“I Magnifici”, voce e forma del food

Magnifici

Durante l’ultima edizione di Excellence è stato presentato il libro “I Magnifici” (gli chef, i prodotti d’eccellenza, le ricette 2019). Definirlo solamente libro sarebbe riduttivo, si tratta infatti di un prezioso volume che fa parte della collana Cataloghi d’Arte della Giorgio Mondadori Editore, nato da un’idea del fotografo Stefano Mileto e di Domenico Monteforte, artista internazionale.

“I Magnifici”

Un’opera editoriale che va al di là dei soliti schemi, in quanto decide di raccontare la cucina e il cibo da un punto di vista differente, come ci spiega lo stesso Stefano Mileto: “Quando a tavola ci viene presentato un piatto, spesso si descrive e si esalta la provenienza delle materie prime. Ho pensato che sarebbe stato bello far conoscere in un libro prodotti tipici locali o di nicchia presentati da grandi chef con foto ad alta risoluzione. Sono molte le piccole aziende del settore agroalimentare, spesso a conduzione familiare, che forniscono prodotti di eccellenza alla ristorazione, ma sconosciuti al grande pubblico. Ho pensato allora diamogli voce, chiamiamo gli chef e diamogli un compito speciale da svolgere. Se ci riusciamo sarebbe magnifico!

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La genesi del progetto

È questa la genesi del progetto e del titolo, dove i “Magnifici” non sono gli chef come si potrebbe subito pensare, o forse sono anche loro, ma sono i prodotti, i produttori e i piatti che li rappresentano. In queste pagine gli chef, sono 18 in tutto e di tutta Italia, diventano strumento di presentazione e valorizzazione, ambasciatori di realtà aziendali, agricole e produttive del nostro Paese. In Italia sono, infatti, molteplici le piccole aziende che sanno produrre bene e con qualità, e proprio perché sono piccole non hanno forza o voce spesso per farsi conoscere più lontano e nel modo giusto. Attraverso i loro piatti si cerca allora di costruire una storia di territorio che sappia raccontare e far conoscere le materie prime.

Lo stile fotografico

E questo aspetto ci viene confermato dalle parole di Mileto quando spiega il suo obiettivo artistico: “ho adottato uno stile fotografico essenziale che porta ad avere la massima concentrazione sulla ricetta, senza l’utilizzo del piatto, per avere un focus solo sul contenuto. E in ogni foto c’è un punto di vista strategico per guidare il lettore osservatore nella comprensione della ricetta”.

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18 chef italiani accompagnati dalle aziende fornitrici, ci danno occasione non solo di conoscere le storie di lavoro e artigianato, legate alla terra e alla tradizione locale, ma anche di scoprire delle vere prelibatezze regionali.

Questo libro è nato dal desiderio di mettere insieme dei grandi chef e dei piccoli produttori per vedere cosa poteva nascere da questo connubio tra eccellenze italiche, quali piatti sarebbero nati dalla fantasia degli uni rispetto alla qualità indiscutibile dei prodotti degli altri”, questa la scommessa che si è posto Domenico Monteforte artista, pittore e direttore editoriale del volume.

La prefazione è del giornalista Rai Bruno Gambacorta, che definisce l’opera come “un grande affresco delle diversità enogastronomica del nostro Paese, esaltata dalla bravura di Stefano Mileto che ha saputo cogliere e sintetizzare nei suoi scatti i momenti più veri di ciascuno chef”.

I protagonisti

Ma chi sono gli chef protagonisti con le loro ricette e la loro filosofia? 18 i nomi proposti per due ricette ciascuno e una storia personale da raccontare: Roberto Antonioli, Roberto Balgisi, Christoph Bob, Plinio BossioRoberto Bottero, Alessandro Caputo, Giovanni Cifarelli, Filippo Cogliandro, Giuseppe Di Iorio, Oliver Glowig, Nicola Giancarlo Gronchi, Giuseppe Mancino, Antonio Morelli, Stefano Novello, Tano Simonato, Luigi Tramontano, Andrea Incerti Vezzani, William Zonfa.

Le altro voci

Ma la grande novità del libro è proprio quella di raccontare la storia della cucina italiana percorrendo strade alternative, dalla scelta di volti nuovi e non delle solite star della ristorazione alla scelta di dar voce a chi lavora nel mondo del food con ruoli diversi e sinergici, utili alla promozione della nostra cultura enogastronomica. Ecco allora le interviste di Alberto Sacchetti giornalista e membro dell’Accademia Italiana della Cucina a professionisti del settore, che non sono quelli che il food lo producono o lo trasformano, ma quelli che lo raccontano, lo comunicano e lo rendono visibile, come giornalisti, uffici stampa, blogger, speaker radiofonici, marketer.  Tra questi Antonio Cellie, CEO Fiere di Parma Spa; Belinda Bortolan giornalista esperta di food e ufficio stampa; Pietro Pio Pitzalis, fondatore di Reporter Gourmet; Vincenzo Liccardi, Presidente della F.I.MA.R. (Federazione Italiana Manager della Ristorazione) per citarne alcuni.

Un modo di raccontare il cibo creando spazio a quelle figure collaterali della ristorazione, che ogni giorno lavorano per farla diventare sempre più grande e celebre. La loro è una testimonianza preziosa, che sottolinea quanto lavoro c’è dietro al mondo degli chef, della ristorazione e al sistema del food, che attira tanti curiosi e golosi.

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