Un anno dedicato del tema delle famiglie che hanno portato avanti il nome dei locali storici nel panorama gastronomico italiano. Nuove entrate e conferme che arricchiscono una guida giunta alla sua 46a edizione.
La guida ai Locali Storici d’Italia presentata a luglio nell’Hotel Principe di Savoia a Milano è stata pensata in versione biennale dal presidente dell’Associazione Locali Storici d’Italia Enrico Magenes e dal curatore Gabriele Conta. Dopo tematiche dedicate agli stili architettonici e ai determinati periodi storici, questa volta hanno deciso di lasciare spazio alle persone dietro alle insegne. La guida 2024/2025 si modernizza celebrando la tradizione tramandata da coloro che sono i veri custodi della cultura italiana. Sono dieci i nuovi ingressi che rispettano i requisiti dell’Associazione, vediamo quali sono.
Le novità della Guida ai Locali Storici Italiani
Quasi come fosse una guida dei Grand Tour dei tempi che furono, anche questo manuale si pone l’obiettivo della divulgazione, ma anche della stimolazione dell’interesse da parte del pubblico di voler provare sul campo queste realtà. Si uniscono al parterre di Locali Storici due realtà fiorentine, il Grand Hotel Minerva e il Ristorante Paoli 1827. Nel primo caso troviamo una testimonianza storica del Trecento italiano restaurata da un maestro del calibro di Carlo Scarpa, mentre la seconda nuova entrata si contraddistingue per essere il ristorante più antico di Firenze. Due esempi di attività che hanno saputo mantenere nel corso degli anni la loro identità grazie alla passione e al duro lavoro delle famiglie che ancora oggi le guidano. Tappa al Gran Caffè Restelli di Cosenza per godere di un’atmosfera festaiola, quasi come quella che coinvolse i garibaldini che qui si riunirono per celebrare le loro conquiste. Il Grand Tour torna al nord, per la recisione a Verbania al Ristorante Caffè delle Rose Bistrot per stupire con lo stile liberty che ha caratterizzato gli anni ’20 italiani. Con una cucina raffinata e una cantina di grande pregio, si afferma per la sua salda tradizione familiare.
Veneto e Lombardia fanno incetta di premi
La guida ai Locali Storici d’Italia si arricchisce di vecchi bacari e osterie. Il Ristorante da Raffaele e il Ristorante al Colombo di Venezia sono oggi delle istituzioni a livello gastronomico. Non da meno è la parte relativa all’architettura che si arricchisce in entrambi casi di pregevoli viste e frequentazioni di tutto rispetto tra attori, scrittori e artisti di vario genere. Anche Milano si agguanta la sua fetta di guida con la Trattoria Torre di Pisa del 1951 e la sua cucina toscana. Bisogna spostarsi nella campagna cremonese per ripercorrere i passi dei Gonzaga, proprietari del Palazzo della Guardia, oggi Caffè La Crepa di Isola Dovarese. Inutile dire che qui la storia la si respira anche attraverso i muri dove sono appese ricche testimonianze di un glorioso passato. La cucina è quella tipica lombarda con influenze internazionali per aggiungere quel tocco di classe che non guasta mai. Breve salto in Piemonte per celebrare la tradizione della Gelateria Pepino 1884 di Torino. Una famiglia che ha saputo farsi conoscere in tutto il mondo per aver brevettato il Pinguino, il gelato ricoperto su stecco.
Tra i Locali Storici d’Italia 2024/2025 è presente anche la capitale
L’Imperatore delle Fettuccine, così ama definirsi il Vero Alfredo di Roma. Tra i molti luoghi comuni che coinvolgono le fettuccine all’Alfredo, solo qui si trova la verità. L’Associazione dei Locali Storici d’Italia ci ha visto lungo e ha deciso di premiare la tradizione famigliare di questo locale. Alfredo di Leo, capostipite di questa dinastia, è il solo inventore di questo piatto cucinato, e spesso deturpato, in tutto il globo. Una ricetta nata per dare sostentamento alla moglie provata dal parto e divenuto ormai iconico in tutto il mondo. Fettuccine al semolino, burro e parmigiano. Nessun petto di pollo grigliato e nessun “touch of cream” per dare cremosità, solo i molti riconoscimenti dagli americani che frequentavano il ristorante e che hanno definito Alfredo il King of the noodles. Questa tradizione è stata portata avanti da una famiglia che oggi ha aperto filiali in ogni angolo del mondo per far conoscere la vera cultura del cibo italiano. I Locali Storici sono dei testimoni viventi di un passato e di un futuro glorioso per la cucina italiana, ecco perché vanno tutelati e celebrati.