A Roma va in scena la semifinale della gara internazionale “Chef Balfegó 2024”, promossa da Ittica Urbano – Sea Food Selector, per un consumo del tonno più sensibile.
Etica e cucina sono due parole che sempre più spesso hanno il dovere di tenersi per mano. Concetti dal valore profondo, per tutelare il consumatore e far spazio ad una pratica gastronomica sempre più controllata, nel rispetto di tutta la filiera, dalla produzione fino alle tavole del mondo. Dai ristoranti agli street food, passando per il consumo in casa e i gettonati servizi di asporto, il Sushi resta tra i cibi preferiti della nostra contemporaneità. Perché in fondo, è sempre l’ora di un gustoso uramaki o perché no, di un leggero nigiri di salmone e ancor più di tonno. E in “materia di tonno” il tema resta caldo, con i video virali di tanti food influencer e comunicatori di settore, che sottolineano l’importanza della provenienza delle materie prime.
La storia delle tonnare, dalla mattanza alla pesca etica
La storia delle tonnare che ha reso grande la letteratura del nostro tempo, raccontata a parole e in immagini, dai best seller in libreria fino ai classici del cinema o quelli sulle piattaforme streaming (si pensi all’ultima serie TV trasmessa in questi giorni: “I Leoni di Sicilia – La storia della famiglia Florio”, su Rai1 e RaiPlay), disegnano ai nostri occhi quella storica seppur cruenta attività che è stata la mattanza dei tonni, ormai desueta e praticata solo piccole e circoscritte situazioni, proprio per quel concetto di etica da cui siamo partiti. E chi dell’attenzione e della cura ne ha fatto baluardo è il brand iberico Balfegó, considerato un leader di settore in materia di cattura, alimentazione, studio e commercializzazione del tonno rosso.
Ikejime, tonno in tavola senza crudeltà
Una medaglia al merito guadagnata sul campo per Balfegó, grazie al perseguire di obbiettivi come la sostenibilità, la trasparenza e la tracciabilità del pesce. L’unica azienda a livello globale a commercializzare tonno rosso del Mediterraneo – il migliore secondo i giapponesi -, per tutto l’anno, misurandone con costanza il contenuto ottimale dei grassi e servendosi della tecnica dell’ikejime per macellare il tonno senza crudeltà. Una parola straniera che significa letteralmente “morte vivente”, un’azione che, per quanto conduca il pesce alla morte e sia inevitabilmente attaccabile dai sostenitori animalisti e da vegani e vegetariani, è senza dubbio portatrice di quel pensiero etico alla base del nostro discorso. La tecnica di macellazione ikejime infatti, riduce al minimo lo stress del tonno e mantiene alto il valore gastronomico, consistenza e sapore. Una tecnica giapponese che viene eseguita meticolosamente sott’acqua per garantire una macellazione rapida, indolore e immediata all’animale, il tutto nell’ambito di una rigorosa pesca sostenibile praticata per esempio con il cianciolo, che permette di pescare una sola specie di tonno e di rilasciare gli individui più piccoli della taglia minima consentita, ovvero mai sotto i 30 kg di peso. La pesca infatti si rivolge agli esemplari adulti, consentendo così la naturale riproduzione della specie. Inoltre, la flotta è una delle più eco-efficienti in Spagna, se si considerano le basse emissioni di CO2 per chilogrammo di pesce pescato. Queste azioni, tra le tante, hanno reso Balfegó la prima azienda del settore della pesca in Spagna a ottenere la certificazione B Corp.
La competizione “Chef Balfegó 2024”
E proprio Balfegó sarà protagonista a Roma nella giornata di lunedì 30 settembre presso le Officine Farneto, la semifinale dell’ambita competizione gastronomica “Chef Balfegó Italia 2024”, presentata da Ittica Urbano-Sea Food Selector. Una gara per eleggere il vincitore che volerà a Madrid, per partecipare alla finale del concorso internazionale giunto alla sua VII edizione che avrà luogo il prossimo 28 ottobre. A contendersi il titolo della competizione nostrana saranno cinque chef: Andrea Politano (Il Cenacolo Osteria a Chieri, Torino), Dennis Bernabei (Ineo a Roma), Giuliano Fusaro (Terrazza Duomo 21 a Milano), Leonardo Viola (A spurcacciun-a a Savona, Liguria) e Luca Pessina (The Sanctuary Eco Retreat a Roma), chiamati a realizzare nel corso della mattinata due proposte gastronomiche: una con il filetto e un’altra con una porzione a scelta del tonno rosso Balfegó. Piatti che verranno poi giudicati da una giuria d’eccezione, formata da chef Paolo Casagrande del ristorante tre stelle Michelin Lasarte di Barcellona, Riccardo Monco di Enoteca Pinchiorri, tre stelle Michelin a Firenze e Francesco Apreda di Idylio by Apreda, una stella Michelin a Roma.
Ittica Urbano – Sea food selector promuove la gara internazionale
<<Siamo felici di presentare la tappa Italiana, unica semifinale Chef Balfegó, a Roma nel mondo della gastronomia di qualità, promossa e ideata da un’azienda come Balfegó, professionista del tonno rosso di eccellenza, con cui condividiamo i valori di tracciabilità e rispetto verso un’attività sostenibile che garantisce standard qualitativi ai massimi livelli, in ogni fase della filiera. In un Paese come l’Italia a forte vocazione e tradizione marinara, è fondamentale valorizzare anche chi, dal pescato del nostro Mediterraneo, crea piatti unici come i giovani e talentuosi chef protagonisti della gara, che è un’occasione per supportarli e incoraggiarli, come merita il loro costante impegno>>, racconta Donatella Liuzzi, direttore marketing Ittica Urbano – Sea Food Selector.
Per dar valore alla sostenibilità ma anche alla capacità di lavorare ogni parte del tonno nel modo più pregevole, innalzando una qualità che parte dal mare, per compiere un lungo viaggio intorno al mondo nel segno di un consumo più sensibile.