Osteria zero, non la solita osteria.

Osteria Zero a Taurianova (RC), progetto di due fratelli Andrea e Martino Latella che dopo aver fatto tante esperienze sia in Italia che all’estero hanno deciso di ripartire dalle loro radici, ovvero da zero insieme allo chef Rocco Bonanno e altra socia fondatrice Federica Ferrazzo. Noi di Radio Food siamo andati a trovarli e abbiamo provato la loro cucina.

“Zero è il progetto di Federica, il desiderio di Rocco, la scommessa di Martino, la rivincita di Andrea.”

Così riporta il sito internet di Osteria Zero a Taurianova (RC), progetto nato con i due chef del locale Martino Latella e Rocco Bonanno con un trascorso in tavole fine dining, che nel tempo ha abbracciato anche Andrea Latella (fratello di Martino) maître e sommelier con molte esperienze anche in Francia e Federica Ferrazzo, oggi responsabile di sala. Sono loro il motore e la famiglia di Osteria Zero.

Osteria Zero non rinuncia alla tradizione ma punta alla ricerca, specialmente in tecnica e abbinamenti, ben studiati e mai banali, propone una cucina che rispetta i tempi e segue le stagioni. Accorgimenti e metodi che si traducono nella scelta di avere un numero limitato di posti per dedicarsi al meglio ai loro ospiti. Il locale è situato in una zona centrale di Taurianova, gli spazi sono eleganti e luminosi, il personale accogliente e preparato.

Zero proprio perché i proprietari dopo aver fatto tante esperienze sia in Italia che all’estero sono ripartiti dalle loro radici, quindi da zero. Il locale è stato aperto nel 2021 in piena pandemia, ma i ragazzi di Osteria Zero non si sono dati per vinti e stanno facendo un ottimo lavoro, applicando tecniche moderne a piatti semplici con abbinamenti meno canonici.

La degustazione di Osteria Zero

Noi di Radio Food siamo andati a trovarli e abbiamo provato la loro proposta. Offrono un menu degustazione da 5 portate (costo 45 euro) che prevede anche la variante con il tartufo. Noi optiamo per una scelta dei piatti alla carta.

Si inizia con due portate di benvenuto accattivanti: “crema di patate, cozze e olio al prezzemolo” e “Tartelletta asparagi e tartufo nero del Pollino”. Ottimi! E da qui si intuisce subito che non sarà il solito pranzo.

Partiamo con la “nostra osteria” una selezione di antipasti, assaggi dei piatti presenti in menu: Moscardini in umido con olio di nduja e spuma fredda di fagiolo bianco, Tartare di podolica e fondo ristretto di sole verdure, in questo secondo piatto la spinta vegetale data dal fondo è gustosissima. A seguire Indivia, latte di capra aromatizzato al timo, rosmarino e nocciole di Calabria tostate, un piatto perfettamente bilanciato tra acido, grasso e la croccantezza delle nocciole.  Si continua ancora con il vegetale con la Tagliatella di sedano rapa alla carbonara. L’ultimo antipasto è il gelato di senape con cavolo rosso e olio al prezzemolo, un perfetto connubio di freschezza e dolcezza che chiude il capitolo antipasti, pulendo il palato, prepara ai piatti successivi.

Andiamo avanti con il primo piatto: la stroncatura. Si tratta di una tipica pasta di questa zona di Calabria che storicamente si produceva con gli scarti della lavorazione dei mulini, in questa versione mantecata con un ottimo fumetto di gamberi rossi è servita con tartufo nero e crema di pecorino. Un piatto che parte dalla tradizione ma dal gusto giovane e che parla di Calabria. E ancora Tortello di maiale affumicato, zafferano e cicoria; oltre la pasta perfettamente lavorata, il ripieno scioglievole e dal gran gusto quasi umami.

Concludiamo con un pezzetto di Blu di Bufala dal caseificio il Granatore di Palmi, accompagnato da una marmellata di arance “sanguinelle” e peperoncino.

Imperdibili i dolci se pur solo 2 in carta, la nostra scelta è ricaduta sul “millesfoglie” cioccolato bianco e gel di limone (foto 145354). Dolce di alta pasticceria, dove la friabilità della frolla incontra la dolcezza della crema al cioccolato bianco. Il gel rinfresca il palato e dona una degna conclusione al percorso.

Carta dei vini totalmente improntata sulla regione e sempre alla ricerca di chicche.

Com’è veramente Osteria Zero

Osteria zero, si rivela un piccolo locale con pochi coperti e questo potrebbe essere anche un pregio. Non stiamo parlando della solita Osteria, qui la competenza e la bravura di tutti i ragazzi viene fuori nel piatto e in sala: gusti sicuri che pescano nei fantastici ingredienti che la Calabria ha da offrire.

Secondo noi Osteria Zero è il prototipo dell’osteria del futuro: qualità degli ingredienti al primo posto, tecnica al servizio del gusto e soprattutto il rispetto delle proprietà organolettiche degli ingredienti. Gusti della tradizione, più alleggeriti e soprattutto più salubri. Si punta molto al vegetale con una totale riscoperta dei sapori.

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