Annunciata la Legge Massari per il riconoscimento di chef, pasticceri e artigiani del cibo.

Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida durante l’appena conclusa edizione di Sigep annuncia la Legge Massari, così chiamata perché proposta dal maestro pasticcere per il riconoscimento ufficiale dei mestieri di pasticcere, chef e artigiani del cibo, come già avviene in altri paesi.

Dopo quest’ultima edizione di Sigep siamo pronti al rush finale dell’iter per l’approvazione finale del disegno di legge “Maestro dell’arte della cucina italiana”, ribattezzato dal ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, come Legge Massari. La legge riconoscerà ufficialmente i mestieri di pasticcere, chef e artigiani del cibo, come già avviene in altri paesi, e istituisce una specie di premio con cui le migliori e i migliori esponenti delle categorie potranno essere insigniti del titolo di maestro dell’arte della cucina italiana.

Il disegno di legge, già presentato alla Camera, è stato annunciato ufficialmente al 45 Salone internazionale della gelateria, pasticceria, panificazione artigianale e caffè (Sigep) di Rimini, dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, che proprio insieme allo stesso Iginio Massari, presidente Apei (Ambasciatori Pasticceri dell’Eccellenza Italiana), hanno illustrato il provvedimento che riconoscerà i mestieri di pasticcere, chef e artigiano del cibo al pari di quanto avviene già in altri Paesi, come Francia, Belgio e Spagna. 

 Il progetto ispirato da Massari

«La chiamiamo Legge Massari proprio per riconoscerne a pieno titolo la paternità al Maestro – ha sottolineato il ministro Lollobrigida – Offriamo a Iginio Massari la guida della commissione che sarà incaricata di giudicare tecnicamente la qualità di chi sarà meritevole del riconoscimento di Maestro dell’Arte della Cucina Italiana. A lui va il nostro ringraziamento per l’azione propulsiva e promozionale del cibo italiano nel mondo, di cui è un ambasciatore». 

Finalmente una svolta per il comparto. Dopo anni ci sarà una legge che indicherà il percorso per la formazione dei professionisti che si occupano di cibo: «In Italia non è mai stata coniata ufficialmente la definizione di un mestiere – ha spiegato Massari nel corso dell’incontro presso lo stand Ismea – C’è una differenza sostanziale tra il professionista e l’artigiano che con l’intelligenza delle mani è in grado di dar vita a prodotti belli e buoni. Questa legge ci equipara ad altre nazioni, partendo oggi dal cibo, ma con l’auspicio che possa allargarsi man mano a tanti altri mestieri d’eccellenza».

Chiara Ferragni, dopo il Pandoro-gate perde credibilità e contratti