Che sia avvolto in una piadina bollente, servito in un cartoccio un po’ unto o impiattato con grazia su ruote, il cibo di strada italiano continua a dire la sua. E lo fa a voce alta – anzi, a bocca piena – nella nuova Guida Street Food 2026 firmata Gambero Rosso, presentata il 3 luglio al Parco Schuster di Roma, nel cuore del quartiere San Paolo, trasformato per l’occasione in un vero Street Food Village.
Siamo all’undicesima edizione, e i numeri parlano chiaro: 685 indirizzi recensiti, 121 nuovi ingressi, 20 campioni regionali e 2 premi speciali – una fotografia nitida e gustosa di un’Italia che ama mangiare in piedi, camminando, ma con estrema consapevolezza.

Non solo panini e arancini: lo street food guarda al futuro
Il cibo di strada non è più (solo) quello che si addenta tra una commissione e l’altra. È cultura, identità e, sempre di più, esperienza. Lo sa bene Pina Sozio, curatrice della guida, che sottolinea:
“Il cibo di strada ancora oggi è capace di restituire esperienze autentiche: alcune delle attività segnalate custodiscono un patrimonio storico inestimabile per la cucina italiana. Ma anche le proposte internazionali sono sempre più ricche e attrattive”.
Dopo gli anni del boom asiatico e sudamericano, oggi tocca alle cucine mediorientali accendere la curiosità del palato urbano, in un panorama che si fa sempre più globale e, allo stesso tempo, locale. È la magia della contaminazione: mangi il kebab di pecora in stile persiano e scopri che la carne è abruzzese, cotta a legna secondo la tradizione.
Una festa popolare con radici profonde
La guida è stata presentata in un contesto volutamente aperto e inclusivo, come racconta Amedeo Ciaccheri, Presidente del Municipio Roma VIII: “Non un semplice street food, ma l’autorevolezza del Gambero Rosso ci ha convinto a sostenere questa edizione importante. Valorizzare un settore come questo significa restituirgli la dignità culturale che merita”.
Perché sì, mangiare un supplì a 38 gradi all’ombra può essere un gesto d’amore per la cucina. Ma riconoscere dietro quella frittura la maestria, la storia e la scelta delle materie prime, è ciò che fa la differenza.
Guida Street Food 2026: novità e premi.
Tra le novità editoriali, uno speciale dedicato ai mercati italiani più iconici, veri e propri templi del cibo di strada, e una sezione ad hoc sui food truck e ambulanti, oggi sempre più protagonisti delle città (e dei festival). Due i premi speciali assegnati:
- Street Food on the Road, per l’attività itinerante che ha meglio raccontato il viaggio del gusto
- Panino dell’Anno, perché tra due fette di pane può nascondersi l’infinito
In viaggio con uno spuntino in mano
Tra i trend emersi: la crescita della ristorazione fast & delivery, l’aumento di giovani viaggiatori alla ricerca di esperienze autentiche, e il desiderio diffuso di avvicinarsi alle specialità regionali in modo rapido, informale ma qualitativo. Il cibo di strada, insomma, è la risposta a una domanda sempre più chiara: si può mangiare bene, velocemente, con gusto e coscienza? La risposta, edizione dopo edizione, è sempre più saporita.
Ecco tutti i Campioni Regionali in Guida:
- Voilà gastronomia – Valle d’Aosta – Pré Saint Didier [AO]
- Festival Snack Bar – Piemonte – Bra [CN]
- Le delizie dell’amico – Liguria – Genova
- Totost – Lombardia – Milano
- Ai Do Leoni – Veneto – Venezia
- Il Pizzicagnolo – Trentino-Alto Adige – Mezzolombardo [TN]
- Yalla – Friuli-Venezia Giulia – Trieste
- Odd – Emilia-Romagna – Bologna
- Il Macello di Bolgheri Panini – Toscana – Bolgheri [LI]
- Maclé Salsamenteria Ascolana – Marche – Ascoli Piceno
- Pesciaioli – Umbria – Acquasparta [TR]
- Martello, Lavoro e Cucina – Lazio – Roma
- Donna Tina – Abruzzo – Pescara
- Hippo – Molise – Isernia
- Pastèna – Campania – Napoli
- MU Mercato Urbano – Puglia – Lecce
- Lucanino Fast Good – Basilicata – Policoro [MT]
- A Casalura – Calabria – Cirò Marina [KR]
- Il Massimo dello Street Food – Sicilia – Palermo
- Seulo is Food – Sardegna – Cagliari
La Guida Street Food 2026 è disponibile in libreria e online.





