KIKKY risotto prêt-à-porter

A Roma, in zona San Paolo, è arrivato da un mese Kikky con il suo “risotto da passeggio”, un nuovo format che punta sul tradizionale risotto ma in versione 2.0, per trasformarlo in un vero street food. Eravamo curiosi e siamo andati a capire cos’è il risotto da passeggio, ma soprattutto com’è.

Sicuramente è un’idea originale, alcuni potranno vederla come stravagante e sopra le righe, i puristi del risotto penseranno alla versione da passeggio come un affronto al piatto, mentre quelli dello street food affermeranno che l’unico riso da passeggio è il supplì. Al di là di ipotesi e visioni, come amanti del food e delle nuove idee la prova diretta era obbligatoria più che mai, visto che le domande di fronte a un’insegna come “KIKKY, NUMERI UNO DEL R1SO” sorgono spontanee e numerose.

Kikky, un’idea che sogna in grande

Partiamo dall’idea: Kikky è un format che unisce l’innovazione della tecnologia alla tradizione culinaria italiana. Se da un lato abbiamo il riso, solo made in italy, e il risotto nelle sue molteplici versioni dal nord al sud dello Stivale, dall’altro il gruppo Reting, che è l’artefice di questo progetto imprenditoriale, punta a dar vita a una ristorazione moderna, veloce e gustosa. Una ristorazione quotidiana che sia in linea con lo stile di vita odierno e che per rispondere alle esigenze della clientela sposa la “velocità” del fast food e la voglia e l’esigenza del mangiar sano. In sintesi veloce, gustoso e sano sono gli aggettivi che caratterizzano Kikky – i numeri 1 del riso.

L’idea ha tutte le carte in regola per funzionare, ma anche per diventare un nuovo progetto di franchising. L’ambizioso progetto prevede l’apertura di numerosi punti vendita su Roma e in tutta Italia eoi prossimi anni, con l’obiettivo gastronomico di reinventare i primi piatti della tradizione italiana in versione risotto. Per ora Kikky in via Chiabrera è il numero uno, o meglio dire il numero zero del format, che ha iniziato da un mese a incuriosire chi vive e lavora in zona.

Kikky nasce dall’esperienza del gruppo Reting che da oltre 10 anni si occupa di consulenza e sviluppo nel mondo del franchising. Abbiamo deciso di mettere in campo le nostre conoscenze investendo in un progetto ambizioso e dall’enorme potenziale” dichiara Enrico Tosco, portavoce del gruppo. E continua: “Siamo convinti che il risotto possa diventare un’alternativa al mondo del fast food, una ulteriore opzione tra pizza, hamburger, piadine e cibo etnico. Nel nostro locale il cliente potrà vivere un’esperienza paragonabile all’acquisto della pizza al taglio, grazie ad un ricco menu ed ai rapidi tempi di preparazione dei piatti

Come funziona e il menu di Kikky

Entrando da Kikky si ha la possibilità di ordinare il proprio risotto da passeggio e poterlo gustare dopo solo 4 minuti. Non c’è precottura, ma si parte da zero e questo lo si avverte al primo assaggio.

La formula che utilizza Kikky è resa possibile dall’impiego di una moderna tecnologia sviluppata, pensata e sviluppata esclusivamente per questo format. Come ci spiega lo stesso Tosco: “c’è voluto oltre un anno di ricerche per poter preparare in soli 4 minuti un perfetto risotto partendo da zero! Le macchine che utilizziamo ci consentono di poter preparare centinaia di piatti ogni ora”.

Tecnologia a parte, concentriamoci ora sul gusto. Da Kikky si trova una “carta dei risotti” che comprende 14 differenti scelte, tutte preparate con varie tipologie di Carnaroli, in due formati: quello classico più grande e quello più piccolo da passeggio detto anche snack. Il menu ha dei must con delle variazioni mensili per seguire la stagionalità, ma anche per non annoiare il cliente.

Giocano un ruolo da protagonista, a ragione e con successo, le ricette classiche romane: la Karbonara, la Kacio e Pepe e l’Amatriciana. Tre piatti gettonati e dall’assaggio fatto anche ben riuscite. Cremose e con un buon equilibrio di sapidità, con una dose abbondante di guanciale croccante che conferiva il lato crunch alla rotondità del risotto e che rappresenta anche l’elemento tradizionale da rispettare.

Oltre ai tre risotti romani troviamo anche il risotto con i carciofi (di cui abbiamo fatto un test di assaggio e forse troppo spinto con una sapidità che quasi annullava il sapore dei carciofi), quello al Ragù che non si smentisce affatto, alle Cime di rapa, ai Funghi porcini, il classico al pomodoro o con crema di parmigiano, che sono il comfort food per eccellenza, al pesto e alla trapanese.

A dicembre c’era anche il risotto delle feste con Cotechino e lenticchie, così come d’estate aspettiamoci le insalate di riso. C’è anche il dolce, che ovviamente è a base di riso, si chiama Kikkymisù ed è una particolarissima versione del tiramisù. Se questo dolce classico è stato declinato in mille modi il riso ancora mancava all’appello. Un’interpretazione forse azzardata, non facilmente interpretabile a nostro avviso.  Anche in questo caso due grandezze di porzioni.

Tutte preparazioni “fatte in casa” – come ci sottolinea Enrico Tosco – “con prodotti freschi acquistati da fornitori di zona, con cui realizzare le ricette messe a punto da un professionista della ristorazione con l’ausilio di una tecnologia che oltre a consentire di ottenere in brevissimo tempo risotti perfetti permette anche di ridurre al minimo lo spreco di cibo”.

Si può mangiare al banco, con i suoi 10 coperti, consumi per strada o come ci danno conferma, in questo periodo di nuove quarantene è una soluzione molto praticata per il delivery e l’asporto, specialmente quando vuoi una coccola e non ti va di cucinare. Se dobbiamo dare un giudizio complessivo l’idea funziona sia come modo per valorizzare il riso italiano e la sua cultura, che nell’ultimo anno ha avuto un rilancio anche con i poke, sia come proposta di consumo per la pausa pranzo che finalmente trova un’offerta diversa dal solito street food.

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Pack ecologico per Kikky

Altro plus di Kikky è un impatto ambientale praticamente nullo.  Spreco zero in cucina e anche fuori, visto che il cibo viene servito nelle vaschette o ciotole, con posate, interamente ecologiche per essere consumato dentro o on the road proprio come vuole il claim “risotto da passeggio”.

L’intero progetto di Kikky è, infatti, un progetto focalizzato al 100% sulla sostenibilità: un format plastic free (nessun oggetto utilizzato è in plastica) che punta sul bambù compostabile per stoviglie e vaschette, su uno speciale packaging per Delivery e Take Away e anche le bibite vendute sono solo in vetro, tetrapack o alluminio.

In tutto ciò qual è il fiore all’occhiello di Kikky? Il riutilizzo degli scarti della lavorazione del riso per realizzare le vaschette che contengono i piatti pronti. Impatto zero, economia circolare questi gli altri due attributi che si sommano al veloce, gustoso e sano.

Informazioni

Kikky – Numeri uno del risoVia Chiabrera 107, Roma. Tel. 389 5183873. SitoFacebookInstagram
Aperto tutti i giorni a pranzo e cena