppe Di Iorio, chef del ristorante stellato Aroma, situato all’interno di Palazzo Manfredi; tra i Pizza Chef a ricevere il riconoscimento è stato Angelo Pezzella, dell’omonima pizzeria allo Statuario; Giorgia Proia di Casa Manfredi ha ritirato, invece, il premio per la categoria Pasticceria, mentre Vanessa Melis Pascucci di Pascucci al Porticciolo (1 stella Michelin), si è aggiudicata il premio per la sezione Sala. A Dario Rossi, mastro gelatiere di Greed – Avidi di Gelato, è stato assegnato il riconoscimento per la categoria Gelateria mentre, tra i Bartender, è stato premiato Daniele Gentili, raffinatissimo alchimista romano.

Premi speciali, infine, per Gianfranco Pascucci, patron di Pascucci al Porticciolo che ha ritirato una targa in rappresentanza de l’Associazione Le Soste, partner Circuito, e per Giulio Terrinoni, patron di Per Me, per l’Associazione JRE.

Nel corso della cerimonia, che ha visto salire sul palco sei personaggi noti del mondo della ristorazione, suddivisi in altrettante categorie (Chef, Sala, Pasticceria, Gelateria, Pizzeria, Beverage), è intervenuto anche l’Assessore ai Grandi Eventi, Spettacoli, Sport e Moda Alessandro Onorato che ha ricevuto, direttamente dalle mani dei fondatori, il Premio per l’impegno, la divulgazione e la salvaguardia del made in Italy nel settore della moda.

Circuito – Made In Italy, un’azienda etica e sostenibile

Sin dal suo nascere, Circuito si è dato degli obiettivi ambiziosi ma tutti, a oggi, perseguiti nel rispetto dei capisaldi dell’anima del brand: la filiera totalmente Made in Italy, la produzione secondo criteri etici e ecosostenibili, l’innovazione, il profondo rispetto per il lavoro e la professionalità. Attenersi a questi principi non è stato un processo semplice. Laura ha respirato e conosciuto profondamente il mondo del tessile da sempre, ma una cosa è produrre abiti di alta moda tout court, un’altra è invece creare abiti da lavoro servendosi di aziende che producono tessuti per l’alta moda. E Laura ha faticato moltissimo a farsi ascoltare ma, alla fine, resistenze, chiusure e perplessità hanno ceduto il passo alla condivisione della sua visione grazie alla sua tenacia e caparbietà. “Li ho presi per sfinimento”, confida ridendo Laura.  Inizia così lo studio dei tessuti e dei filati eco-sostenibili, che rendano un abito bello, funzionale, capace di accompagnare la persona che lavora nel giusto modo. I tessuti sono infatti essenziali e la loro unicità è importante come le materie prime per un piatto di alta cucina: per questo, Circuito propone tessuti naturali come il cotone e il lino, tessuti vegetali, etici, funzionali e rigorosamente realizzati nel nostro Paese.

Proprio nell’affermazione del Made in Italy, nell’osservanza del principio per cui l’ideazione, la manifattura e l’esportazione devono essere italiani, Circuito ha dato nuova vita a molti piccoli laboratori altrimenti destinati alla chiusura. Tutto infatti, è all’insegna di scelte etiche ed eco-sostenibili in ogni dettaglio, anche il packaging totalmente in bioplastica biodegradabile. Nell’immaginario comune, l’abito da lavoro è un qualcosa che copre e uniforma mentre Circuito mette al centro della riflessione la persona che lavora: come risultato riesce a concepire l’abito giusto per lei, esaltando le unicità della sua personalità e della professione che svolge.

Leggi anche: Circuito da lavoro: lo stile in cucina