E’ uscito lo scorso mese il libro Indomite in Cucina, di Silvia Casini, Raffaella Fenoglio e Francesco Pasqua ed edito da Trenta Editore. Una collezione di undici ritratti di eroine letterarie di ogni epoca e tipologia di romanzo e delle loro ricette del cuore. Un libro di cucina, ma soprattutto di libertà e rivalsa. Scopriamo perché chiacchierando con l’autrice.
Quante volte la letteratura trova le sue storie in cucina? E quante la cucina crea ispirandosi a luoghi, personaggi e storie da romanzo? Due mondi evocativi che sanno ispirare sensi e sensazioni, che sanno trasportare in mondi lontani con un morso o attraversando una pagina.
Poi ci sono le storie di cucina raccontate nei libri, ci sono piatti e ricette preferite dai protagonisti, tanti sono i poliziotti italiani e non solo, che amano mangiare, spadellare, amano il buon vino o hanno il cocktail del cuore. E su questi sono stati scritti un sacco di libri di ricette che inneggiano a personaggi entrati nel cuore di molti lettori.
Ma quante sono invece le eroine nella letteratura intente a cucinare, a preparar da mangiare per qualcuno o per sé stesse, obbligate o per passione? Sono innumerevoli e ciascuna ha alle spalle una storia intensa dalla quale si può trarre sempre qualche insegnamento, soprattutto quelle dove la cucina è simbolo di rivalsa e di libertà.
Dopo La cucina incantata, ricettario dei film del regista giapponese Hayao Miyazaki, Silvia Casini, Raffaella Fenoglio e Francesco Pasqua ci portano all’interno delle cucine di alcune eroine letterarie che hanno fatto proprio il concetto di libertà con il loro nuovo libro Indomite in cucina, edito da Trenta editore e presentato a Milano lo scorso mese. Un libro che si presenta non solo come un libro di ricette, ma come un libro di formazione profonda.
La genesi di Indomite in cucina
Silvia Casini, una degli autori, ci racconta così la genesi di questo libro: “Indomite in cucina ci fa sbirciare nelle cucine di alcune delle più famose eroine letterarie della storia. Si tratta diun progetto al femminile che sposa letteratura, cinema e gastronomia. Una schiera di donne indomabili, piene di sfrontatezza, sublime ritrosia, grandiosa potenza, gloria riottosa e hanno fulgide menti scaltre e sagge. Non solo, il loro cuore è invitto. Insomma, costituiscono una meravigliosa impertinenza che si sprigiona persino tra i fornelli. L’idea ci è venuta in mente dopo un brainstorming. D’altronde, tutti noi abbiamo a che fare con il “femminile” in un modo o nell’altro. Ci sembrava interessante rispolverare eroine classiche e mescolarle ad alcune contemporanee e fuori dagli schemi, perché tutte sono in grado di insegnarci il sacro valore della vita”.
Le protagoniste del libro
E a proposito di eroine letterarie non sarà stato facile scegliere in tanti secoli di letteratura. “Volevamo delle eroine non classiche, non banali, non noiose, in poche parole non prevedibili – ci racconta Silvia – “L’approccio iniziale è stato ampio, poi ognuno ha fatto la sua lista e proposto le proprie beniamine (per le quali ovviamente faceva il tifo spudoratamente). Alla fine la scelta è ricaduta su 11 donne, a nostro dire, tutte ingovernabili, capaci di affrontare di petto i problemi e di affrontare le sfide del fato. Volevamo “impastare” figure femminili eterogenee, piene di ardimento, di coraggio e di tenerezza selvaggia. E ci siamo riusciti. C’è chi usa la magia, chi l’ingegno, chi l’astuzia, chi la sua percezione sottile, chi l’irriverenza e chi la ribellione silenziosa. Tutte, ma proprio tutte, sono degne di ascolto. E tutte hanno in comune il coraggio”.
