MULINUM, la tradizione che rivive grazie a Facebook

Tradizione e innovazione si combinano in questa storia. La tradizione di una regione dedita all’agricoltura e alla coltivazione del grano e l’innovazione del web e dei social network. Questa è la storia di Mulinum e del suo titolare Stefano Caccavari, giovane imprenditore di San Floro in Calabria, che ha salvato l’ultimo mulino in pietra rimasto in zona, dando vita a un progetto ambizioso: produrre grani antichi e le farine da essi derivanti.

La particolarità di questo “business” risiede nella riuscita di un crowfunding lanciato sul social network più diffuso del web per raccogliere i fondi necessari al recupero del mulino, che rischiava di essere venduto e portato fuori regione. Un post pubblicato su Facebook e un rapidissimo tam tam che ha fruttato in sole 48 ore 72.000 euro, in 3 mesi oltre 500.000 euro e 101 soci provenienti da tutta Italia.

Tutto ha avuto inizio con l’idea di partenza, “Orto di Famiglia”, un progetto di agricoltura biologica finalizzata ad avvicinare le persone alla terra e dare loro prodotti sani da portare in tavola.  Stefano infatti utilizzava i terreni di famiglia per dar vita a una serie di piccoli orti da affittare alle famiglie. Tutto ciò che veniva coltivato dai contadini della tenuta veniva in seguito raccolto dall’affittuario dell’orto, che senza fatica portava a casa le verdure e gli ortaggi da cucinare. In due anni gli orti affittati sono divenuti 150 e ogni famiglia che aveva scelto di partecipare al progetto aveva a disposizione una particella di terreno di circa 100 metri quadri con un cartello a indicare il nome del titolare.

Ma il vero salto in avanti arrivò con l’idea di valorizzare i grani antichi passando proprio dalle ricette e tecniche di coltivazione di una volta e anche dai mulini in pietra. La mission alla base di Mulinum è ora, infatti, quella di raccontare il territorio e valorizzarlo attraverso un ritorno alle origini, riscoprendo grani autoctoni e più salutari, a basso contenuto di glutine. Una risposta diretta e coraggiosa all’importazione industriale di grano dall’estero per il soddisfacimento della produzione di pasta e prodotti da forno in Italia.

Nel 2016 Stefano Caccavari lanciò quindi un crowdfunding su Facebook, che nell’arco di tempo di soli 3 mesi raccolse 500.000 euro – record mondiale per le Startup agroalimentari. Partì in questo modo, senza l’ausilio di soldi pubblici, la più grande filiera presente in Calabria specializzata in grani antichi.

Mulinum oggi è un’azienda agricola di 7 ettari, costeggiata dalla strada provinciale, con un grande casolare con una ruota idraulica, che un po’ ricorda quella del celebre mulino delle merendine, e che funziona come 100 anni fa, con il solo ricorso ad energia rinnovabile per far funzionare il tutto. Grazie a questo progetto è stato possibile recuperare i grani locali, soprattutto quelli dimenticati come Senatore Cappelli, Verna, Maiorca, Farro, Segale. Il progetto prevede tre step: l’avvio del mulino e della linea per il confezionamento della farina; la creazione di un laboratorio a vista dove trasformare la farina e la predisposizione di un forno a legna per la produzione di pane/lievitati e pizza; l’allestimento di una sala per corsi di formazione, seminari e tavoli per la degustazione.

Ma Mulinum non è solo Calabria: il progetto ha infatti destato interesse ovunque, tanto da divenire un format replicabile anche in altre regioni d’Italia. Le prime candidate ad esportare quest’idea sono la Toscana e la Puglia, nello specifico in Val d’Orcia e in Salento. E come ci tiene a sottolineare l’intraprendete Stefano Caccavari: “Forse per la prima volta un progetto nato in Calabria viene portato fuori come modello da imitare e riproporre”.