100 Spigolature Gastronomiche, una spigolatura al giorno.

Girando tra gli scaffali al supermercato per la consueta spesa quotidiana o settimanale, vi siete mai chiesti l’origine del nome di alcuni tra i più comuni o storici prodotti che mettiamo nel carrello? Ecco allora questa guida a puntate, che spiega la provenienza, il significato e qualche aneddoto legato ad alcuni marchi o agli stessi prodotti.

  1. La fragola è l’unico frutto ad avere i semi all’esterno,  mediamente 200.  La pianta appartiene alla stessa famiglia delle rose e, in fase di fioritura, il profumo compete con il sapore dei frutti.

2. Le dimensioni dei cubetti di ghiaccio utilizzati per la preparazione di cocktail o utilizzati come refrigerante per le bibite sono, generalmente, 32x32x32 mm .

3. Sembra che il sandwich abbia preso il nome dall’ammiraglio e diplomatico britannico John Montagu (1718-1792) IV Conte di Sandwich che amava mangiare carne di manzo tra due fette di pane tostato.

4. Mc Donald’s serve cibo a circa 68 milioni di persone al giorno, più dell’intera popolazione del Regno Unito.

5. Mc Donald’s non è la più grande catena di fast food e di ristoranti al mondo. Questo primato spetta a un’altra azienda americana: Subway con punti vendita dislocati in 103 paesi nel mondo. Curiosamente la maggior parte dei 14 locali in Italia sono all’interno di basi militari americane o di basi NATO.

6. Kamut è il nome commerciale di una particolare cultivar di grano dell’azienda omonima fondata nello stato americano del Montana da Bob Queen, patologo e agricoltore biologico. Il nome deriva da un ideogramma geroglifico e significa ‘grano’.

7. Le ‘stelle Michelin’ in realtà sono fiori stilizzati a sei petali bordati di bianco. Vengono assegnate da ispettori, notoriamente anonimi, tutti dipendenti Michelin a tempo pieno ed ex professionisti della ristorazione e/o dell’ospitalità.

8.  Il costo medio di un pasto presso uno dei circa 300 ristoranti cosiddetti stellati in Italia è, grosso modo, di 160 euro per i locali con una stella, 255 euro con due stelle e 347 euro con tre stelle, escludendo bevande, tasse e mance. In pratica, la seconda e la terza stella ‘costano’ al cliente 95-98 euro ciascuna.

9. Il nome ’Dom Perignon’ del celebre marchio di champagne deriva dall’inventiva enologica del monaco benedettino francese dom Pierre Perignon (1639-1715). Il sostantivo ‘dom’ è il titolo riservato ai monaci di questo ordine e, in passato, a tutti gli ecclesiastici.  

10. Lo champagne Dom Perignon, normalmente commercializzato, deriva dalla vendemmia di otto anni prima, mentre quello della varietà rosé addirittura di dodici anni prima.

11. Il nome del vino ‘Prosecco’ deriva dal luogo di produzione dell’antichità – il Castello di Prosecco – nell’omonimo quartiere attualmente parte del comune di Trieste. L’80% della produzione è in Veneto (ad esclusione delle province di Belluno e Rovigo) e solo il 20% in Friuli-Venezia Giulia.

12. L’ipotetica ‘piramide del Prosecco’ è composta da 4 livelli. Il vertice, in quanto a qualità, è appannaggio del Valdobbiadene Superiore di Cartizze DOCG prodotto nella microarea di Cartizze di Valdobbiadene (TV) che copre poco più di 1 km². Seguono nell’ordine: il Prosecco di Conegliano-Valdobbiadene Superiore DOCG, il Prosecco di Treviso DOC e il Prosecco DOC.

13.  Il nome ‘Gambero Rosso’ del canale televisivo tematico e della rivista ad esso collegata è ispirato all’Osteria del Gambero Rosso citata al capitolo 13 nel romanzo per ragazzi Le avventure di Pinocchio.

14. Cuba e Corea del Nord sono gli unici due paesi al mondo dove, almeno ufficialmente, Coca-Cola non è commercializzata. Viceversa, il Messico detiene il più alto consumo pro capite di questa bevanda: circa mezzo litro al giorno! 

15.  Il nome Pepsi Cola è stato adottato nel 1903. Deriverebbe da Dyspepsia (ossia indigestione), un riferimento alle proprietà benefiche per cui la bevanda era stata creata. Cola, invece, è la noce di cola, uno degli ingredienti utilizzati. Da molti anni, tuttavia, è comunemente più conosciuta come ‘Pepsi’.

16. In termini di gusto, Coca-Cola ha un sapore di vaniglia e uva passa, quasi melassa. Pepsi, invece, riprende di più il sapore di agrumi e limone. Pepsi inoltre è molto più dolce e ha più zucchero e caffeina rispetto alla rivale Coca-Cola.