Possiamo dire allora che questo libro è un po’ un inno alle donne in cucina e alla loro libertà al di là di ogni ruolo predefinito. “L’immagine della donna “angelo del focolare” sempre e solo in cucina a preparare da mangiare per il marito e la prole fa molto rabbrividire oggi giorno. L’idea perciò era quella di dar vita a un progetto editoriale dove l’accostamento “donna e cucina” rompesse tale stereotipo. Le undici eroine che compongono “Indomite in cucina” hanno un cuore impavido. E nelle loro cucine che cosa troviamo? Profumo di rivalsa, di impegno e di libertà. Non fanno sconti a nessuno. Usano tutti i mezzi. Conoscono tutti i trucchi, ma soprattutto sono piene di passione. Sono intrise di ardimento, magia, speranza, irriverenza. E nonostante conoscano la vendetta, sanno che la più feroce è l’assenza. Sanno che esserci per qualcuno non è mai scontato. E chi sa riconoscere la magnifica presenza altrui ha dalla sua la poesia dei sentimenti. Chi è incapace di cogliere la profondità del cuore umano è destinato a un inevitabile vuoto. L’anima insuperabile che hanno si lascia attraversare soltanto dai meritevoli, da parole inaudite, dagli ingovernabili, dai domatori di tempeste”. Così continua a racconta con entusiasmo l’autrice che si paragona a Jo March di Piccole donne, quando le chiediamo quale sia il suo personaggio preferito. “Mia madre da ragazzina mi chiamava Jo, proprio come la protagonista del romanzo della Alcott, perché scrivevo ovunque, inventavo racconti nottetempo e li sceneggiavo. Facevo gli spettacoli per mio fratello. Scrivo sempre, perché brucio. Ho lo stesso fuoco indomito di Jo. Tutto conficcato al centro del petto”.
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Con Indomite in cucina si “viaggia” tra diversi mondi, diversi caratteri, restando sempre fedeli alla premessa iniziale: conoscere il lato più ribelle di ciascuna eroina che viene raccontato tra parole e ingredienti. Oltre alla già citata Jo March, incontreremo e metteremo le mani in pasta insieme a Hermione Granger di Harry Potter che prepara la “Cioccorane” o la “Pozione polisucco per babbani” e Pippi Calzelunghe con le sue frittelle e ciambelle, con un viaggio nel tempo di oltre un secolo troveremo ai fornelli Jane Eyre di Charlotte Brontë,con dei piatti classici come il Christmas pudding o la Torta d’avena. Per poi tornare in epoca moderna e fare la conoscenza di Lisbeth Salander eroina della saga Millenium di Stieg Larsson e i suoi tramezzini o Kay Scarpetta dei romanzi di Patricia Cornwell, che si cimenta in un risotto al tartufo o nella pizza alla Kay. Non poteva mancare Mary Poppins con una trota al limone e Idgie Threadgoode Di Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop con la sua ricetta iconica, ma non solo.
Undici donne, undici storie, undici ricette e “Mettere le mani in pasta” con queste indomite vi consentirà di sperimentare non solo nuove preparazioni, perché la cucina permette di creare pietanze originali da ingredienti semplici, ma come sottolinea Silvia Casini anche fare un atto di umana magia, entrando in contatto con le proprie radici e con la propria memoria, in una scoperta emotiva e sensoriale piena.
Chi sono gli autori
Silvia Casini, lavora come project manager presso l’Istituto Internazionale per il Cinema e l’Audiovisivo di Gillo Pontecorvo e Sandro Silvestri. Si specializza in marketing strategico e inizia a collaborare con diverse case di produzione cine-tv. Negli anni, ha collaborato con diverse testate giornalistiche e siti web e ha pubblicato libri per molti editori, tra cui Il gusto speziato dell’amore, L’astro narrante, Gli occhi invisibili del destino. Per Trenta Editore, insieme a Raffaella Fenoglio e Francesco Pasqua, ha pubblicato La cucina incantata (2021).
Raffaella Fenoglio è foodblogger e autrice di Tre Civette sul Comò, il foodblog con l’indice glicemico al minimo da cui sono nati i volumi Abbasso l’indice glicemico e Indice GliceAmico. Co-fondatrice di Upside Down Magazine, ha pubblicato Gala Cox e i misteri del viaggio nel tempo. È socia fondatrice dell’associazione P.E.N.E.L.O.P.E. ODV, attiva per la parità di genere. È componente di “Città che legge” di Bordighera.
Francesco Pasqua, autore dei cortometraggi Soltanto uno scherzo (vincitore all’International Film
Festival di Manhattan) e Countdown (vincitore di due Nastri d’Argento), ha lavorato come story editor al film Copperman (2019), interpretato da Luca Argentero. Nel 2020, pubblica Fuoritempo e il libro Un tè con Mr. Darcy, scritto con Silvia Casini e Raffaella Fenoglio.