Domani 5 giugno si celebrerà la Giornata Mondiale dell’Ambiente

Giornata Mondiale Ambiente

Il tema della Giornata Mondiale dell’Ambiente di quest’anno sarà il “Ripristino degli Ecosistemi”, con l’obiettivo di prevenire, fermare e invertire i danni inflitti agli ecosistemi del pianeta, cercando dunque di passare dallo sfruttamento della natura alla sua guarigione

La Giornata del 5 giugno lancerà ufficialmente il “Decennio delle Nazioni Unite per il ripristino dell’ecosistema”, introdotto con l’obiettivo di far rivivere miliardi di ettari: dalle foreste ai terreni agricoli, dalla cima delle montagne alle profondità del mare.

Ambiente e cambiamento climatico dovrebbero essere priorità per le agende politiche di tutto il mondo. Un ecosistema è l’unità ecologica fondamentale, una comunità di organismi viventi di specie diverse che vivono in un particolare luogo e ambiente fisico. Tra gli organismi di un ecosistema e l’ambiente si innestano delle relazioni che danno vita a un continuo scambio di materia ed energia.

Perché è prioritario salvaguardare gli ecosistemi

Tutti i giorni usufruiamo in maniera inconsapevole dei benefici che ci offrono gli ecosistemi naturali. Si pensi, per esempio, alla regolazione del clima e della composizione dei gas atmosferici, al controllo dell’erosione, alla produzione del cibo, ai servizi offerti dall’impollinazione, alla formazione del suolo.

Purtroppo gli ecosistemi mondiali sono in grande pericolo. Circa un milione di specie animali e vegetali è a rischio estinzione. Fino a pochi mesi fa diversi studi stimavano che tra il 20 e il 50% degli ecosistemi oceanici e costieri sia già danneggiato. E secondo un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Frontiers in Forests and Global Change, solo il 3% delle terre emerse sarebbe ecologicamente intatto, con una popolazione sana di tutti i suoi animali originali e un habitat non violato.

Foreste, mangrovie e torbiere assorbono fino a un terzo delle emissioni di CO2. Terreni sani possono far crescere piante di miglior qualità, permettendo di alimentare un numero crescente di persone, senza dover abbattere altre foreste.

Risanare gli ecosistemi significa inquinare meno, creare lavoro e proteggere dalle pandemie

Risanare l’ecosistema è anche una via obbligata per affrontare e superare la pandemia di coronavirus e ridurre le possibilità di nuove crisi simili. Sono queste le conclusioni del rapporto pubblicato a fine ottobre 2020 da IPBES. Il documento dell’Intergovernmental Science-Policy Platform on Biodiversity and Ecosystem Services, massima autorità scientifica su natura e biodiversità, descrive in modo dettagliato i nessi tra declino della biodiversità e pandemie.

Un obiettivo importante per l’ambiente e la natura, che porterà benefici anche alle nostre tasche. Secondo gli esperti delle Nazioni unite, infatti, il ripristino di 350 milioni di ettari di terreno degradato tra oggi e il 2030 potrebbe generare 9 trilioni di dollari in servizi ecosistemici. E ciò permetterebbe di rimuovere dall’atmosfera altri 13-26 giga tonnellate di gas serra.

Un’economia del ripristino creerebbe inoltre milioni di posti di lavoro verdi e aumenterebbe la resilienza dell’umanità a shock e stress futuri. Rivitalizzando terreni agricoli, praterie, foreste, zone umide e torbiere, si ricostruisce la loro capacità di immagazzinare carbonio. Proteggendo così anche l’habitat per la biodiversità, aumentando la fertilità del suolo, riducendo la scarsità d’acqua e aiutando a proteggere il mondo dalle malattie zoonotiche, come Covid-19.

Ripristinando l’ecosistema si raggiungono gli obiettivi di sviluppo sostenibile

Le azioni per il ripristino dell’ecosistema sono fondamentali anche per raggiungere altri importanti Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Agenda 2030 dell’Onu: la lotta al cambiamento climatico (obiettivo n.13), lo sradicamento della povertà (n. 1), la conservazione della vita sott’acqua e sulla terra (obiettivi n. 14 e 15).

Attualmente, circa il 20% della superficie vegetata del Pianeta mostra un calo della produttività con perdite di fertilità legate alla erosione, all’impoverimento delle risorse e all’inquinamento, in tutte le parti del mondo. Entro il 2050 il degrado e il cambiamento climatico potrebbero ridurre i raccolti del 10% a livello globale e in alcune Regioni fino al 50%.

Il degrado degli ecosistemi terrestri e marini mette in pericolo le condizioni di vita di 3,2 miliardi di persone e costa circa il 10% del prodotto globale annuo, in termini di perdita di servizi ecosistemici essenziali per l’alimentazione e l’agricoltura, compresa la fornitura di acqua dolce, la protezione dai rischi e la fornitura di habitat per specie che stanno diminuendo rapidamente.

Il programma lanciato dall’UNEP

Il programma, coordinato dall’UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente) e dalla FAO (Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura), elenca tre vie per poter contribuire alla causa. La prima strada è quella dell’azione: agire tramite iniziative, quali il volontariato. Pulire le sponde di un lago, una spiaggia, un parco o qualsiasi area naturale; rendere più verdi le proprie case e gli spazi pubblici con alberi autoctoni.

La seconda via consiste nel prendere decisioni intelligenti: impegnarsi a donare o supportare in altri modi, iniziative per il ripristino o la conservazione ecologici; smettere di comprare prodotti o servizi che non sono certificati come sostenibili, iniziare a seguire una nuova dieta con prodotti di stagione e sostenibili.

L’ultima opzione è alzare la voce: dare il via ad una campagna che ponga l’attenzione sul cambiamento climatico e sulla perdita di spazi naturali e per parlare di ciò che si può fare per invertire questi trend e scrivere una lettera al proprio giornale locale.

In vista della Giornata mondiale dell’Ambiente inoltre l’UNEP ha lanciato due strumenti: Una guida pratica “The Ecosystem Restoration Play Book” che si rivolge a tutti coloro che sono interessati al ripristino degli ecosistemi, offrendo spunti di riflessione, percorsi e consigli per agire subito a favore del Pianeta, disponibile al seguente link https://www.worldenvironmentday.global/get-involved/ecosystem-restoration-playbook; e una pagina web costantemente aggiornata per consultare e vedere le ultime news su eventi e iniziative.