Pelle e alimentazione, specchio dell’anima.

Torna l’appuntamento con la dottoressa Annamaria Pasquadibisceglie e con la bella stagione parliamo di pelle e di alimentazione, di quanto questo organo abbia un ruolo fondamentale nell’organismo e di quanto sia capace di dire qualcosa di noi. Per prendercene cura è importante anche mangiare bene.

La pelle è un organo prezioso e sensibile che esprime il nostro benessere o malessere. La pelle definita “specchio dell’anima” è quasi un luogo comune, ma trova sempre più spesso riscontri scientifici. Fino a poco tempo fa consideravamo la nostra cute semplicemente un rivestimento, oggi sappiamo che è un complesso sistema dalle molteplici funzioni: meccanica, immunologica, sensoriale, termoregolatrice ed emuntoria.

I disturbi della pelle non sono legati solo a patologie di organi interni, come le alterazioni del metabolismo, intossicazione, ma c’è anche una stretta relazione con la psiche, lo conferma la sua origine embriologica che è la stessa del sistema nervoso. Non è difficile rendersene conto: attraverso la pelle arrossiamo, rabbrividiamo, possiamo mostrare le nostre emozioni o nasconderle, oppure esibirle nostro malgrado manifestando disturbi che dicono qualcosa di noi. Quindi la pelle è un sistema vitale che interagisce con l’ambiente, tanto è vero che viene usato per assimilare farmaci tramite cerotti o creme.

Ma a cosa ci riferiamo esattamente quando si parla di malattie dermatologiche?

Fenomeni cutanei come psoriasi, disidrosi, o dermatite atopica, acne, sono spesso spie di malesseri più ampi e rappresentano una vera sfida sia per il medico che per il paziente.

Fino a poco tempo fa si pensava che l’alimentazione non avesse un ruolo importante nell’insorgenza e nella cura di questi fenomeni, ma i fatti dimostrano che tra i fattori genetici e ambientali (infezioni, traumi, stress) l’alimentazione e la disintossicazione è fondamentale.

Dobbiamo immediatamente rivolgere l’attenzione all’interno del nostro corpo: perché la mia pelle sta espellendo così tante tossine? In linea di massima, gli organi emuntori primari dovrebbero essere in grado di espellere le nostre tossine, ma quando sono troppe non ce la fanno a smaltirle, ed ecco che entrano in gioco gli organi emuntori secondari, ovvero la pelle.

Ricordo un paziente di un paio di anni fa che non riusciva a credere che la psoriasi che lo tormentava da così tanti anni potesse regredire così velocemente, eppure dopo aver seguito i miei consigli alimentari e depurativi è riuscito a liberarsene in pochi mesi e definitivamente, oltre alla perdita di peso.

Pelle e alimentazione: cosa succede quando il filtro si sporca

Possiamo pensare al nostro sistema emuntorio come a un grande filtro, che come tutti i filtri deve essere tenuto pulito e funzionante. Se il filtro si intasa le sostanze tossiche restano in circolo e noi ci ammaliamo. E’ un processo evidente se pensiamo per esempio all’intossicazione alimentare che può procurarci vomito, diarrea. E’ possibile risalire alla causa delle nostre intossicazioni: più spesso, infatti, il processo di intossicazione si manifesta lentamente, a poco a poco, come una piccola dose di veleno che alla lunga sa farsi sentire. Spesso poi l’utilizzo di farmaci blocca il processo di emunzione e rispedisce indietro le sostanze tossiche, creando un vero e proprio ingorgo.

Ma quali sono le sostanze tossiche che a poco a poco finiscono con l’avvelenarci? Studi molto recenti hanno dimostrato che i pazienti affetti da questi malesseri sono spesso consumatori di bevande alcoliche e fumatori, inoltre seguono una dieta particolarmente ricca di proteine di origine animale. Una dieta influisce direttamente sulla comparsa o meno della patologia psoriasica, essa è importante per il mantenimento delle buone condizioni di salute e contribuisce a diminuire i momenti di riacutizzazione. L’assunzione di alcuni alimenti può addirittura aggravare la malattia o esserne elemento scatenante, come, al contrario, una dieta vegetariana con pochi grassi e poche proteine può determinare dei miglioramenti.

La prova costume comincia dall’intestino


Tenuto conto che ogni malato di psoriasi reagisce in modo diverso e può sviluppare un’ipersensibilità verso un alimento piuttosto che un altro, chi è affetto da questa patologia dovrebbe comunque eliminare o ridurre drasticamente gli alimenti che producono “calore”, cioè quelli molto energetici, quali carni rosse, insaccati, uova, burro, margarina, fritture, sale, formaggi stagionati, latte e derivati, zucchero, compresi l’alcool e i superalcolici. Al contrario dovrebbe privilegiare pane integrale, pasta, riso, legumi, verdura, frutta e pesce, ricco di acidi grassi Omega-3, di cui è povera la loro pelle. Non tutta la verdura e la frutta, però, è permessa agli psoriasici. Studi recenti, infatti, hanno evidenziato che melanzane, pomodori crudi, peperoni crudi e cotti, sono da evitare o limitare, mentre va incrementato il consumo di verdure amare quali cicoria, radicchio, zucca amara, crescione.

Risulta evidente che questi sono consigli a carattere generale, è importante come nel caso del paziente prima citato che l’alimentazione e la disintossicazione sia personalizzata, perché ogni persona è unica da tutti i punti di vista, quindi non esistono diete uguali per tutti. Molto utile, poi, sarebbe aumentare l’assunzione di acqua, fino ad almeno due litri al giorno, dato che nella psoriasi, come nelle malattie cutanee in genere, la pelle è secca.

L’acqua depura, idrata, nutre la pelle, aiuta a mitigare il “fuoco” cutaneo. Esistono comunque norme comportamentali basilari alle quali la persona affetta da questi fenomeni cutanei dovrebbe attenersi. Altra buona norma da seguire è quella di mantenere il proprio peso corporeo nei limiti del cosiddetto “peso forma”.

D.ssa Annamaria Pasquadibisceglie – www.annamariapasquadibisceglie.com