CASTELLI ROMANI REVOLUTION

Parlare dei Castelli Romani porta subito il nostro pensiero alla porchetta, alle fraschette, alla romanella, agli stornelli, alle gite fuori porta della domenica, al vino Frascati. Un’associazione immediata, quasi un assioma matematico, una certezza. E invece spesso si tratta solo di stereotipi, in parte oramai superati, in parte da superare. Quello dei Castelli Romani è un territorio storico, che sin dall’antichità ha sempre rappresentato la campagna dell’Impero romano. Sorgevano qui le vigne, qui si produceva il vino dei patrizi, un territorio di grande valore e cultura enogastronomica, che ha contribuito a scrivere la tradizione.

Ora, però, è probabilmente giunto il momento di innovare, di dimostrare che la tradizione è importante, non si dimentica, ma va superata, rivoluzionata. Ed è con questo intento che è nato il gruppo dei Castelli Romani Food and Wine. Un gruppo di aziende che operano in sinergia per fare cultura del territorio, per dare più valore e un’immagine diversa che si distacchi completamente dal vecchio.

L’idea di Castelli Romani Food and Wine è nata grazie alla collaborazione di Alain Rosica, chef del ristorante Belvedere a Frascati, Paolo Cacciani del Ristorante Cacciani e Dario Rossi, maestro gelatiere di Greed Avidi di Gelato, realtà simili e complementari che spesso si ritrovano insieme in eventi e manifestazioni enogastronomiche. Da singoli momenti a una sinergia solida e strutturata il passo è stato breve: “abbiamo costituito un gruppo, un movimento di persone fatto di ristoratori, aziende gastronomiche, agroalimentari, vinicole, che insieme collaborano in eventi, manifestazioni dove cibo e vino sono i protagonisti. Vogliamo far conoscere al pubblico il nostro territorio sotto un’altra veste, anche un po’ gourmet. Perché i Castelli Romani non sono solo fraschette, ma anche ristoranti di eccellenza, di sperimentazione e ricerca; aziende innovative, cantine, che non hanno niente da invidiare alla capitale”.

Le potenzialità di questo territorio sono tante e differenti tra loro, un luogo cambiato, cresciuto. Oggi si punta alla qualità dei prodotti e all’eccellenza. Ed è proprio il concetto di alta qualità che si vuole far comprendere a chi ha ancora una visione bucolica dei Castelli Romani, che non significa dissacrare la tradizione, ma semplicemente valorizzarla secondo una ricetta contemporanea.

Come sottolinea lo chef Alain Rosica: “La cosa più entusiasmante è constatare la partecipazione attiva delle aziende. Ci sono produttori storici, che pensavo gelosi dei loro prodotti e invece hanno dimostrato una apertura mentale inaspettata ad una cucina più gourmet capace di innovare e reinterpretare l’utilizzo nel piatto del prodotto tipico. Una cosa a mio avviso anche giocosa come il gelato gastronomico alla porchetta o burro e alici proposto dal nostro Dario Rossi”.

I prodotti e le realtà da scoprire sono tante: nella zona dei Castelli Romani oltre ai prodotti DOP e IGP rinomati come il pane di Genzano, le fragoline di Nemi o la porchetta si producono infatti anche lo zafferano, il topinambur, lo zenzero, il paksoi (una varietà di cavolo originario della cina), ci sono sistemi di acquaponica per la produzione di erbe aromatiche o di germogli. Una lista “della spesa” fornita, che passa dal prodotto tipico a quello più internazionale e particolare, che sa arricchire la cucina tradizionale e innovarla, secondo la mission di questi chef intraprendenti. Ovviamente non tutte le aziende o i ristoranti del territorio fanno parte del gruppo Castelli Romani Food and Wine, la selezione è severa e chi fa parte di questa rete deve soddisfare alcuni requisiti: produrre realmente sul territorio, avere dei prodotti di qualità e rientrare nei criteri che l’associazione si è data, come per esempio per quel che concerne i ristoranti, avere in carta dei vini che promuovono il territorio.

Nel gruppo rientrano i ristoranti Osteria Amedeo, Ristorante Cacciani, La Galleria di Sopra, Belvedere, Monte due Torri, Form’Osteria, Greed Avidi di Gelato, Osteria da Pelliccione; le Cantine Artico, Gabriele Magno, Villa Simone, Azienda biologica de Santis, Merumalia, San Vitis, Tenuta Santi Apostoli, Casale Mattia, Agriturismo Monte due Torri; le aziende agroalimentari il Norcino, Pastart, Le Gallinelle, Da Spartaco al Grottino, Zafferano dei Castelli Romani, The Circle, Funghi TreP, Gran Fornaio Pane di Genzano, Azienda Agricola de Pau, Ort Art. A questi si uniscono anche degli sponsor tecnici come Circuito da Lavoro (abbigliamento) e Fialco Service (attrezzature tecniche).

Castelli Romani Food and Wine, che prossimamente costituirà la sua associazione, ha debuttato a metà novembre nell’ultima edizione di Excellence con un evento di presentazione e uno stand visitato da curiosi e degustatori, dando prova non solo di sinergia e di rete d’impresa ma di essere un gruppo di persone appassionate del proprio lavoro e del posto in cui vivono, di una volontà di cambiare il modo di pensare e vedere le cose.  Parlare di semplice valorizzazione del territorio sarebbe banale, perché si vuole far gustare e conoscere la tradizione da un nuovo punto di vista, si vuole ampliare la cultura di un territorio che significa anche incentivarne la produzione, l’economia, il mercato.