Le guerre sono un fenomeno sociale che si perde nella notte dei tempi. O meglio: sono sempre esistite. Da quelle “tradizionali” tra stati sovrani, regioni o coalizioni per la risoluzione di una controversia più o meno direttamente motivata da veri o presunti conflitti di interessi politici, religiosi, etnici ed economici. C’è poi un’altra forma di conflitto, relativamente più recente: la cosiddetta guerra commerciale dove due o più aziende cercano di imporre la propria supremazia di mercato sui diretti concorrenti. Una di queste, probabilmente la più celebre vista la posta in gioco e cioè il mercato delle bevande gassate, il cosiddetto CSD, Carbonated Soft Drink è tra due colossi americani: la The Coca-Cola Company e la PepsiCo Inc.
La presenza sul mercato
Coca-Cola è presente praticamente in tutto mondo ad eccezione di Cuba, Corea del Nord, Myanmar e Sudan, ma il 94% della popolazione mondiale ne conosce quantomeno il marchio. Il Messico rappresenta il secondo migliore mercato dopo quello interno, mentre a livello continentale è l’America Latina con la maggiore quota di mercato (29% delle vendite di The Coca-Cola Company). Pepsi, d’altra parte, primeggia in molti paesi di Asia e Medio Oriente e ha dalla sua il prezzo più competitivo (nel mercato americano Coca-Cola e Pepsi costano meno dell’acqua).
Le strategie commerciali
I due marchi giocano la loro partita puntando su un pubblico diverso, il che è visibile anche nelle scelte grafiche. Se entrambi hanno fin da subito scelto nomi corti, facili da ricordare e facilmente pronunciabili in tutte le lingue (Pepsi è quasi onomatopeico: sembra imitare il rumore della bottiglia o della lattina al momento dell’apertura ricordando, quindi, ai consumatori quanto può essere piacevole soddisfare la sete con una bevanda frizzante), Coca-Cola ha sempre mantenuto un immagine piuttosto coerente, puntando all’universo familiare non compiendo mai un vero e proprio stravolgimento della propria immagine. Basti guardare il logo, rimasto pressoché inalterato dagli anni ’40 del secolo scorso. Pepsi invece ha subìto una vera e propria evoluzione, divenendo nel tempo la cola dei giovani, puntando sui settori musicale e sportivo oltre a stravolgere più volte la propria immagine per mantenerne vivo l’interesse.
I numeri
Ecco allora, a colpo d’occhio, l’analisi dei due colossi della bollicina caramellata. Numeri alla mano, Coca-Cola sembrerebbe prevalere ma, come sovente succede nell’industria e nel commercio, nulla è definitivo. E la guerra, tra battaglie vinte e perse, continua. Da più di 100 anni.
NOME UFFICIALE | Coca-Cola | Pepsi Cola |
ALTRO NOME | Coke (soprattutto negli USA) | pepsi |
SAPORE | sentori di vaniglia | sentori di agrumi |
INTENSITÀ | morbida, ma persistente | immediata, ma breve |
DOLCEZZA (x 355 ml) | meno dolce (39 g di zucchero) | più dolce (41 g di zucchero) |
FRIZZANTEZZA | più frizzante / più gassata | meno frizzante / meno gassata |
CAFFEINA | minore contenuto (34 mg) | maggiore contenuto (38 mg) |
COLORANTE | Caramello E-150d | Caramello E-150d |
CALORIE (x 355 ml) | 140 | 150 |
PROPRIETARIO | The Coca-Cola Company | PepsiCo, Inc. |
SEDE | Atlanta, Georgia – USA | New Bern, North Carolina – USA |
ANNO DI CREAZIONE | 1886 | 1893 |
INVENTORE | John Stith Pemberton
(1831-1888) – origini polacche |
Caleb Braham
(1867-1934) – origini britanniche |
ORIGINE DEL NOME | coca e cola
sono gli ingredienti principali |
dispepsia (sinonimo di indigestione)
bevendola, favorisce la digestione |
COLORI DEL LOGO | rosso | rosso, bianco e blu |
SLOGAN | Taste the feeling | Pepsi, the choice of the new generation |
PREZZO MEDIO IN $ (x 355 ml) | 0,33 | 0,28 |
DIFFUSIONE | è la bevanda più diffusa nel mondo | è la 6ª bevanda più diffusa nel mondo |
FATTURATO
IN MILIARDI DI $ (2019) |
31,85 | 67,16 |
QUOTA DI MERCATO IN USA (2018) | 43,3% | 24,9% |
VALORE DEL MARCHIO
IN MILIARDI DI $ (2019) |
63,37
(4° posto) |
20,49
(24° posto) |
NUMERO DIPENDENTI | 62.600 | 263.000 |