Te, tisane e infusi, è boom di consumi.

Tempo di te, tisane e infusi. In Italia si registra con la pandemia un boom di consumi con un giro d’affari da 117 milioni di euro. Dal 6 al 22 Marzo secondo i dati Nielsen il segmento di infusi, te e tisane ha segnato un balzo del +76%. Ma sappiamo veramente cosa stiamo bevendo?

Con l’arrivo dei primi freddi, sorseggiare una bevanda calda, assaporandone l’aroma poco a poco, è quello che ci vuole per coccolare corpo e spirito. Te, tisane ed infusi saranno in questa stagione i nostri compagni di tranquilli pomeriggi invernali, di risvegli mattutini o di dopocena romantici.

Troppo spesso queste tre preparazioni vengono, però, confuse e utilizzati come sinonimi, ma te, tisane ed infusi hanno caratteristiche differenti e sono tre prodotti distinti. Ciò che hanno in comune è l’infusione e il riposo per qualche minuto in acqua bollente prima di essere filtrati e sorseggiati. Andiamo, dunque, a vedere quali sono innanzitutto le differenze tra le preparazioni così da essere coscienti di cosa stiamo bevendo e di come prepararlo.

Te, tisane e infusi cosa sono

La Tisana è una bevanda preparata mediante l’utilizzo di al massimo sei piante officinali le quali per loro natura, non contengono caffeina.

La preparazione può avvenire tramite infusione degli ingredienti, che non vengono miscelati in maniera casuale, ma ripartendo le quantità in base al tipo di principio attivo che si vuole trasmettere al consumatore.

Il Te è tutto ciò che nasce dalla lavorazione delle foglie di Camelia Sinensis. Solamente la Camelia Sinensis può dare origine al te. Questa pianta è originaria del territorio che tocca le seguenti zone: sud della Cina, nord del Vietnam, nord del Laos, Myanmar e nord-est dell’India.

Un grande errore commesso maggiormente nell’ultimo periodo soprattutto da ristoratori e operatori del settore è, ad esempio, sostenere che il rooibos sia te rosso.

Il rooibos non è un te perché si ottiene dalla lavorazione delle foglie di un’altra pianta, la Asphalatus Linearis, una pianta diffusa in Sudafrica.

Il significato del termine infuso, invece, fa riferimento a tutto ciò che risulta dal processo di infusione di foglie, fiori o erbe. Diversamente dalla tisana, gli ingredienti di un infuso derivano da un’unica pianta.

È possibile perciò accomunare il te ad un infuso in quanto deriva dalla lavorazione e la conseguente infusione di foglie provenienti da un’unica pianta ma, a differenza di altri infusi, nel te notiamo la presenza di caffeina.

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I consumi di te e tisane in Italia

Fatta questa doverosa premessa, in Italia cresce la sete di infusi, te e tisane anche a causa dell’effetto “io resto a casa” che ha fatto esplodere letteralmente i consumi.

Il mercato di questi prodotti, comunque, era in aumento già da qualche anno, trainando i numeri e le performance della categoria con un giro d’affari pari a 117 milioni di euro.

Da un lato il piacere di una bevanda salutare senza zuccheri dall’altro i benefici delle erbe, non solo visti come ottima compagnia per trascorrere lunghi periodi in casa, quindi, ma sempre più alleati del benessere grazie alle loro qualità depurative e digestive.

Come anticipato, il 2020 è stato un anno caratterizzato da un imprevedibile cambiamento dei trend di consumo, in particolare quelli alimentari, dettato dal periodo di emergenza da Covid-19. È innegabile che il mondo del food&beverage sia stato uno dei più danneggiati dalle restrizioni imposte dal governo: oltre al calo del flusso dei clienti nella ristorazione, il settore alimentare ha dovuto fare i conti con un netto cambiamento nel comportamento dei consumatori, i quali, alla luce del protrarsi della pandemia, stanno rivedendo quasi drasticamente le proprie abitudini e necessità, sovvertendo così i più importanti trend alimentari del passato.

Uno studio condotto da Innova Consumer in merito ai nuovi behaviour alimentari, evidenza il crescente interesse dei consumatori verso l’aspetto salutare, che spinge sempre più persone ad un acquisto responsabile di cibi e bevande sani e benefici per la salute.

Il consumo di te nel paese è sempre stato indietro rispetto a quello del caffè, ma da qualche anno, grazie alla globalizzazione e l’orientalizzazione del mercato e dei palati, nonché alla diffusione della cultura del tè e degli infusi e dei loro importanti benefici, si è rilevata una crescita costante nel mercato italiano facendo entrare questa bevanda nelle nuove scelte alimentari della popolazione. L’interesse in particolare si è spostato dai prodotti in bustina acquistabili nei supermercati alle varietà di te artigianali e sfusi che ben si sposano con l’ideologia del mangiar sano e di qualità e con la crescente necessità, esacerbata dalla pandemia, di consumare prodotti prevalentemente green ed healty.