Pepperoni Pizza, il simbolo americano

L’abbiamo vista centinaia di volte in serie tv, film americani e mondi di fast food virtuali: il protagonista ordina una pepperoni pizza ed eccola lì, filante, bordi croccanti, quei dischetti rossi che sfrigolano appena usciti dal forno. Per noi italiani suona strano: “pepperoni” in italiano è semplicemente peperoni (i peperoni), mica il salame piccante! E la nostra idea di pizza è, per tradizione, diversa: pomodoro, mozzarella, ingredienti freschi, e quel rispetto per l’impasto che richiede tempo e maestria.

Eppure, col passare del tempo, ci siamo abituati anche a questa versione “americana” della pizza: la pepperoni pizza non è certo la “vera pizza italiana”, ma è diventata un oggetto di desiderio, una sorta di cliché che ci diverte, ci incuriosisce, lo riconosciamo all’istante. La sentiamo nominare sempre, la vediamo ordinare nelle serie dove il teenager chiama il delivery, nel ripieno dei sogni cinematografici… e così, con un misto di ironia e gusto, l’abbiamo imparata ad amare — o almeno tollerare con gusto — anche noi.

Dalle botteghe italo-americane alle pizzerie di tutto il mondo

Nonostante il nome inganni (in italiano “pepperoni” significa semplicemente peperoni), la pepperoni pizza non ha nulla a che vedere con le verdure. Il suo protagonista è infatti un salume piccante, a metà strada tra un salame e una salsiccia stagionata, inventato dagli immigrati italiani negli Stati Uniti agli inizi del Novecento. Gli italiani d’America, cercando di adattare le proprie ricette ai gusti e alle materie prime del Nuovo Mondo, crearono un insaccato speziato con paprika e peperoncino: più morbido del salame nostrano, più rosso, più “intenso”. Lo chiamarono pepperoni, storpiando la parola “peperone”, e non potevano immaginare che da lì sarebbe nato un fenomeno gastronomico planetario.

Negli anni ’30, a New York, quel salume cominciò ad apparire sulle pizze delle prime pizzerie italo-americane. Era perfetto: economico, saporito, visivamente accattivante. E soprattutto piaceva a tutti. Dopo la Seconda guerra mondiale, quando la pizza cominciò a diffondersi a livello nazionale grazie ai soldati rientrati dall’Italia, il pepperoni topping divenne una certezza: facile da replicare, sempre uguale, immediatamente riconoscibile.

Pepperoni pizza, il gusto dell’America in una fetta

Oggi la pepperoni pizza è un’istituzione negli Stati Uniti e in Canada. È la più ordinata, la più amata, la più celebrata. Si calcola che oltre un terzo delle pizze vendute oltreoceano abbia come topping quei caratteristici dischetti rossi e lucidi. Il segreto del suo successo è semplice: un equilibrio perfetto tra piccante, grasso e sapore. Il calore del forno fa arricciare le fette di pepperoni in piccole “coppe” croccanti ai bordi, che trattengono un po’ d’olio e rilasciano aromi irresistibili. È una pizza che non pretende di essere autentica: vuole solo essere buona, comfort food allo stato puro, un piacere immediato e senza pretese. Nel Nord America esistono addirittura varianti regionali: a Windsor, in Canada, il pepperoni viene tritato finemente prima di essere sparso sulla pizza, per ottenere una distribuzione più uniforme; nel Midwest, invece, è celebre la versione “cup & char”, con le fette che si arricciano come piccoli scrigni di sapore.

Un’icona pop del gusto globale

La pepperoni pizza non è solo un piatto: è un simbolo. È la pizza che trovi nelle notti dei dormitori universitari, nei film di supereroi, nei pranzi improvvisati tra amici. È la pizza della cultura pop americana, quella che rappresenta l’idea stessa di convivialità “easy”, fatta di scatole di cartone e birre ghiacciate. Eppure, dietro la sua apparente semplicità, nasconde un significato più profondo: è la prova che il cibo, quando viaggia, cambia. Gli immigrati italiani portarono la pizza negli Stati Uniti, ma furono gli americani a trasformarla in qualcosa di nuovo, di loro. La pepperoni pizza è dunque una storia di contaminazioni, di adattamenti, di gusti che si mescolano fino a creare un linguaggio gastronomico universale.

Da Napoli a New York il viaggio della pizza

In Italia, la guardiamo con affetto e un pizzico di ironia. Sappiamo bene che la pizza è nata qui, e che quella vera — come direbbero i puristi — non ha bisogno di salumi americani per essere perfetta. Ma non possiamo negare che, nella sua esuberanza, la pepperoni pizza rappresenti una parte importante del nostro immaginario collettivo. È il simbolo di come la cucina italiana, nel mondo, sia diventata qualcosa di vivo, mutevole, reinterpretato da ogni cultura che la incontra. E forse è proprio questo il suo segreto: ci ricorda che il cibo non ha passaporto, ma storie. E quella della pepperoni pizza è una delle più curiose e irresistibili di tutte.

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