Settimana bianca, una fame da lupi ad alta quota

Fare una vacanza in montagna, oltre a tanto divertimento in mezzo alla neve, è anche sinonimo di buona cucina! Ecco a voi i piatti tipici da provare e consumare in settimana bianca, per ricaricare al meglio le energie e andare su e giù per le piste ad alta quota.

Tra gli svaghi più suggestivi per il popolo italiano, bisognoso ogni tanto di staccare la spina dai propri impegni, troviamo senz’ombra di dubbio quello di partire in settimana bianca. Armati di sci o di snowboard, milioni di persone partono destinazione montagna alla ricerca del tanto agognato oro bianco. Fra le tante mete, le più blasonate si trovano sulla cima delle Dolomiti, data la presenza di un brulicante numero di impianti sciistici all’avanguardia.

Le fredde temperature e il dispendioso lavoro sportivo chiedono una sostanziosa ricarica energetica, che viene soddisfatta nella cucina montanara: calorica, proteica, grassa, dolce e antifreddo! Ma soprattutto buona!

Ecco a voi una rassegna delle pietanze must da gustare in montagna, dai rifugi ad alta quota, al ristorante più gourmet o nelle classiche stube. Dimentichiamoci per un attimo delle linee guida basilari per una dieta sana ed equilibrata e godiamoci la montagna nel suo aspetto più goloso.

Primi piatti ad alta quota

Sul cucuzzolo della montagna, i nostri tanto amati (e odiati) carboidrati prendono il sopravvento. Interminabili primi piatti, caldi o in brodo, sono pronti per coccolare il vostro appetito.

Piatto principe di questa categoria è la polenta, degustabile nelle sue versioni autoctone più generose. Troviamo infatti quella “concia” (dal gergo “condito”) caratterizzata dall’aggiunta di fontina dopo cottura, e quella “taragna” dove invece il latticino viene aggiunto durante. Apprezzabile è la sua versatilità, essendo altrettanto gustosa se consumata fritta, al forno o accompagnata con sughi, carne e tanto altro ancora.

Sostando tra i vari rifugi (o meglio, “malghe”) Trentine, non può mancare un fumante piatto di canederli. Questi gnocchi oversize, grandi come delle polpette, integrano al loro interno una miriade di ingredienti passando per lo speck al pane raffermo, alla cipolla fino ad arrivare all’erba cipollina. Soffici e saporiti, provateli immersi nel brodo bollente o nella loro versione “asciutta”. Le tipologie di gusto sono interminabili: agli spinaci, alla rapa rossa, alla zucca….chi più ne ha più ne metta!

Arriviamo infine ai Valtellinesi pizzoccheri, una sorta di tagliatelle irregolari e ispessite dal tipico colore scuro dato dall’ingrediente madre, ovvero il grano saraceno. Provateli nella loro versione originale, ovvero con patate, bietole e formaggio “Valtellina Casera”. Non dimenticate poi una spruzzatina di Pesteda, mix di spezie tipico che racchiude in sé tutti i profumi del bosco.

Secondi piatti bollenti

Tutti sanno quanto sia importante mangiare in compagnia, riunirsi tutti insieme intorno al tavolo al calduccio dopo aver affrontato un’estenuante giornata in mezzo alla neve. Condividere il cibo con i propri affetti rappresenta una solidissima proposta d’amore, un atto che scalda sia il cuore che lo stomaco. Il cibo conviviale vale un trono regale nell’alimentazione di montagna, posto a centrotavola alla mercè di tutti i commensali. Tra questi troviamo la fonduta di fontina Valdostana, consumabile all’interno di un tegamino bollente posto su un fornelletto acceso, o la raclette di formaggio svizzero da fondere su una piastra comune.

Aromi e sapori decisi sono due concetti che incarnano perfettamente la selvaggina, apprezzatissima ad alta quota. Nelle baite si è soliti incappare in qualche succulento spezzatino di cinghiale, daino o capriolo, preparazioni a base di carne di camoscio come quella classica in umido o in civet (ovvero in salmì) oppure in costolette di cervo guarnite con salsa al vino rosso o ai mirtilli. Chi predilige sapori più comuni e meno incisivi, troverà pane per i propri denti con l’immancabile stinco arrosto, troneggiante in un mare di polenta, funghi o patate arrosto. Da non perdere la carbonade valdostana, uno spezzatino di manzo dall’intenso colore bruno merito della cottura prolungata nel vino rosso.

Per affrontare al meglio le fredde temperature esterne, non c’è niente di meglio di una rovente zuppa in brodo. Fatta in casa o al ristorante, la poliedricità degli ingredienti da utilizzare vi permetteranno di creare sfiziosi manicaretti, capaci di soddisfare sia i più attenti alla linea e chi, almeno in vacanza, non vuole porsi alcun limite. Per i primi molto diffusa è la zuppa d’orzo con speck, mentre i più buongustai si potranno buttare a capofitto sul gulash di carne.

In montagna dolci e alcoliche emozioni

Un pasto come si deve, fatto con scienza e coscienza, deve essere in grado di emozionare i propri partecipanti durante tutta la sua durata, partendo dagli antipasti arrivando fino al dolce, compresi anche gli amari. Per tale motivo, il tipico menù montanaro non lascia mica di certo inosservato il proprio fanalino di coda, consacrandolo attraverso mille ricette e sfumature.

Tra i dessert proposti, all’apice della scala gerarchica troviamo lo strudel di mele. La sua farcia deliziosa, composta da uvetta, pinoli, mela e cannella, lo rendono uno sfizio da non lasciarsi sfuggire, valorizzato ai massimi livelli se accompagnato da un bicchiere di vin brulè.

L’aria nordica che si respira in questi luoghi viene rimarcata ancor di più con “l’apfelschmarren”, dolce riscontrabile anche nei paesi scandinavi, composto da una sorta di “frittatina strapazzata” dolce ricoperta da zucchero a vela, cannella e altre leccornie. Immancabile infine è il grande repertorio di pasticceria secca: biscotti lunghi, storti, rotondi o discoidali sono pronti da essere pucciati in una cioccolata calda, come le tegole dolci Valdostane dall’inebriante sapore di nocciola e vaniglia.

Come ben tutti sanno, le baite e i rifugi rappresentano il tempio per eccellenza delle bevande alcoliche, ad alta gradazione. Un bel bicchierino di grappa, aromatizzata in mille modi, nobilita il termine del pasto, aiutando sia a digerire che a combattere il gelido freddo esterno. Aromatizzata alla frutta, al miele o alle piante e bacche selvatiche…quale di queste preferite?

Tripudio goloso invece per il bombardino, bevanda a base di zabaione caldo, panna montata, caffè e whisky/brandy la quale attraverso l’alchimia perfetta tra il dolce e l’alcol rinvigorisce ancor di più la propria forma fisica.

La polenta, il comfort food per combattere il freddo.