Nuovo appuntamento con il proprietario di un’altra delle insegne del Buon Ricordo. Questa mese vi proponiamo la visita di Carlo Volponi e Roberto Mirandola al Ristorante Darì a Verona per una chiacchierata con Corinna Darì.
Iniziando a scrivere questo articolo, mi sono chiesto se non fosse giunta l’ora di modificare il titolo di questa rubrica. Ho ricordato il titolo del celebre film di Paolo Sorrentino La Grande Bellezza perché se vogliamo parlare di questo ristorante non si può prescindere dall’incanto che lo caratterizza. Il ristorante sorge all’interno del palazzo Ca’ Rezzonico e riporta alla mente la città che da sempre ha un legame particolare con la famiglia Darì: Venezia. Di proprietà da generazioni della dinastia dei Cangrande, si erge maestoso al termine del vicolo cieco San Pietro Incarnario a Verona, mostrando le vetrate a trifora che abbelliscono e impreziosiscono la splendida facciata.
Carlo Volponi – Corinna, mi racconti qualcosa di te e del tuo ristorante?
Corinna Darì – La mia vita è legata alla cucina. Sono cresciuta con il profumo del cibo preparato dalla nonna e dalle donne di casa. La mia era una famiglia dell’alta borghesia veneziana dove le feste e i ricevimenti erano all’ordine del giorno. Questo mi ha aiutato non solo nella crescita come cuoca, ma anche nell’arte dell’ospitalità. Poi ho conosciuto Giuliano, all’epoca albergatore, e con lui mi sono sposata, non dimenticando la passione per la cucina. Ho iniziato a fare degli stage, soprattutto in Costa Azzurra, entrando nel mondo delle materie prime e delle tecniche di cucina. La cucina francese mi ha indubbiamente influenzato e non poteva essere altrimenti visto che mia mamma era un’appassionata della cucina d’oltralpe, così come del burro e della cottura alla fiamma. La prima esperienza con un ristorante tutto nostro l’abbiamo fatta sui Colli Euganei in provincia di Padova. Successivamente abbiamo gestito per molti anni il Ristorante Enoteca Cangrande qui a Verona. Poi è arrivata l’occasione per rilevare questo locale e il 29 marzo 2019, lo stesso giorno del mio compleanno, abbiamo iniziato questa nuova avventura. Dopo una riunione di famiglia, abbiamo deciso di chiamarlo Darì, il cognome che avevo prima di sposarmi.
CV – Come definiresti la tua cucina? E qual è il piatto che più ti rappresenta?
CD – Ho già detto dell’influenza francese nella mia crescita professionale, ma non ho certo dimenticato la cucina veneziana della mia infanzia. I piatti che propongo non sono elaborati. La mia cucina la definirei con tre aggettivi: gustosa, colorata ed elegante. Il piatto che più mi rappresenta sono le seppioline nere, una pietanza che mangiavo quando ero bambina. Sono comunque affezionata anche a tutti gli altri piatti della tradizione veneziana. Del resto il nostro menù è prettamente stagionale e cambia gli ingredienti tipici e i conseguenti piatti del periodo.

CV – Parlami della brigata che ti aiuta in cucina.
CD – Attualmente in cucina mi aiutano quattro persone: tre ai fornelli e un tuttofare. In estate, quando l’affluenza è maggiore, il personale di sale e di cucina aumenta. Del resto la nostra clientela è benestante. Chi viene da noi desidera essere coccolato e mangiare bene in ambiente elegante e accogliente. Una volta pranzato o di cenato vuole uscire lasciandosi alle spalle un’esperienza positiva. In poche parole: avere un ‘Buon Ricordo’.
CV – A questo proposito, come nasce l’idea di associarsi all’Unione dei Ristoranti del Buon Ricordo?
CD – Navigando in rete mi sono imbattuta in alcuni piatti del Buon Ricordo. Questo mi ha riportato agli anni della fanciullezza quando mio padre aveva la passione di collezionarli per poi esporli nel salotto di casa. Ho quindi raccolto le informazioni necessarie, inviato le mie credenziali e sono stata accettata in questa bella famiglia.

Il Menù del Buon Ricordo
Il Menù del Buon Ricordo, suscettibile di modifiche a seconda delle preferenze del cliente, si compone di quattro portate costituite da porzioni non abbondanti, ma sufficienti per assaporare ogni singola proposta:
- antipasto: Culatello Platinum Gran Riserva Spigaroli 36 mesi e PanLusso;
- specialità del Buon Ricordo (primo piatto): ‘Sua Maestà’ il Risotto all’Amarone DOCG e formaggio Montelupo d’alpeggio;
- secondo piatto: Suprema d’anatra alla Gonzaga, caramello di agrumi, salsa Bernese di Pinoli, melograno, rabarbaro e chicchi di uva Zibibbo;
- dessert: a scelta dal menu alla carta (consigliata la Zuppa inglese).
Informazioni
RISTORANTE ENOTECA DARÌ -Vicolo Cieco San Pietro Incarnario 5 – Verona
contatti: ristorantedari.com
chiusura: martedì tutto il giorno e mercoledì a pranzo. Ferie: mai.
specialità e piatto omaggiato: Risotto all’Amarone della Valpolicella DOCG
costo per il Menù del Buon Ricordo: €83,00 coperto compreso, bevande escluse