17. Schweppes è la nota azienda svizzera di bibite gassate. Il nome contiene un ovvio riferimento onomatopeico alla bibita effervescente. In realtà, si tratta di una mera coincidenza, visto che il nome è quello del produttore: Johann Jacob Schweppe (1740-1821), imprenditore e inventore tedesco.

18. Il riso è il secondo alimento di base più diffuso al mondo preceduto solo dal mais. La Oryza sativa è una delle due specie di piante da cui si produce il riso inteso come alimento e costituisce la stragrande maggioranza in quanto coltivata su circa il 95% della superficie mondiale risicola.   

19. Dopo l’acqua, tè, caffè e birra sono, nell’ordine, le tre bevande più consumate al mondo.

20. Il termine ‘caffè espresso’ deriva dalla velocità di preparazione. Occorrono infatti appena 40-45 secondi per avere tra le mani una tazzina fumante.  Curiosamente questa bevanda nel nostro Paese è quasi sempre chiamata ‘caffè’. All’estero, invece, per chiedere un caffè espresso si usa dire semplicemente ‘espresso’.   

21. Oltre ai comuni asparagi bianchi, rosati e verdi, esiste una varietà di colore viola – l’asparago violetto di Albenga – considerata tra le più pregiate vista la produzione limitata. Di sapore dolce, ha consistenza tenera e burrosa.

22. Il marie è il biscotto più diffuso al mondo. È generalmente di forma tonda, con il nome impresso sulla superficie superiore, insieme a un decoro che corre lungo il bordo. Si prepara con farina di frumento, zucchero, olio vegetale ed è spesso aromatizzato alla vaniglia. Nel nostro paese l’Oro SAIWA è il prodotto che più si avvicina – quantomeno in termini di gusto – al marie.

23. A dispetto del nome, la Ginger beer (o birra di zenzero) non è una birra propriamente detta. Si tratta, infatti, di una bevanda composta da radici di zenzero fresche grattugiate, acidificate con succo e scorza di limone e dolcificate con zucchero. La gradazione alcolica dipende, ovviamente, dalla quantità di zucchero e dal grado di fermentazione. Le versioni  attuali prodotte a livello industriale sono soprattutto analcoliche e con un sapore molto più mite, ma sempre evocante il gusto leggermente piccante dello zenzero.

24.  Un litro di acqua di mare contiene 35 grammi di sale.

25. il nome ‘Danone’, la multinazionale francese fondata a Barcellona nel 1919 da dall’imprenditore Isaac Carasso, deriva da ‘Danón’, il soprannome del figlio Daniel. Al momento della registrazione del marchio, le autorità rifiutano di registrarlo poiché si tratta di un nome proprio. Per aggirare l’ostacolo Carasso aggiunge una ‘e’ finale dando vita così a Danone.

26. una caratteristica dell’acqua tonica è che, se esposta ai raggi UV, risulta fluorescente. Questo fenomeno è dovuto alla presenza del chinino, le cui molecole rilasciano energia sotto forma di luce. Questa condizione non è stabile e le molecole, cessata la sollecitazione, ritorneranno allo stato base, smettendo quindi di brillare.

27.  In Piemonte esistono due comuni dai toponimi particolari: Barolo in provincia di Cuneo e Cinzano in provincia di Torino. Se dal primo prende il nome uno dei più pregiati vini rossi italiani, il secondo non ha nulla a che vedere con la nota azienda di bevande alcoliche. Questa, infatti, fu fondata nel 1757 a Pecetto Torinese (TO) da Carlo Stefano e Giovanni Giacomo Cinzano.

28. Malaga è un gusto di gelato di origine spagnola preparato con gelato alla crema e uva passa del tipo Málaga preventivamente lasciata macerare nel vino Málaga (un vino prodotto nell’area attorno all’omonima città andalusa). Nella versione prodotta industrialmente il vino utilizzato è rum scuro o Marsala.

29. Il nome ‘stracchino’ è riferito all’utilizzo del latte proveniente da ‘mucche stanche’ a causa della transumanza a fondovalle dopo l’alpeggio estivo. Il lungo spostamento rendeva i bovini ‘stracchi’ con la conseguenza di produrre poco latte con il quale i pastori producevano, appunto questo formaggio a pasta molle e cruda. 

 30. Il surimi, i cilindretti bianchi con striature arancioni erroneamente chiamati ‘polpa di granchio’, non contengono nessuna polpa di questo crostaceo. Sono generalmente preparati dalle industrie ittiche con una sfoglia di polpa di merluzzo lessata arrotolata e tenuta insieme da addensanti alimentari.

31. Estathè, il tè freddo prodotto da Ferrero, è la bevanda non gassata più venduta nella GDO in Italia dopo l’acqua e la terza in assoluto tra tutte le bibite dietro Coca-Cola e Coca-Cola Zero.

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