Celiachia: settembre e il ritorno a scuola

Settembre, per milioni di studenti, è sinonimo di ritorno sui banchi: nuovi quaderni, vecchi amici da rivedere, insegnanti da scoprire e sfide da affrontare. Un passaggio delicato che, per oltre 34mila bambini e ragazzi celiaci delle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado – pari al 13% delle persone diagnosticate in Italia (Ministero della Salute, 2023) – può trasformarsi in un percorso a ostacoli.
Il motivo? Alle emozioni e alle incertezze tipiche dell’inizio anno si aggiunge la gestione del pasto senza glutine in mensa, un momento che dovrebbe essere di condivisione ma che rischia di diventare fonte di stress e isolamento.

È proprio per evitare questo che l’Associazione Italiana Celiachia (AIC) lavora ogni giorno al fianco di insegnanti, personale scolastico, famiglie e studenti – celiaci e non – con l’obiettivo di rendere la scuola un luogo davvero inclusivo.

Celiachia, la svolta della legge 123

Fino al 2005, gli studenti celiaci non avevano alcuna tutela specifica: niente diritto al pasto senza glutine in mensa, con conseguente rischio di esclusione. La situazione è cambiata grazie alla Legge quadro n.123 del 4 luglio 2005, elaborata anche con il contributo di AIC, che ha sancito per la prima volta la celiachia come “malattia sociale” e introdotto il diritto al pasto senza glutine nelle mense pubbliche.
Oggi, a vent’anni di distanza, il quadro è completamente diverso: nel 2023 le mense che hanno servito pasti senza glutine a chi ne ha fatto richiesta sono state 35.298, di cui quasi 25mila scolastiche (70% del totale). Una copertura omogenea sul territorio nazionale, che garantisce agli studenti celiaci di sedersi a tavola insieme ai compagni senza rinunce.

La mensa scolastica è parte integrante della vita sociale dei giovani” – sottolinea Rossella Valmarana, Presidente di AIC – “ed è per questo che ci siamo battuti per l’approvazione della Legge 123. Oggi l’Italia è all’avanguardia in Europa per tutele e inclusione: un modello virtuoso che difendiamo ogni giorno, intervenendo nei casi in cui la normativa non venga applicata correttamente”.

I progetti educativi per la celiachia di AIC

L’impegno di AIC nel mondo della scuola non si ferma alla legge. Grazie ai fondi del 5 per mille, l’associazione porta avanti due iniziative gratuite che uniscono informazione e sensibilizzazione:

“In fuga dal glutine”: pensato per scuole dell’infanzia e primaria, offre a docenti e alunni quaderni didattici, favole e giochi collettivi per spiegare cos’è la celiachia e trasmettere il valore della diversità, alimentare e culturale. Prevede anche incontri formativi per insegnanti su dieta senza glutine e gestione della vita scolastica quotidiana.

“A scuola di celiachia”: rivolto agli Istituti Alberghieri, prepara i futuri ristoratori a gestire correttamente tutte le fasi di un servizio senza glutine. Il programma include laboratori pratici, materiale didattico per i docenti e persino progetti di Alternanza Scuola-Lavoro presso i locali aderenti al network “Alimentazione Fuori Casa” di AIC, che conta oltre 4.000 esercizi formati.

Due percorsi che vanno nella stessa direzione: far crescere una generazione più consapevole e inclusiva, capace di guardare alla celiachia non come un limite, ma come una realtà che può essere gestita con competenza e normalità.

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